Un’altra puntata di grandi emozioni per Verissimo. Nell’appuntamento andato in onda nel sabato pomeriggio del 13 aprile, c’è anche Francesca, nipote dell’indimenticabile Fabrizio De André, che a Silvia Toffanin ha raccontato di un passato difficile, di una relazione violenta e di una lunga battaglia legale contro l’ex fidanzato Giorgio Tambellini.
Francesca De André, la violenza dell’ex fidanzato
Francesca De André è nota perché porta il cognome e i geni di uno dei più grandi artisti della musica italiana: Fabrizio, di cui il figlio Cristiano porta avanti la memoria e le indimenticabili canzoni. Ma la ragazza si è fatta conoscere anche grazie alla partecipazione a una delle passate edizione del Grande Fratello Vip, reality in cui è entrata da fidanzata e dove più volte è stata visitata dal compagno Giorgio Tambellini.
Il pubblico ricorderà le comparsate dell’uomo, sempre visibilmente alterato e ben poco gentile con la fidanzata. Era solo la punta di un iceberg di una relazione violenta, così come raccontato da Francesca durante la toccante intervista condotta da Silvia Toffanin. Un amore che di amore aveva ben poco e che, pochi giorni prima della puntata di Verissimo, si è concluso con un processo che ha visto Tambellini condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi di carcere per violenza.
Il duro racconto a Verissimo
Fa male riascoltare le parole di Francesca De André, per anni vittima di una relazione malsana: “Lui faceva uso di sostanze, all’inizio ho creduto e avuto fiducia in lui perché mi dava modo di credere appunto in lui. Nei primi mesi di convivenza mi ha ascoltato e aveva iniziato a condurre una vita più sana”. Ma la situazione è peggiorata dopo la partecipazione di Francesca al Gf.
“A lui dava fastidio anche solo il fatto che io potessi sorridere a qualcuno” ha raccontato De André. Le diceva “Ti ammazzo” e presto le minacce verbali sono sfociate in violenza fisica: “Lui mi tirava addosso la candeggina, incendiava le cose e me le lanciava. Si metteva dei guanti da lavoro per picchiarmi e non farsi del male o comunque per farmi più del male che non potesse farmi a mani nude. Ho dovuto fare tanti trattamenti, mi sono dovuto ricostruire un dente”.
È stata solo l’intervento di una vicina di casa, che ha portato all’arrivo dei carabinieri e a una denuncia d’ufficio, che ha salvato la giovane donna vittima di abusi: “Ero zitta a guardare la tv, mi ha afferrato i capelli e mi ha trascinato per terra. Poi calci e pugni. Mi ha colpito nei punti vitali, diceva che voleva uccidermi. Poi sono svenuta. Lui ha preso il mio cellulare e ha chiamato i carabinieri dicendo che mi stavo picchiando da sola”.
Il pentimento, da parte di Giorgio Tambellini, non c’è mai stato. Anche dopo la sentenza, ha raccontato De André, “mi ha inseguita in bicicletta per dirmi che non mi avrebbe pagato nulla”. Perché, sottolinea lucida Francesca: “Queste persone non cambiano, ma bisogna avere fiducia nella giustizia”. Fiducia e speranza che Francesca sia ormai libera e che, come lei, possano esserlo presto tutte le altre donne vittime di violenze e le cui grida di aiuto, troppo spesso, rimangono inascoltati.