Matilda De Angelis è Lidia Poët, chi era la prima avvocata d’Italia

Matilda De Angelis reinventa Lidia Poët, prima avvocata donna e uno dei simboli del femminismo moderno: scopriamo chi era e in che modo la serie Netflix ne cambierà la storia

Pubblicato: 14 Febbraio 2023 16:42

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Redazione

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Nuova sfida per Matilda De Angelis, che è Lidia Poët, la prima avvocata d’Italia nella serie TV Netflix in 6 episodi dal titolo La legge di Lidia Poët. Prodotto da Matteo Rovere e creata da Guido Iuculano e Davide Orsini, conduce lo spettatore sul finire dell’800, alla scoperta di una storia dall’enorme valore sociale.

I sei episodi debutteranno in streaming il 15 febbraio 2023 e al fianco di Matilda De Angelis vi sarà un ricco cast: Eduardo Scarpetta (Jacopo Barberis), Pier Luigi Pesino (Enrico Poët), Sara Lazzaro (Teresa Barberis), Sinéad Thornhill (Marianna Poët) e Dario Alta (Andrea Caracciolo).

La legge di Lidia Poët trama

La serie Netflix con Matilda De Angelis, La legge di Lidia Poët, è ambientata nella Torino di fine 1800. La prima avvocata d’Italia ha dovuto subire una sentenza della Corte d’Appello in suo sfavore, dichiarando illegittima la sua iscrizione all’albo degli avvocati. Il suo diritto a esercitare la professione le è stato quindi negato per il solo fatto d’essere donna.

Orgoglio, forza e intelligenza sono le sue doti e intende usarle per ottenere giustizia. Impegnata a preparare il ricorso, così da ribaltare il giudizio della Corte, deve far fronte alle spese della vita e, non potendo trovarsi dei clienti come avvocata, inizia a lavorare presso lo studio legale di suo fratello Enrico. Si ritrova così ad aiutarlo a indagare su differenti casi, provando a offrire ai suoi assistiti un punto di vista differente. Lidia Poët prova sembra ad andare oltre le apparenze e i pregiudizi, ben sapendo quanto male possano causare. Tutto ciò la porterà alla scoperta di una Torino nascosta alla vista.

Chi era Lidia Poët

La legge di Lidia Poët, su Netflix dal 15 febbraio, propone di raccontare la storia vera della prima avvocata d’Italia con un tono decisamente leggero, romanzandone molti tratti e inventandone svariati altri. Non un biopic, dunque, tutt’altro, con Matilda De Angelis che ha raccontato in conferenza stampa come sia stato un privilegio per lei calarsi in questi prestigiosi abiti: “Lidia ha fatto la storia del femminismo e sono felice venga portata alla luce la vita di una donna ancora poco nota”.

L’elemento romanzato non va a inficiare, dunque, un racconto dalla grande portata, che avrà il merito di far riscoprire una figura tanto rilevante, che merita d’essere ben impressa nella memoria di tutti. Svariati i generi che si mescolano tra loro, come quello romantico, ricalcando vagamente il tono di un’altra serie della piattaforma streaming, Enola Holmes con Millie Bobby Brown. Un tema, quello dell’amore, che vede coinvolta da vicino l’attrice protagonista, dato l’amore con Alessandro De Santis de I Santi Francesi.

“Mi sono divertita nel creare una caricatura di questo personaggio. Abbiamo lasciato libera l’immaginazione. È importante che vengano scritte storie così e, da attrice e donna, sono lusingata. Ho tentato di darle quante più sfumature possibile. Lei è una donna fallibile e fragile ed è proprio questo il suo aspetto più interessante”.

Nata nel 1855, Lidia Poët proveniva da una famiglia benestante valdese. Il suo percorso di studi venne completato in Svizzera e in seguito ottenne la patente di Maestra Superiore Normale e poi quella di Maestra di inglese, francese e tedesco. La licenza liceale l’ha invece ottenuta in Italia, al suo ritorno, per poi decidere di iscriversi alla facoltà di legge presso l’Università di Torino.

La sua tesi di laurea ha fatto storia, essendo stata incentrata sulla condizione della donna e sul diritto di voto. Seguì l’intero iter con successo, dal praticantato all’esame di abilitazione, per poi chiedere l’iscrizione all’Ordine degli Avvocati e Procuratori di Torino. Un gesto che provocò grande scandalo, al punto che due avvocati si dimisero dall’albo in segno di protesta. Istanza messa ai voti e accolta, con 8 voti in favore e 4 contrari: “Le donne sono cittadini come gli uomini”. Queste le parole del presidente Saverio Francesco Vegezzi. Era il 9 agosto 1883 quando Lidia Poët divenne la prima avvocata d’Italia a poter praticare.

Poco dopo, però, il procuratore generale del Regno impugnò la decisione e presentò ricordo alla Corte d’Appello di Torino, che procedette alla cancellazione della donna appena tre mesi dopo il suo inserimento. Ebbe così inizio una lunga e dura lotta, nel corso della quale Lidia Poët trovò il modo di proseguire con il suo lavoro. Riuscì però a ottenere giustizia soltanto nel 1920, all’età di 65 anni.