Risonanza magnetica addome inferiore: a cosa serve e cosa si vede

La risonanza magnetica dell'addome inferiore permette di visualizzare in dettaglio gli organi e le strutture della parte bassa dell'addome

Foto di Ivan Shashkin

Ivan Shashkin

Medico

Medico appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

Pubblicato: 7 Maggio 2024 09:29

Alcuni esami hanno il vantaggio di non essere invasivi e di non avere alcun rischio per il paziente, eppure spesso possono incutere timore. È il caso per esempio della risonanza magnetica addome inferiore, che è molto utile per individuare problematiche legate alla parte addominale bassa.

Che cos’è la risonanza magnetica addome inferiore

A differenza della risonanza magnetica addome superiore, questo tipo di esame punta a riprodurre immagini tridimensionali e dettagliate della sezione anatomica che comprende organi e apparati della parte bassa del tronco, come la vescica e gli organi riproduttivi maschili e femminili.

L’RMN permette infatti di acquisire immagini sfruttando un campo magnetico di elevata intensità e onde di radiofrequenza: in questo modo si possono osservare nel dettaglio i distretti corporei di interesse.

Spesso viene impiegata come esame di secondo livello per approfondire i risultati di altri test, come per esempio l’ecografiatac addome.

A cosa serve l’RM addome inferiore

Quando si vogliono indagare i distretti anatomici del basso ventre si deve quindi effettuare una risonanza magnetica delle pelvi, o addome inferiore. Solitamente sopraggiunge dopo che una tac o un’ecografia hanno evidenziato anomalie e alterazioni. In particolare, l’RMN addome inferiore permette di osservare:

  • l’apparato riproduttivo maschile, quindi prostata e testicoli
  • l’apparato riproduttivo femminile, quindi utero, ovaie e tube di Falloppio
  • la vescica e tutte le componenti a essa collegate, come uretere e uretra

Sebbene la risonanza magnetica pelvica offra una visione eccellente delle strutture anatomiche e del sistema riproduttivo femminile, di solito si preferisce evitarla durante la gravidanza, soprattutto in alcuni momenti specifici. Durante il primo trimestre, quando gli organi del feto sono in fase di sviluppo, solitamente si cerca di evitare qualsiasi procedura di imaging non necessaria, inclusa la RM, per ridurre al minimo il rischio per il feto. Dopo il primo trimestre, in alcuni casi il medico potrebbe dover eseguire un esame di imaging; in tali situazioni, la risonanza magnetica è decisamente preferibile alla tomografia computerizzata.

Cosa si vede

Sono poi diverse le ragioni per cui può dimostrarsi necessario indagare questa parte del corpo, e più in particolare quando:

  • si è in presenza di traumi che potrebbero aver compromesso la funzionalità di un organo o apparato
  • si sospettano infiammazioni
  • si sospettano formazioni tumorali e/o metastatiche, come il tumore alla prostata, alla vescica o all’utero
  • si sospetta endometriosi nelle donne, come esame di terzo livello

RM addome inferiore con contrasto

Si effettua una risonanza magnetica all’addome inferiore con mezzo di contrasto quando si vogliono osservare più nel dettaglio le vene e le arterie che irrorano le sezioni anatomiche comprese nelle pelvi, per scovare eventuali neoplasie, linfonodi o altre patologie.

Questo tipo di esame, in sostanza, è particolarmente indicato quando altri esami non hanno generato una diagnosi oppure quando serve una conferma o, al contrario, si deve escludere una determinata patologia in presenza di una sintomatologia che la fa sospettare.

Come prepararsi alla risonanza magnetica all’addome inferiore

La preparazione per l’RM allo scavo pelvico è molto simile a quella prevista per le altre risonanze, anche se potrebbe prevedere, in base al laboratorio che la esegue, qualche accortezza in più.

Nel caso di utilizzo del contrasto ci si deve presentare all’esame a digiuno da almeno sei ore. In molti casi potrebbe richiesto di mangiare leggero il giorno prima, evitando del tutto cibi che possono irritare l’intestino, come pasta, frutta e verdura, e preferendo carne, pesce e omogeneizzati. L’intestino, in particolare la sua parte finale, si trova infatti in prossimità degli organi e degli apparati dell’addome inferiore, per questo la presenza di feci e aria potrebbe disturbare l’acquisizione di immagini.

Spesso viene anche richiesta l’esecuzione di un clistere di glicerina a questo proposito. Chiedete al laboratorio in cui prenotate l’esame di darvi il dettaglio della procedura da seguire. Per le donne, è bene informarsi anche nel caso foste in presenza del ciclo mestruale: spesso non è possibile sottoporsi a una RM delle pelvi in presenza di mestruazioni, in particolare, per esempio, quando si indaga un’endometriosi.

L’utilizzo del mezzo di contrasto potrebbe far richiedere delle analisi del sangue preventive per valutare i valori renali e del fegato. Se si soffre di diabete mellito, di insufficienza renale, di obesità o si è allergici, sarebbe meglio parlarne col proprio medico per studiare l’eventualità di eseguire l’esame senza liquido di contrasto. Anche una gravidanza, sospetta o accertata, dovrebbe essere discussa col medico prima della prescrizione.

Come si svolge la risonanza magnetica all’addome inferiore

Il giorno dell’esame, dopo aver eseguito la preparazione consigliata secondo le indicazioni del medico – che può cambiare in base al distretto anatomico da osservare – il paziente risponde a un breve questionario del radiologo, dopodiché si spoglia di qualsiasi componente metallica, come gioielli e cinture. È importante comunicare l’eventuale presenza di pacemaker e clip metalliche, che potrebbero entrare in conflitto col campo magnetico.

Il paziente si sdraia poi sul lettino e, se è previsto un mezzo di contrasto, questo viene iniettato per via endovenosa, nel braccio. In alcuni casi potrebbe essere inoculato anche un farmaco antispastico per diminuire i movimenti intestinali. A volte si prevede l’inserimento di un gel tramite sonda, nel retto e in vagina, per distendere le cavità e permettere di acquisire immagini più chiare dell’area retto-vaginale.

Una volta terminati i passaggi preliminari, il paziente è pronto per essere inserito nel macchinario. Chi soffre di claustrofobia potrebbe avere interesse a informarsi per effettuare una risonanza magnetica addome inferiore aperta. Altrimenti, il lettino viene inserito nel tubo, cioè il grosso magnete che permette di acquisire le immagini per poi inviarle al computer in via tridimensionale.

La risonanza magnetica addome inferiore non è dolorosa né pericolosa. Può essere fastidiosa la preparazione, in particolare se prevede clisteri e somministrazione di gel e antispastici. Il liquido di contrasto può lasciare un sapore dolciastro in bocca, ma normalmente non ha grossi effetti collaterali. È bene però restare in osservazione dopo aver concluso l’esame, poi si può tornare alle proprie attività.

In tutto, l’esame dura al massimo una mezzora.

Risultati

Per quanto il medico radiologo sia in grado di interpretare le immagini tridimensionali risultato dell’rm all’addome inferiore, solitamente – se non c’è carattere di urgenza – i risultati saranno pronti dopo qualche giorno, il tempo di studiarli nel dettaglio e redigere una relazione. Con questo referto, generalmente molto tecnico, si dovrà andare dal medico che ha prescritto l’esame per la spiegazione e l’eventuale diagnosi definitiva.

Sottoporsi a una risonanza magnetica addome inferiore è importante per valutare lo stato di salute delle pelvi, in particolare di vescica, prostata, utero e annessi. È indicata quindi per uomini e donne e serve a fornire immagini tridimensionali dell’area addominale bassa, comprensive di organi, apparati e tessuti, e a diagnosticare eventuali patologie come tumori o infiammazioni.

Fonti bibliografiche: