Chi l’ha visto?, di cosa si è parlato ieri sera: svolta nel caso di Willy Branchi

Durante la puntata del 5 giugno 2024 di "Chi l'ha visto?" una lettera anonima riaccende il caso di Willy Branchi

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Come ogni mercoledì, è andato in onda il programma condotto da Federica SciarelliChi l’ha visto. Durante la puntata del 5 giugno, la conduttrice ha affrontato i casi di Willy Branchi e Carmine Zurlo, irrisolti da ormai diversi anni.

La lettera al fratello di Willy

 La puntata del 5 giugno 2024 di Chi l’ha visto ha riacceso l’attenzione sulla vicenda di Willy Branchi, il ragazzo di 18 anni che è stato ritrovato nella notte tra il 29 e il 30 settembre 1988: il ragazzo era stato brutalmente ucciso con una pistola da macello, e il corpo era stato ritrovato sulla riva del Po a Goro. Per l’omicidio di Vilfrido ‘Willy’ Branchi, è stato prima imputato e poi assolto – per mancanza di prove – Valeriano Forzati. Ieri, in puntata, una lettera anonima inviata al fratello del ragazzo, Luca, ha aperto nuove piste sulla vicenda.

“Luca so che è passato un sacco di tempo. Logicamente dirai ‘Potevi farti vivo prima’, ma non credevo che questa maledetta cosa andasse così per le lunghe. Le motivazioni sono tante che mi bruciano, che ancora si tiri in ballo il Forzati solo perché non sono riusciti a cavare un ragno dal buco. Parlo delle forze dell’ordine, fissati con un personaggio. Ci si è scagliati su di lui solamente perché non hanno voluto indagare più a fondo, tralasciando altre piste. Giuro che non sono imparentato a Forzati. In quel periodo io lavoravo a Goro.”

La lettera, poi, prosegue: “So per certo che i carabinieri hanno avuto per le mani l’assassino del povero Willy. Io sono mancato da queste zone per molto tempo, ma certe cose non ti lasciano la mente. Dovresti far ricordare i tutori della legge di allora, se ricordano di aver trovato un ragazzo veneto, in pieno inverno, trovato che dormiva in un peschereccio completamente fuori di testa e congelato. Il tipo era spesso a Goro in cerca di fumo. È stato pestato in un bar di Goro per essere entrato in un bar con una canna in bocca, altra cosa che qualcuno ricorderà. Io perdonami non ti rivelo il mio nome perché dalla legge non ho mai avuto nulla di buono. Trova sto tipo Luca e trovi chi ha ucciso tuo fratello e cercate di scoprire l’arma con cui girava sto tipo, lo sanno in molti.”

Secondo le ipotesi degli esperti, il mittente “si esprime con terminologie ben precise, come ‘inquirenti’. La terminologia precisa fa presumere che la persona che scrive abbia avuto accesso agli ambiti giudiziari. Un soggetto che ha voluto dare il proprio apporto e che si è liberato di un peso che si porta dietro.”

La lettera, quindi, pare essere attendibile. Le piste, almeno per il momento, sono tre: la droga, la pedofilia e un possibile omicidio per rapina. La lettera anonima, però, apre le porte a una nuova ipotesi: quella che coinvolge il ragazzo del peschereccio.

La dichiarazione dei famigliari di Carmine Zurlo

Altro caso decisamente complicato è quello di Carmine Zurlo, di cui Federica Sciarelli ha parlato in studio insieme a sua madre e sua sorella. Il ragazzo è scomparso il 14 marzo 2022 e, a più di due anni dalla scomparsa, la famiglia non ha mai perso le speranze.

In studio la mamma e la sorella hanno lanciato un appello: “Vi prego non abbandonatemi, trovate mio figlio Carmine, il dolore è troppo forte.”

La sorella ha poi ripercorso gli ultimi momenti di Carmine prima della scomparsa: “Esce alle 8, prende la macchina di mamma e va via. Quella mattina non ha salutato mamma e lascia sul tavolo i suoi documenti. Verso ora di pranzo Diamante, la fidanzata incinta mi chiede se ho visto Carmine, ma nessuno sapeva nulla.”