Claudio Lippi scaricato dalla Rai, lui si difende: “Attacco alla mia privacy”

Il conduttore ha voluto difendersi dagli attacchi feroci dopo le dichiarazioni discutibili che hanno incluso mezza Rai

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Martina Dessì

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Il ritorno di Claudio Lippi in Rai sembrava cosa fatta. Il pranzo era servito, per citare e parafrasare uno dei programmi che ha condotto, ma la realtà è sempre pronta sorprenderci. Soprattutto se ci lasciamo andare a qualche parola di troppo nella buvette della Camera e le nostre dichiarazioni sono rivolte alla TV pubblica. A pochi giorni dalla bufera che lo ha travolto, il conduttore ha provato a difendersi e negare tutto, dicendosi pronto ad adire alle vie legali.

Claudio Lippi attacca la Rai ma si difende

Fabio Fazio, Lucia Annunziata e persino Stefano Coletta: nell’invettiva di Claudio Lippi c’è stato davvero spazio per tutti. Niente di male, se non fosse per le parole usate dal conduttore, giudicate lesive per l’immagine dell’azienda, che hanno comportato una dura replica di Rai nella quale si specifica anche che non sussisterebbero le condizioni per una collaborazione professionale, data come possibile solo pochi giorni prima.

“Alcune affermazioni di Claudio Lippi riportate dagli organi di informazione sono lesive della reputazione della Rai e dei propri dirigenti. Pertanto è da escludere qualsiasi tipo di collaborazione con il conduttore”, specifica Rai all’Ansa, rispendendo così al mittente le voci che vedevano un imminente ritorno del presentatore sulla televisione pubblica, il quale – addirittura – aveva già in mente il titolo dello show da presentare in prima serata.

Ora che la bufera è diventata incontenibile, Claudio Lippi prova a difendersi e prendere le distanze dalle affermazioni fatte da lui stesso. Ad Ansa, ha detto: “Ho subito un attacco alla mia privacy in modo maldestro e una grave lesione della mia immagine: sto valutando con il mio ufficio stampa e con i miei legali come contrattaccare”. Quindi aggiunge: “Non mi riconosco nelle affermazioni che mi sono state attribuite: non userei la parola farabutto neanche per il mio nemico più acerbo e difendo con una lotta continua la libertà di scelta sessuale”.

E conclude: “Sono una persona perbene. E sono anche un cittadino libero e decisamente schierato con il nuovo Governo, formato da persone che conosco personalmente, a partire da Berlusconi, e dal rapporto personale con Salvini e Meloni. Ma non credo che si possa essere condannabili per queste idee. Ho 59 anni di lavoro alle spalle, un pubblico che crede in me e nella mia onestà intellettuale e la difenderò fino alla morte”.

Gli attacchi a Fabio Fazio e Lucia Annunziata

Ma cosa avrebbe detto Claudio Lippi? Diverse cose, in realtà, a partire da Fabio Fazio, che ha lasciato la Rai dopo 39 anni di servizio: “Fazio è stato un farabutto: lui e la sua sorellina avevano già pronto un contratto milionario con Discovery. Ma sa che c’è? Basta pigiare il nove sul telecomando per vederli ancora, qual è il problema?”. Quanto a Lucia Annunziata, la sua è stata “propaganda, ‘kultura’ con la k. Ora basta. L’ha vista l’intervista alla ministra Roccella? Cattiva, aggressiva. Non è Rai quella”.

Ne ha avuto per tutti, anche per l’ex direttore di Rai1 che – a suo dire – avrebbe deliberatamente deciso di far lavorare persone con un determinato orientamento sessuale. Dichiarazioni che oggi respinge e dalle quali si allontana, dicendosi estraneo a una determinata linea di pensiero.