Pino Insegno torna a Reazione a Catena: “Giorgia Meloni? La mia storia parla per me”

Il ritorno in tv dell'attore e conduttore dopo il flop de Il Mercante in Fiera e le polemiche per il suo rapporto con la premier

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Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

Pino Insegno è pronto a tornare in televisione. Da lunedì 3 giugno sarà al timone di Reazione a catena, game show che ha già condotto dal 2010 al 2013. Non sarà però l’unico impegno del conduttore, attore e doppiatore, che negli ultimi mesi è stato duramente criticato per via della sua vicinanza alla premier Giorgia Meloni. In un’intervista il 64enne ha annunciato un progetto top secret in prima serata che arriva dopo il flop de Il Mercante in Fiera che ha poi portato alla perdita de L’Eredità (finita nelle mani di Marco Liorni con ottimi risultati tanto che è già stato confermato per la prossima stagione televisiva).

Pino Insegno è il conduttore di Reazione a Catena

“Sembra passato un giorno, riprendo da dove ho interrotto. Sognavo da tempo di rifare Reazione a catena, perché è scritto così bene che, passatemi il paragone, è come recitare Shakespeare o Pirandello a teatro”, ha dichiarato Pino Insegno a Tv Sorrisi e Canzoni. Un “ritorno a casa” dopo undici anni nei quali si sono susseguiti altri colleghi: Amadeus, Gabriele Corsi, Marco Liorni. 

Le prime edizioni del format, quelle in onda dal 2007 al 2009, sono state invece affidate a Pupo. Il ritorno di Pino Insegno, di nuovo al timone di Reazione a Catena dopo cinque stagioni nel segno di Marco Liorni, sarà di fatto l’unica novità che proporrà quest’anno il programma anche perché, come ribadito dallo stesso Pino “già l’anno scorso qualcosa era cambiato e penso che adesso sia perfetto così com’è”.

“Il programma è molto ‘radiofonico’, cercherò di sottolineare al massimo i momenti in cui il conduttore non si vede ma si sente, per valorizzare le sfide tra concorrenti”, ha fatto sapere Pino Insegno, che vuole dunque fare leva sulla sua lunga esperienza da doppiatore (ha doppiato, solo per citarne alcuni, Will Ferrell, Viggo Mortensen, Liev Schreiber, Michael Shannon, Jamie Foxx e Sacha Baron Cohen).

“Passo sempre per ‘l’amico di’ ma la mia storia professionale è lì da vedere”, ha ribadito Pino Insegno, facendo riferimento proprio alle polemiche legate alla stima mai taciuta nei confronti della leader di Fratelli d’Italia nonché premier Giorgia Meloni. Si è parlato troppo di questo così come del flop de Il Mercante in Fiera e l’artista è pronto a riprendersi la sua rivincita.

Ascoltando, magari, il saggio consiglio della moglie Alessia Cacciotti Navarro, l’attrice teatrale sposata nel 2012 dopo il divorzio da Roberta Lanfranchi. “Mi ha detto: “Vedi di non chiacchierare troppo”. Mi conosce, sa che sono come i bambini: quando racconto una cosa che mi piace, non mi so frenare”, ha confidato Insegno, che ha poi anticipato che a Reazione a Catena indosserà la giacca blu come gli altri conduttori del programma.

La giacca blu ci vuole, forse un puntino più chiara. A me piacciono le giacche azzurre e le camicie bianche”, ha rivelato Pino Insegno, che è padre di quattro figli (due avuti da Roberta Lanfranchi, altri due nati dal rapporto con Alessia Cacciotti Navarro).

In merito al suo futuro professionale ha anticipato: “Spero di portare a teatro ‘L’ultimo giorno di un condannato a morte’ di Victor Hugo, uno spettacolo che ho già fatto al Quirino di Roma. E poi c’è un progetto per una prima serata televisiva, che non farò da solo, ma di cui non posso dire ancora nulla altrimenti mi ammazzano”.