Giovanni Allevi, la vita oltre la malattia in Allevi – Back to life: “Mi danno 2 anni, ma io arriverò a 95”

Il Maestro si racconta in un documentario sulla sua esperienza musicale da presentare alla Festa del Cinema di Roma. Le parole di Giovanni Allevi

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Martina Dessì

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Giovanni Allevi è un artista generoso, perché più volte ci ha condotti nel suo mondo, che fosse musicale o privato. E non si è sottratto nemmeno quando la malattia ha bussato alla sua porta, senza avvisare, facendolo piombare in un abisso dal quale è risalito con grande consapevolezza. Quella di una vita accidentata che scorre, di certo più ricca di un’esistenza priva di scosse, e che oggi racconta nel docufilm Allevi – Back to life in cui racchiude molto del suo mondo musicale.

Giovanni Allevi non si arrende

La malattia non fa sconti, si sa, presentandosi nelle nostre vite senza lasciare spazio ad altro. Ma uno spiraglio di luce sì, quello riesce ancora a concederlo. Una fessura da cui filtra un bagliore fioco, che talvolta ha le sembianze di un gattino tenero che fa le fusa sul nostro petto o di un profumato budino al cioccolato, ottenuto dopo 23 infusioni di farmaco prescritto per rinforzare il tessuto osseo: “È un momento bellissimo quando alla fine di una infusione (la mia ventitreesima!!) ti portano il budino al cioccolato”. ha scritto Giovanni Allevi su Instagram, accompagnando queste parole con una sua foto in cui si mostra sorridente.

Un percorso lungo, che fa parte del lungo cammino intrapreso per sperare in una possibile guarigione: “È un farmaco potente ed efficace per la cura delle ossa. No, è un’altra cosa. Mi fa stare male per 10 giorni, sbarellato direi, come se avessi la febbre. Anche il dolore alle ossa aumenta. Ma l’effetto è quello di rinforzare il tessuto osseo”. Non si arrende, Giovanni Allevi, perché vede ancora molta vita davanti a sé, oltre ogni previsione: “Secondo le statistiche io ho davanti due anni ancora, ma prometto che festeggerò i 95 anni, perché non credo alle statistiche. In questi 3 anni mi sono chiesto cosa significhi vivere pienamente. Significa vedere e vivere tutto con uno sguardo diverso, focalizzare l’attenzione sul presente senza che sia inquinato da aspettative future e da ricordi del passato”.

La sua storia in Allevi – Back to life

La sua esperienza musicale, che l’ha sostenuto in questi anni fragili trascorsi a fare i conti con il mieloma multiplo, è racchiusa nel documentario Allevi – Back to life, che sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma prima di approdare al cinema dal 17 novembre insieme alla colonna sonora: “Da tempo c’era l’idea di realizzare un documentario sulla mia esperienza artistica, ma non ero convinto perché negli ultimi anni mi sento come fossi un gatto sotto la credenza. Poi la malattia mi ha catapultato in un’altra dimensione e ho capito che questo film possiede una forte valenza sociale. Allora vale la pena uscire da sotto la credenza”.

La sua speranza è stata un braccio teso quando sentiva di averne maggiormente bisogno: “Il momento della diagnosi è devastante, crollano tutte le certezze e si sperimenta una solitudine profonda, abissale. Non c’è parola che ti possa confortare, ma la dottoressa che mi ha comunicato la diagnosi ha aggiunto una frase che è stata un’àncora alla quale mi sono attaccato: ‘La diagnosi è il primo passo verso la guarigione'”, ha spiegato.