Un momento difficile che Al Bano ha superato con tutta la tenacia di cui è capace. Di questo si è parlato a Oggi è un altro giorno, salotto pomeridiano di Serena Bortone del quale l’artista di Cellino San Marco è spesso ospite. Il suo racconto è partito proprio dai giorni trascorsi a combattere contro il Covid-19, per poi arrivare a una confessione a cuore aperto su Romina Power e sua figlia Ylenia.
Al Bano, dichiarazione d’amore eterno per Romina
La curiosità di Serena Bortone batte lì, su quell’amore che ha conquistato il pubblico e che ci ha fatto sognare. Sul primo incontro con Romina, Al Bano non ha proprio dubbi. E non li ha nemmeno su quello che la sua ex moglie gli ha insegnato:
“Due mondi all’opposto, due culture all’opposto. Mi sono chiesto perché il destino abbia imposto questo tipo di scelte. Sono molto grato al signor destino. Mi ha insegnato tutto quello che non ho mai conosciuto, un mondo totalmente diverso da quello che avevo immaginato ma che è stato un sogno”.
E ha aggiunto:
“Non sapevo niente di lei e lei non sapeva niente di me. Quando l’ho vista ho pensato che potesse essere la tipica americana. Romina non aveva avuto una famiglia, non aveva la ricchezza degli affetti, quelli che sono indispensabili per ognuno di noi. Si è nutrita dell’amore che ha trovato nella mia. Lei era 40 anni avanti a me”.
Al Bano, il ricordo doloroso di Ylenia
Chiamato a trascorrere le vacanze natalizie con Cristel e la sua famiglia, Al Bano ha svelato di aver vissuto il Natale in un modo completamente diverso dal solito, ripromettendosi di celebrare ogni giorno come se fosse una festa: “Ho speso tutte le mie energie positive, rinchiuso nel recinto di quel giorno là. Voglio che il Natale sia ogni giorno, vorrei che fosse sempre così. Quando ho perso mia figlia, è stata una parte di me che se n’è andata. Sono un buon cristiano e mi sono detto: “Tu chi sei per passare indenne da una vita senza croce?”. E me ne sono fatto una ragione. Non è bello provare il dolore, ma basta cantare Felicità per attutirne la forza”.
È raro che Al Bano parli di Ylenia. Ha infatti voluto tenere per sé questo dolore, che ha reso privato, soffrendo tra sé e sé e rivolgendo un pensiero quotidiano a quella figlia che non ha rivisto mai più e che crede ormai morta:
“Mi viene in mente la sua forza, ci penso ogni giorno. Ha imparato a scrivere e parlare in russo in un mese, nel 1986. Visitava la Piazza Rossa da sola, in silenzio, con le sole guardie presenti. Era affamata di vita, curiosa. Mi convinse che doveva scrivere un libro sugli Homeless, in Belize. Io avrei voluto che si laureasse, ma non c’è stato niente da fare. Non mi sono arreso ma la vita è andata come doveva andare. Non c’è una parola per descrivere questo dolore. A volte si scrive con le lettere maiuscole, altre con le lettere strappate. Mi fa male pensare a quei giorni, che non sono solo quei giorni ma anche questi. Meno ne parlo e meno mi faccio male. Sinceramente, salterei“.
Al Bano ha vissuto la scomparsa di Ylenia con grande dignità ma ha anche lottato perché venisse dichiarata morta, contrariamente a Romina che invece ha più volte affermato di essere convinta che sua figlia sia ancora viva, da qualche parte nel mondo, e di aver tutta l’intenzione di continuare a cercarla.