Buon compleanno Pulp Fiction: 6 curiosità sul film icona di Tarantino

"Pulp Fiction" compie 30 anni: ecco 6 curiosità che forse non conoscevi su uno dei film più iconici di Quentin Tarantino

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

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Quentin Tarantino è sicuramente uno dei registi più amati dal pubblico del grande schermo per la sua attitudine visionaria, capace di creare veri e propri capolavori che rimangono indelebili nonostante il passare degli anni. Uno di questi è sicuramente Pulp Fiction, film che quest’anno compie 30 anni.

Presentato al Festival di Cannes e premiato con la Palma d’Oro, Pulp Fiction racconta la storia di due sicari che intrecciano le loro vite con un pugile e una donna meravigliosa. 3 ore di intrecci, violenza alla Tarantino e di storie che lo hanno reso uno dei film più iconici degli anni ’90. Ecco 6 curiosità che forse non conoscevi.

“Pulp Fiction”, 6 curiosità sul film icona di Tarantino

Il tentennamento di Uma Thurman

Non si può immaginare Pulp Fiction senza pensare immediatamente a Uma Thurman e alla sua incredibile interpretazione di Mia Wallace, uno dei personaggi più iconici. Inizialmente, però, l’attrice non era convinta di volerla interpretare. Aveva cosi deciso di rifiutare l’ingaggio, lasciando Tarantino nella situazione di doverla sostituire. Prima di chiedere a Jennifer Aniston, però, il regista ha deciso di fare un ultimo tentativo.

La chiamò al telefono e le lesse l’intero copione. Un gesto incredibile, che convinse immediatamente la Thurman ad accettare.

Uma Thurman in "Pulp Fiction"
Fonte: IPA
Uma Thurman in “Pulp Fiction”

Il ballo tra Thurman e Travolta

Consapevole dell’enorme talento di Travolta come ballerino, Uma aveva grande difficoltà a pensare di poter ballare con lui creando una scena che fosse all’altezza delle aspettative. È così che, arrivati a dover girare la competizione danzante diventata poi una delle scene più iconiche di Pulp Fiction, Uma pensò di tirarsi indietro: “Non ti aspetterai che io balli con John f * cking Travolta?!” Fortunatamente, Tarantino riuscì a far ragionare l’attrice, girando una delle scene più acclamate e replicate di sempre.

La presenza di Travolta non era scontata

Tarantino lavorò su molti dei personaggi di Pulp Fiction caratterizzandoli per attori specifici. Creò infatti le parti per Samuel L. Jackson, Harvey Keitel, Tim Roth e Amanda Plummer pensando direttamente ai vari interpreti del film. Lo stesso accadde per Vincent Vega, che però originariamente sarebbe dovuto essere Michael Madsen. L’attore decise però do ritirarsi per girare Wyatt Earp, lasciando la sua parte a sugli John Travolta.

L’auto di Vincent Vega

La macchina guidata da Vincent Vega, il personaggio interpretato da John Travolta, era una Chevrolet Chevelle Malibu del 1964: un’auto che apparteneva realmente al regista. Divenuta iconica, il mezzo venne rubato subito dopo le riprese del film, sparendo nel nulla. Venne poi ritrovata anni dopo nelle mani di Bill Hemenez in California, un uomo a cui, molto probabilmente, venne venduta senza conoscerne l’incredibile valore.

Uma Thurman e John Travolta in "Pulp Fiction"
Fonte: IPA
Uma Thurman e John Travolta in “Pulp Fiction”

La parola Fuck

Una delle parole più utilizzate all’interno della sceneggiatura di Pulp Fiction è sicuramente Fuck. L’imprecazione, infatti, viene ripetuta ben 265 volte in 154 minuti di film. Un numero esorbitante, ma che comunque non è il record di parolacce più dette in un film di Tarantino. Ne Le Iene, infatti, la parola viene usata per 269 volte in 99 minuti.

Un frame di "Pulp Fiction"
Fonte: IPA
Un frame di “Pulp Fiction”

Il contenuto della valigetta

Per tutta la durata del film, tutti si sono chiesti cosa contenesse la misteriosa valigetta nera. Negli anni sono state fatte moltissime ipotesi in merito al contenuto, senza mai trovare conferme.

Roger Avary, che ha collaborato alla stesura dello script, ha poi ammesso che nell’idea iniziare la valigetta avrebbe dovuto contenere i diamanti del colpo del film Le Iene. Un’idea poi scartata perché ritenuta non originale. Il reale contenuto rimane quindi un mistero. Anche Tarantino non ha saputo dare una risposta puntuale: in un’intervista di qualche tempo fa, ha infatti commentato: È qualunque cosa lo spettatore voglia che sia.”