Se bisogna stare vicini a chi ha contratto l’infezione da coronavirus o è comunque sospettato di poterla sviluppare, magari perché è stato in contatto con persone che hanno manifestato i sintomi e la positività al tampone di controllo, la permanenza a domicilio e la convivenza con i familiari vanno ovviamente monitorate. Ma come comportarsi?
Detto che tutto va adattato in base all’età, all’eventuale presenza di altre patologie e al parere del medico, ecco i consigli che vengono direttamente dalla Società Italiana di Medicina Generale. “Seguiremo a distanza tutti i pazienti – assicura il Presidente SIMG Claudio Cricelli. Con l’aumentare della diffusione di Covid-19 si assisterà ad un progressivo aumento di pazienti con pochi sintomi che potranno essere curati a casa”.
Come ci si deve comportare
Gli esperti della SIMG hanno messo a punto una serie di indicazioni che vanno conosciute per assistere al meglio chi non sta bene e per ridurre i rischi di possibile contagio a domicilio.
Innanzitutto la persona con sospetta o accertata infezione Covid-19 deve stare lontana dagli altri familiari, se possibile, in una stanza singola ben ventilata e non deve ricevere visite. Chi l’assiste deve essere in buona salute e non avere malattie che lo mettano a rischio se contagiato.
Per quanto riguarda i familiari, i membri della famiglia devono soggiornare in altre stanze o, se non è possibile, mantenere una distanza di almeno un metro dalla persona malata e dormire in un letto diverso.
Sul fronte dell’assistenza chi assiste il malato deve indossare una mascherina chirurgica accuratamente posizionata sul viso quando si trova nella stessa stanza. Se la maschera è bagnata o sporca per secrezioni è necessario sostituirla immediatamente e lavarsi le mani dopo averla rimossa.
Le mani di chi assiste il paziente vanno accuratamente lavate con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica dopo ogni contatto con il malato o con il suo ambiente circostante, prima e dopo aver preparato il cibo, prima di mangiare, dopo aver usato il bagno e ogni volta che le mani appaiono sporche.
Le mani vanno asciugate utilizzando asciugamani di carta usa e getta. Se ciò non è possibile, utilizzare asciugamani riservati e sostituirli quando sono bagnati. Ovviamente, questa è una regola per tutti, chi assiste il malato deve coprire la bocca e il naso quando tossisce o starnutisce utilizzando fazzoletti possibilmente monouso o il gomito piegato, quindi deve lavarsi le mani. Ultime raccomandazione: se non si utilizzano fazzoletti monouso, lavare i fazzoletti in tessuto utilizzando sapone o normale detergente con acqua. È poi fondamentale evitare il contatto diretto con i fluidi corporei, in particolare le secrezioni orali o respiratorie, feci e urine utilizzando guanti monouso.
Come cambiano le abitudini
Se eravate abituati a prendere i rifiuti con le mani e a porli negli appositi contenitori in base alla raccolta differenziata, è il momento di utilizzare contenitori con apertura a pedale dotati di doppio sacchetto, posizionati all’interno della stanza del malato, per gettare guanti, fazzoletti, maschere e altri rifiuti. E soprattutto in caso di isolamento domiciliare va sospesa la raccolta differenziata per evitare l’accumulo di materiali potenzialmente pericolosi che vanno invece eliminati nel bidone dell’indifferenziata.
Per quanto riguarda il lavaggio degli indumenti, la biancheria contaminata va posta n un sacchetto dedicato alla biancheria sporca indossando i guanti. Ricordate che non bisogna agitare la biancheria sporca ed evitare il contatto diretto con pelle e indumenti. Per il lavaggio di vestiti, lenzuola, asciugamani del malato va benissimo in lavatrice a 60-90 gradi, usando un normale detersivo, oppure a mano con un normale detersivo e acqua, e asciugarli accuratamente.
Particolare attenzione va destinata all’ambiente: occorre pulire e disinfettare quotidianamente le superfici come comodini, reti e altri mobili della camera da letto del malato, servizi igienici e superfici dei bagni con un normale disinfettante domestico, o con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo oppure con alcol 70%, indossando i guanti e indumenti protettivi (es. un grembiule di plastica). Ultima regola: utilizzate sempre la mascherina quando cambiate le lenzuola del letto del malato e se una persona in famiglia mostra i primi sintomi di un’infezione respiratoria acuta (febbre, tosse, mal di gola e difficoltà respiratorie), contattare il medico curante, la guardia medica o i numeri regionali.