Mentre in Italia cresce l’attesa per la settimana più musicale del 2026, quella del Festival di Sanremo, nel resto d’Europa i riflettori sono puntati sulla preparazione dell’Eurovision Song Contest. L’edizione di quest’anno, ospitata a Vienna, è però segnata da tensioni interne: quattro Paesi, Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia, hanno scelto di non partecipare in segno di protesta contro la presenza di Israele tra le nazioni in gara.
“Eurovision 2026”, perché 4 Paesi rinunciano alla gara
Dopo mesi di discussioni, la presenza di Israele all’Eurovision Song Contest continua a essere uno dei punti più delicati dell’intera organizzazione. Non è un tema nuovo: già negli anni precedenti diversi Paesi avevano espresso il loro dissenso, chiedendo che non gli venisse garantito spazio all’interno della competizione.
Per l’edizione 2026, però, l’Ebu, l’Unione Europea di Radiodiffusione, ha confermato il via libera a Israele durante un incontro a porte chiuse tenuto a Ginevra. La decisione è stata resa pubblica dopo settimane di polemiche: molti dei Paesi membri avevano infatti chiesto l’esclusione di Israele, citando il conflitto a Gaza e alcuni sospetti legati alla trasparenza del sistema di voto.
“Ai partecipanti in rappresentanza dei membri dell’EBU è stato chiesto di votare a scrutinio segreto per stabilire se fossero sufficientemente soddisfatti delle nuove misure e garanzie annunciate il mese scorso, senza dover votare sulla partecipazione all’evento dell’anno prossimo. Un’ampia maggioranza dei membri ha convenuto che non era necessario un ulteriore voto sulla partecipazione e che l’Eurovision Song Contest 2026 avrebbe dovuto svolgersi come previsto, con le garanzie aggiuntive in atto” si legge nel comunicato pubblicato sul sito dell’Ebu.
Una decisione che ha inevitabilmente riacceso il dibattito e spinto Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia a ritirarsi dalla competizione.
“Eurovision 2026”, i commenti dei Paesi pronti a rinunciare
La decisione dell’Ebu di confermare Israele in gara ha immediatamente generato una reazione a catena tra i Paesi partecipanti. Alcune nazioni hanno scelto di trasformare il loro dissenso in azioni annunciando il ritiro dall’Eurovision Song Contest 2026. Le emittenti pubbliche coinvolte hanno diffuso note ufficiali in cui spiegano le ragioni della scelta.
“RTVE ha annunciato il ritiro della Spagna dall’Eurovision Song Contest a seguito delle votazioni tenutesi oggi alla 95a Assemblea Generale dell’EBU a Ginevra, che si sono concluse con la continua partecipazione di Israele”, ha dichiarato in un comunicato stampa l’emittente pubblica spagnola, uno dei principali oppositori della partecipazione di Israele, ma anche uno dei Paesi Big Five.
L’emittente olandese Avrotros ha dichiarato che la sua “partecipazione non e’ compatibile con i suoi valori pubblici fondamentali”. A Dublino, l’emittente pubblica irlandese RTE ha spiegato di aver preso questa decisione “alla luce della spaventosa perdita di vite umane a Gaza e della crisi umanitaria in corso che continua a mettere in pericolo la vita di cosi’ tanti civili”.
La stessa decisione è arrivata anche dalla Slovenia, mentre l’emittente pubblica islandese ha invece annunciato che discuterà la sua posizione mercoledì prossimo, il 10 dicembre, così come il Belgio, che prevede di rilasciare presto una dichiarazione. E con ancora molti mesi davanti all’Eurovision, non è escluso che alla lista delle rinunce possano aggiungersene altre.
Resta sempre aggiornata: iscriviti al nostro canale WhatsApp!