La Rai starebbe studiando una “ipotesi alternativa” al Festival più longevo e importante d’Italia. Già, perché lo storico evento che da sempre è appannaggio della televisione pubblica potrebbe non essere più lo stesso, a cominciare da alcuni cambiamenti basici ma estremamente significativi: il nome e la location. Non più a Sanremo ma in un’altra città, non più Festival della Canzone italiana.
Il piano B della Rai per il Festival di Sanremo
Non è piaciuta alla Rai la decisione da parte del Comune di Sanremo di istituire un bando di gara per l’assegnazione del Festival della Canzone italiana. Della delibera si hanno al momento solo delle anticipazioni e, in attesa di leggere il documento definitivo, i vertici della televisione pubblica avrebbero messo da parte la loro profonda irritazione – “sia per la richiesta di un cospicuo aumento della richiesta economica (la base d’asta sarebbe di 6,5 milioni l’anno, contro gli attuali 5 previsti dall’ultima convenzione), sia per l’inserimento della richiesta vincolante di realizzare ben altri 4 programmi TV in onda dalla città dei fiori” – per iniziare a pensare a un piano B. È quanto riporta Adnkronos.
Intanto il Comune “ha fatto sapere che la delibera è il frutto di una riflessione sulle tempistiche per l’organizzazione di un evento che richiede tempi lunghi di preparazione”, mentre sembrano poche le speranze che il ricorso in appello della Rai dopo la decisione del Tar della Liguria di dichiarare illegittimo l’affidamento diretto del Festival al servizio pubblico. Per questo esito si deve attendere il prossimo 22 maggio.
Non più il Festival di Sanremo (come lo conosciamo)
Ma, a conti fatti, cosa potrebbe comportare tutto questo? La prima conseguenza è facilmente intuibile: qualora il monopolio del Festival venisse strappato definitivamente dalle mani della Rai, i vertici potrebbero valutare l’organizzazione di un evento alternativo che, per forza di cose, dovrebbe cambiare innanzitutto il suo nome. Addio, dunque, al Festival della Canzone italiana per un Festival della Musica italiana “o qualcosa di simile”, scrive ancora Adnkronos.
Infine la location, altro argomento caldo. La Rai, se davvero dovesse prendere forma l’idea di un Sanremo alternativo, dovrebbe pensare a un’altra città. Tra i nomi circolati negli ultimi mesi c’è Torino, esempio che attualmente non ha alcun fondamento ed è semplicemente frutto di un ragionamento logico: essendo già stata la città sede di una fortunata edizione dell’Eurovision Song Contest nel 2022, la Rai potrebbe valutare un “bis”. “La scelta della città, oltre che alla presenza di strutture adeguate ad ospitare un simile evento, dipenderà anche dalla qualità dell’eventuale accordo con l’amministrazione comunale. La Rai, naturalmente, punterà ad una convenzione lunga e inattaccabile, che metta cioè al riparo da quanto accaduto con Sanremo”, si legge sempre su Adnkronos, ribadendo che “la prima opzione dell’azienda resterebbe comunque il festival a Sanremo se potessero ripetersi le condizioni degli ultimi anni”.