Notte prima degli esami, 40 anni dopo: 3 curiosità sul mitico brano di Antonello Venditti

Il brano simbolo della maturità, Notte prima degli esami di Antonello Venditti, compie 40 anni e non smette di emozionare

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

Come canta Ligabue, ci sono certe notti… che non si dimenticano. Notti che, qualsiasi cosa accada, si trasformano in pietre miliari della propria vita. E tra le notti più emozionanti, intense e irresistibilmente spaventose c’è la Notte prima degli esami. Le ore che precedono l’esame più importante, quello che segna irrimediabilmente il passaggio nella vita adulta. La notte a cui Antonello Venditti, come nessun’altro, è riuscito a dar voce. Lo ha fatto ormai 40 anni fa, ma le sue parole continuano ad emozionare gli studenti italiani, generazione dopo generazione.

3 curiosità su Notte prima degli esami di Antonello Venditti

1. Nata grazie all’amico Lucio Dalla

È il 1983, Antonello Venditti ha 34 anni e sta vivendo il momento più difficile della sua vita. Non ha più una casa e neppure un amore, il matrimonio con l’attrice Simona Izzo è appena finito lasciandogli il cuore a pezzi. Come in ogni favola, arriva la fatina buona, qui interpretata da Lucio Dalla che, a penzoloni da una Jeep, incontrando Venditti sulla strada che da Milano arriva a Como gli annunciò: “Ti ho trovato casa a Roma”.

Antonello torna di corsa nella capitale, seduce la proprietaria per ridurre il prezzo e si trasferisce in quella che diverrà la sua casa nel cuore di Roma, nel verace e romanissimo quartiere di Torre degli Anguillara. È in questo grande appartamento, dove al tempo non c’era nient’altro se non un pianoforte, che il cantautore comporrà – si dice una dietro l’altra – le sue canzoni più famose: Grazie Roma, Ci vorrebbe un amico (e l’amico è Dalla) e Notte prima degli esami.

2. C’è anche Francesco De Gregori

La casa miracolosamente trovata da Lucio Dalla si trova a pochi metri di distanza dal Folkstudio, lo scantinato di via Garibaldi in cui, dieci anni prima, era iniziata la carriera musicale di Antonello Venditti. E così, guardando dalla finestra, all’artista viene quasi spontaneo il mitico incipit:

Io mi ricordo quattro raggi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla

Come i pini di Roma, la vita non li spezza

Questa notte è ancora nostra

E i quattro ragazzi sono esistiti davvero, sono lui, Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano e Francesco De Gregori. Iniziarono fianco a fianco, poi le loro vite presero strade diverse e si allontanarono. Ma per ritrovarsi, perché come dice lo stesso Venditti, “certi amori fanno giri immensi e poi ritornano” e con De Gregori è tornato a girare l’Italia di palco in palco.

3. Le controverse “bombe delle sei”

La notte prima degli esami di maturità è un sentimento nazionale, un momento che accomuna tutti gli italiani di ogni luogo e ogni tempo. Ma il brano di Venditti si colloca in un momento storico ben preciso, anzi in due. Quello del presente della scrittura, gli anni ’80, con la Roma campione d’Italia e l’Italia campione del mondo: “Notte di sogni, di coppe e di campioni”.

E poi ci sono gli anni della maturità di Venditti, la fine degli ‘Anni 60. La guerra fredda, quella degli “aerei che volano in alto tra New York e Mosca”. E il terrorismo nazionale, gli ordigni esplosivi in centro città, che a Milano causarono non poche vittime, mentre a Roma nessuna: “Le bombe delle 6 non fanno male”. Anche se, i più naif, rivedono in quelle “bombe” nient’altro che gli squisiti dolci capitolini, da mangiare all’alba di ritorno dalla discoteca. Magari, sono entrambe, perché a 18 anni si è così, serissimi e frivoli tutto insieme.