Carolina Marconi a “Verissimo”: il figlio negato a causa del tumore

A "Verissimo", Carolina Marconi ha raccontato il suo desiderio di maternità, negato dopo essere guarita dal tumore

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Un’intervista intima, quella di Carolina Marconi a Verissimo. Il salotto di Silvia Toffanin ha fatto da sfondo alla storia dell’ex concorrente del GF Vip, che ha voluto raccontare la sua battaglia vinta contro il tumore, la paura relativa alle metastasi e soprattutto quel sogno che non ha mai accantonato. Quello di avere un figlio.

Carolina Marconi a Verissimo racconta la maternità negata

Carolina Marconi aveva già accennato nel corso degli ultimi mesi l’impossibilità di adottare un bambino. “Il sogno di avere un figlio? C’è ancora a dire la verità, non riesco a parlarne perché mi emoziono sempre. Per fare un bambino dovrei fermare le mie cure. Vorrei anche adottare un bambino. Mi è stata negata la possibilità per il tumore al seno che ho avuto. Per 10 anni non posso fare richiesta. Devono dare la possibilità a noi di avere una vita, un figlio. Non possiamo sentirci così discriminati”. Commossa, con gli occhi lucidi, ha ammesso che il tumore le ha dato tanto, ma le ha anche tolto molto. “Non voglio più sprecare il mio tempo e le mie energie con cose che non mi interessano”.

La gioia di essere guarita è stata ben presto sostituita dal dolore di non riuscire nemmeno ad adottare un figlio. Ma il suo sogno di costruire una famiglia con il compagno, Alessandro Tulli, non è mai tramontato. Anche quando è tornata al Grande Fratello, ha ammesso di non aver mai perso la speranza. Perché non si parla mai abbastanza di come stanno le donne dopo le cure ormonali, dopo la fine della chemio.

La rinascita di Carolina Marconi

Aveva scelto il soprannome “pelatina” per scacciare ogni tristezza, durante il periodo della chemio. Il suo account su Instagram era diventato un diario intimo di sogni, di speranze, di racconti, di battaglie. Da cui è, infine, uscita vincitrice. Ma come sta oggi Carolina Marconi? A Verissimo, ha raccontato: “Ogni sei mesi adesso mi controllo e una volta all’anno faccio la tac. Lì hanno trovato una macchia nel fegato e il mondo mi è crollato addosso. L’oncologo mi ha detto di fare la risonanza, avevamo paura di una metastasi. Dopo due o tre settimane il mio compagno mi ha detto che aveva chiamato il medico e che non avevo nulla”.

Nonostante tutto, però, non ha mai mollato. Nemmeno per un momento. Ha fatto la chemio per mesi, ha subito un intervento durato nove ore. “Poi ho fatto una cura che mi aiutava a vivere, ma che mi dava una vita impossibile. Nausea di continuo e mal di testa molto forti. Però io pensavo al mio dopo e al futuro. Avevo una forza enorme perché pensavo a come poteva essere la mia vita”.

Ora, ha ripreso la sua vita. Ma il sogno di diventare mamma non è mai stato accantonato. Proprio lei si è battuta sulla legge dell’oblio oncologico, più volte, definendosi come “condannata a morte per 10 anni“. Nonostante la guarigione, la rinascita c’è stata, ma non in modo completo. Perché si sente di perdere gli anni migliori della sua vita. “Quelli dove cerchi di costruirti una famiglia, una casa, adottare un bambino, cercarti un lavoro duraturo”.