Adam Driver è uno degli attori più affascinanti e versatili della sua generazione, capace di passare con disinvoltura da ruoli drammatici a interpretazioni ironiche o tormentate.
Nato il 19 novembre 1983, i suoi 41 anni segnano il momento ideale per celebrare una carriera che ha saputo intrecciare personaggi intensi e sfaccettati, portando sul grande schermo eroi imperfetti, villain umani e figure più complesse di quanto sembri a prima vista.
Driver è noto, infatti, per interpretare ruoli complessi, spesso in bilico tra la luce e l’oscurità, tra la bellezza dell’ordinario e il dramma della vita. Ecco i suoi sei film più iconici.
Indice
Adam Driver, la carriera in 6 film indimenticabili
“Star Wars: Il risveglio della Forza” e seguiti
I fan più accaniti del mondo di Star Wars ricordano sicuramente Un Adam Driver nel ruolo di Kylo Ren, figlio di Han Solo e Leia Organa. Un futuro Jedi attratto dal lato oscuro della Forza, ma non il classico cattivo: un uomo in conflitto con sé stesso.
L’intensità del suo personaggio emerge anche grazie alla chimica con Daisy Ridley, che interpreta Rey, creando uno dei duetti più interessanti della saga.
A partire dal 2015, con Il risveglio della Forza e nei capitoli successivi, Gli ultimi Jedi e L’ascesa di Skywalker, l’interpretazione di Driver ha portato nuova profondità alla saga, trasformando Kylo Ren in uno dei villain più sfaccettati della serie.
“Paterson”
Nel 2016, Driver abbandona le grandiose battaglie spaziali per immergersi nella vita quotidiana di un autista di autobus. Paterson, il film di Jim Jarmusch celebra la bellezza dell’ordinario, e Driver, con la sua interpretazione silenziosa e riflessiva, riesce a restituire al pubblico una poesia che nasce nei piccoli gesti.
Il minimalismo di Jarmusch offre a Driver la possibilità di brillare, facendoci vedere il suo talento nel rendere straordinario ciò che sembra banale. Un ruolo decisamente diverso rispetto al personaggio di Star Wars.
“Storia di un matrimonio”
Storia di un matrimonio, diretto da Noah Baumbach, è un dramma che esplora la delicatezza e la brutalità di un divorzio. Driver interpreta Charlie, un regista teatrale alle prese con la fine del suo matrimonio con Nicole, interpretata da Scarlett Johansson. La sua performance è intensa, piena di vulnerabilità, ma anche di una sorprendente empatia.
Il film esplora anche il tema della co-genitorialità, che aggiunge un ulteriore strato di complessità emotiva alla sua interpretazione. La sua alchimia con Johansson, che interpreta Nicole, è uno degli elementi più potenti del film, culminando nella celebre scena del litigio che è ormai entrata nella storia del cinema.
“House of Gucci”
Glamour e intrighi sono gli ingredienti principali di House of Gucci, il film incentrato sulla storia di Maurizio Gucci, erede del famoso impero della moda interpretato da Driver. Accanto a Lady Gaga e Jared Leto, l’attore dona al suo personaggio una miscela di freddezza e vulnerabilità.
La sua preparazione per il ruolo è stata meticolosa: Driver ha imparato l’italiano e si è immerso nel mondo della moda per rendere il suo Maurizio Gucci il più autentico possibile, restituendo una performance che naviga tra l’ambizione e la fragilità.
“Rumore bianco”
Basato sul romanzo di Don DeLillo e diretto da Noah Baumbach, Rumore bianco è un film del 2022 che mixa commedia, dramma e assurdo.
Adam Driver è Jack Gladney, professore di “Hitlerologia”: un ruolo che ci mostra un uomo che, pur immerso in una realtà bizzarra, deve confrontarsi con temi universali come la paura della morte e il caos dell’esistenza moderna.
Con un registro tragicomico, Driver rende affascinante anche la sua performance più surreale. Il film esplora il caos moderno e l’ansia esistenziale, temi che Adam affronta con grande abilità, mantenendo un equilibrio tra dramma e umorismo nero.
“Ferrari”
Simile per certi versi all’interpretazione di House of Gucci, il lavoro in Ferrari, nel 2023, riporta Driver nel mondo dei biopic. Nel film diretto da Michael Mann, Driver veste i panni di Enzo Ferrari, il leggendario fondatore della casa automobilistica italiana.
Ambientato negli anni ’50, il film esplora i successi e i drammi personali del personaggio, con una performance intensa e sfumata da parte di Adam, che cattura perfettamente l’ambizione e le contraddizioni di Ferrari.