DallArenaLucio: Fiorella Mannoia, custode meravigliosa del ricordo di Lucio Dalla

Fiorella Mannoia ha condotto DallArenaLucio con l'emozione che pulsava in ogni parola pronunciata per ricordare Lucio Dalla. All'Arena di Verona tanti amici, colleghi e coloro che sono cresciuti con la sua musica

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Martina Dessì

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Sono le 23,58. Circa. Francesco Gabbani è sul palco dell’Arena di Verona, dal quale venerdì 3 giugno è stato trasmesso DallArenaLucio, su Rai1. Canta Stella di mare. Ci fermiamo a pensare, sentiamo che Lucio Dalla è lì, con la sua musica, eppure non lo vediamo. Il ricordo scorre veloce, tra aneddoti, risate e qualche lacrima. Onorare la sua memoria non è facile perché, verosimilmente, non lo vorremmo fare. Vorremmo che Lucio fosse sul palco, con tutti gli altri. E allora se Stella di mare tocca a Francesco Gabbani – che pure è stato bravissimo – la vita è proprio la più ingiusta delle partite.

Il difficile compito di condurre la serata è toccato a Fiorella Mannoia, artista di una certa levatura ma anche amica di Lucio Dalla. È toccato a lei contenere il fiume di ricordi che è corso lungo il palco dell’Arena, quella che lui amava tanto, raccontando qualcosa di più su di lui e sulla persona che era. “Lucio era solito cambiare i nomi alle persone – ha raccontato – per esempio, io per lui ero Rosalba. Stasera chiamatemi Rosalba”. L’artista romana ha così custodito la sua memoria organizzando una serata evento non priva di sbavature, che però ha avuto il grande merito di far emozionare, ancora, attraverso le parole che Lucio sceglieva con cura per le sue canzoni.

DallArenaLucio, Fiorella Mannoia ricorda il suo Lucio Dalla

È filata alla perfezione, questa serata, grazie al grande lavoro svolto con l’organizzazione e con suo marito – Carlo Di Francesco – con il quale ha condiviso la direzione artistica. La scelta di portare all’Arena gli amici di Lucio e coloro che sono cresciuti con la sua musica risponde alle più strette esigenze di pubblico. Una tela non priva di sbavature, nella quale Fiorella Mannoia ha dipinto un contorno perfetto onorando la memoria del suo grande amico.

A lei sono toccati i brani più complicati, da Se io fossi un angelo a La sera dei miracoli in duetto con Alessandra Amoroso. Nonostante i più abbiano storto il naso, il brano cantato a due ha colpito. Le canzoni di Lucio Dalla sono anche di chi lo ha amato senza conoscerlo personalmente. Dopotutto, l’artista di Galatina stessa ha ammesso di non averlo mai incontrato. E no, non può essere una colpa. Il brano, poi, è talmente bello che non ha bisogno di orpelli per emozionare.

DallArenaLucio, i grandi assenti della serata-tributo

Ron, Samuele Bersani, Fiorella Mannoia, gli Stadio, Tosca. Tanti i nomi legati a Lucio Dalla ma non si è potuto fare a meno di notare alcune assenze – anche molto importanti – che riguardano la cerchia più ristretta degli artisti accanto a lui da sempre. Primo fra tutti, certamente, Gianni Morandi.

Gli Stadio hanno chiuso la serata, scelta quasi scellerata vista l’importanza che avevano per Lucio Dalla. Avrebbero dovuto aprire e chiudere, casomai, ma comunque vedere Gaetano Curreri all’Arena di Verona, emozionato benché sofferente, è stato uno dei momenti più belli dell’intera serata.

L’evento è stato anche la giusta occasione per lanciare un importante messaggio che riguarda la ripartenza dei concerti dal vivo. Un segnale importantissimo dopo due anni di pandemia, di blocchi e di lavoratori che avevano la necessità assoluta di tornare alle loro attività. Una serata con il pubblico senza mascherina: un primo stralcio di normalità che sembra sempre più vicina.