La terza puntata di The Voice Kids ha confermato la forza del format, tra momenti commoventi, riflessioni inaspettate e un tocco di leggerezza. Antonella Clerici, con il suo modo di fare rassicurante e mai sopra le righe, guida la serata come una vera padrona di casa, affiancata da quattro giudici che sanno alternare competenza e ironia.
Gigi D’Alessio, poesia e radici: Voto 10
Gigi D’Alessio dimostra ancora una volta il suo talento nel valorizzare i giovani artisti. Linda di Assisi, 11 anni, conquista tutti con una versione emozionante di Sei nell’anima di Gianna Nannini e sceglie Gigi come coach, attirata dalla sua empatia e dal legame musicale che si instaura subito tra i due.
Successivamente, durante un momento di confronto con Arisa, riflette sull’importanza di credere nei talenti: “Chi non dà fiducia alla tua voce è sordo.” Parole che sigillano un’intesa tra colleghi e sottolineano il suo approccio sincero e diretto.
Non manca poi un altro momento memorabile: al pianoforte, accompagna un giovane concorrente su una canzone di Marco Masini, trasformando la performance in un piccolo evento che ha incantato il pubblico. Parlando della malinconia che accompagna i napoletani lontani dalla loro terra, rivela il legame profondo con le sue radici: “Quando siamo in tour, ci manca tutto.”
Clementino, il giudice imprevedibile: voto 9
Clementino sa come trasformare ogni momento in uno spettacolo. La sua energia è contagiosa, come dimostrano le gag che animano la puntata, dal surreale gioco da tavolo Clementino cerca moglie alle battute con il pubblico. Ma non si ferma alla leggerezza: quando Isabel, una bambina di 8 anni, si esibisce con una freschezza e una bravura disarmanti, il giudice la sceglie senza esitazione, riconoscendo subito il suo talento.
Più avanti nella serata, Clementino mostra ancora una volta il suo lato più tecnico e appassionato: durante l’esibizione di Riccardo, 12 anni, che interpreta Lose Yourself di Eminem, preme il pulsante buzz della finale senza esitazioni, entusiasta della sicurezza e del carisma del giovane rapper. Un momento che lo vede pienamente coinvolto, anche perché il rap è il suo stile musicale.
Clementino riesce a tenere insieme ironia e serietà, mostrando una comprensione profonda dei giovani partecipanti, sempre con il sorriso sulle labbra.
Antonella Clerici, il cuore della trasmissione: voto 10
Antonella Clerici è il perno attorno al quale tutto ruota. La sua capacità di mettere a proprio agio i ragazzi e le loro famiglie si riflette nella serenità con cui affrontano il palco. Linda, che ha deciso di partecipare grazie al consiglio di Fiorello durante Viva Rai 2, trova in Antonella una guida rassicurante.
Quando Gabriel, 12 anni, conquista il pubblico con una standing ovation per la sua interpretazione di Let It Be, Antonella valorizza l’emozione senza mai sovrapporsi, lasciando che il talento parli da sé. Con la sua conduzione, riesce a far emergere l’autenticità di ogni storia, soprattutto con le interviste.
Arisa, tra talento e aneddoti: voto 9
Arisa porta sul palco la sua esperienza e riflessioni che lasciano il segno. Dopo l’esibizione di Linda, condivide un ricordo personale che rivela quanto le coincidenze siano state decisive nella sua carriera: “A Potenza, quando è sceso Mogol, c’era un autore che mi ha scritto una canzone. Lui cercava una voce, io cercavo una canzone, ed è nata Sincerità. Poi, nel 2009, se non ci fosse stato Bonolis sarebbe stato difficile che qualcuno mi avesse dato fiducia”.
Quando la concorrente di Bari di nome Giorgia canta Oro di Mango, Arisa accoglie la commozione di tutti i giudici e la sceglie per la sua squadra, confermando la sua capacità di entrare in sintonia con i ragazzi.
Loredana Bertè, pura energia: voto 9
Loredana Bertè non usa mezze misure. Con Gabriel, la sua reazione è immediata: usa il Super Buzz e gli urla “Sei una bomba!” senza nascondere l’entusiasmo. La grinta e la passione sono la sua cifra distintiva, e anche nei momenti più intimi, come con Francesco e il suo amore per Napoli, dimostra di cogliere la profondità dei concorrenti senza mai risultare artificiale.