Gravidanza, perché è importante controllare la tiroide e cosa fare

La tiroide è un organo fondamentale per il benessere generale e per la fertilità. Fondamentale per la sua salute è lo iodio nel giusto dosaggio

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 27 Gennaio 2025 16:28

Una ghiandola. Con la forma di una farfalla. Ma a prescindere dalle visioni e dalle metafore, la tiroide è un organo fondamentale per io benessere dell’organismo. A tutte le età. E diventa, se possibile, ancor più un vero e proprio regolatore per la donna in gravidanza.

Qualche tempo fa un’associazione di Pazienti, Gruppo Aiuto Tiroide o GAT, ha provato a mettere in fila con gli esperti quanto e come occorre fare attenzione alla ghiandola e alla sua funzionalità durante la “dolce attesa”.

L’importanza dello iodio in prevenzione

Secondo Francesco Giorgino, Ordinario di Endocrinologia Direttore U.O. complessa di Endocrinologia Policlinico di Bari, “la prevenzione è fondamentale e questa può essere fatta attraverso l’assunzione di iodio. Un’adeguata assunzione di iodio, infatti, è fondamentale per garantire il corretto funzionamento della tiroide, poiché lo iodio è un componente necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei. Pertanto, la iodo-profilassi può influenzare la salute tiroidea e di concerto la fertilità delle donne prevenendo le disfunzioni tiroidee e il miglioramento della fertilità”.

Un adeguato apporto di iodio insomma è necessario per prevenire la carenza iodica, che è tra le principali cause di disturbi tiroidei, come l’ipotiroidismo e il gozzo. Il mantenimento di livelli appropriati di iodio promuove una funzione tiroidea ottimale, che contribuisce a migliorare la fertilità. Ma non solo, riesce anche a ridurre il rischio di complicanze durante la gravidanza, anche a carico del feto. Infine la iodo-profilassi può contribuire a ridurre il rischio di aborti spontanei.

“È importante sottolineare che anche l’eccesso di iodio può essere dannoso, tanto quanto la sua carenza – fa sapere l’esperto. Pertanto, è essenziale mantenere un equilibrio nell’assunzione di iodio e non eccedere le dosi raccomandate, specialmente durante la gravidanza e l’allattamento. Pertanto, le donne in età fertile dovrebbero consultare il proprio medico riguardo alla necessità di integrare lo iodio”.

Cosa può accadere in gravidanza

La tiroide, quindi, ha bisogno di iodio. E non va dimenticato che in genere durante la gravidanza aumenta la produzione di ormoni specifici. Il fabbisogno di iodio quindi aumenta in gravidanza per sostenere un’aumentata produzione di ormoni tiroidei materni e la funzione della tiroide del feto.

Venendo alle possibili manifestazioni che possono mettere in guardia occorre ricordare che a volte quadri di alterato funzionamento della ghiandola possono comparire proprio durante i nove mesi. Pensate.

In circa il 2% delle gravidanze si può osservare l’insorgenza di un lieve ipotiroidismo quasi sempre di natura autoimmune, ovvero legato alla formazione di autoanticorpi che si sviluppano nei confronti di strutture dello stesso organismo.

Questa condizione alterata della risposta difensiva si osserva ad esempio nella tiroidite di Hashimoto. Ma non basta. Ogni mille gravidanze, mediamente, si verificano circa due casi di ipertiroidismo. Anche in questo caso l’origine autoimmune è sotto la lente d’ingrandimento. Ma non basta ancora.

Se già prima della gravidanza è presente l’ingrandimento della ghiandola o di una sua parte, va detto che durante la gestazione si può avere un incremento di dimensione con comparsa o aumento di volume di noduli preesistenti. E ne periodo successivo al parto, si può manifestare una tiroidite autoimmune transitoria che può richiedere un trattamento specifico e va monitorata anche nei mesi a seguire.

Quanto conta la tiroide sulla fertilità

La fertilità femminile – chiarisce Giorgino – è garantita dalla complessa interazione tra fattori ormonali, ginecologici e anatomici, che insieme assicurano la regolarità del ciclo mestruale e dell’ovulazione e la creazione di un ambiente uterino idoneo all’impianto e alla crescita dell’embrione. Alterazioni ormonali possono rompere questo equilibrio e compromettere la fertilità e il prosieguo della gravidanza. In particolare, gli ormoni tiroidei T3 e T4 sono implicati nella regolazione di numerose funzioni nell’organismo, inclusa la regolazione del ciclo mestruale e dell’ovulazione”.

Ovviamente, stiamo parlando di situazioni generali. E con una chiave di lettura generale non si può esulare dal ripensare all’importanza della stabilità ormonale della ghiandola, lungo tutte le età della vita. “Gli ormoni tiroidei – è il parere di Rossella Nappi, Ordinario di Ostetricia e Ginecologia Responsabile S.S.D. Ostetricia e Ginecologia 2 – PMA Ospedale San Matteo Pavia – sono fondamentali per la donna partendo dall’adolescenza fino alla menopausa; gli estrogeni sono in grado di modulare la funzione tiroidea e la funzione tiroidea è fondamentale per la riproduzione umana.

Spesso il ginecologo si trasforma nel medico di prima linea nell’intercettare le disfunzioni tiroidee e, in sinergia con l’endocrinologo, le cura”.

Nell’adolescenza l’uso, ad esempio, della pillola estroprogestinica può avere un impatto sulla funzionalità tiroidea, poiché induce alterazioni, se pur modeste, delle quote libere degli ormoni tiroidei, ma il periodo della vita della donna in cui una valutazione della funzionalità tiroidea è importante è la fase pre-concezionale e peri-concezionale perché molti studi hanno dimostrato che una funzione tiroidea non ottimale è responsabile di irregolarità delle mestruazioni e di problemi dell’ovulazione.

“In senso generale, la prescrizione di terapie ormonali siano esse contraccettive o della fertilità dovrebbe associarsi a un monitoraggio della funzione tiroidea, in particolare nelle pazienti con patologia tiroidea nota – riprende l’esperta. Anche una donna con un ciclo mestruale regolare, fertile, ovulatorio, ma con una tiroide non perfettamente in squadra può riportare un maggior rischio di aborto e di fallimenti riproduttivi per meccanismi ancora in parte da chiarire”.