Herpes genitale: sintomi, cause, cura

L'herpes genitale è un'infezione virale trasmessa sessualmente causata dal virus herpes simplex (HSV), caratterizzata da ulcere dolorose, prurito e vesciche nell'area genitale e anale, con episodi ricorrenti e periodi di latenza

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Antonina Distefano

Medico Chirurgo

Medico chirurgo abilitato presso l'Università degli Studi di Catania, è specializzata in Cure Palliative e Terapia del dolore.

Pubblicato: 14 Giugno 2024 10:02

Quando si parla di herpes, si pensa quasi sempre all’herpes delle labbra. In realtà, non è l’unico tipo di herpes che può colpire gli esseri umani. Esiste anche l’herpes genitale, una comune infezione a trasmissione sessuale causata dal virus dell’herpes simplex (HSV).

Come dice il nome stesso, la via principale di diffusione del virus è quella sessuale. Dopo l’infezione iniziale, il virus rimane dormiente nel corpo e può riattivarsi più volte nel corso della vita.

In queste situazioni ed in caso di indebolimento delle difese immunitarie può andare incontro a riattivazione (come stress psico-fisico, traumi tissutali locali, radiazioni UV, febbre, mestruazioni, immunosoppressione, ecc). L’herpes ai genitali può causare dolore, prurito e piaghe nella zona genitale, ma potrebbe essere anche silente ed essere quindi ancora più subdolo. 

L’HSV è un virus molto comune, diffuso a livello globale e si stima che oltre 500 milioni di persone nel mondo abbiano un’infezione da HSV.

Cause dell’herpes genitale

L’herpes genitale può essere causato da due tipi di herpes simplex:  

  • Herpes simplex virus 1- HSV-1: è il virus che di solito provoca l’herpes labiale. Nella maggior parte dei casi, l’HSV-1 si trasmette attraverso il contatto pelle a pelle: può diffondersi all’area genitale durante il sesso orale. Le recidive sono molto meno frequenti rispetto all’infezione da HSV-2. 
  • Herpes simplex virus 2-HSV-2: è il tipo di virus che causa più comunemente l’herpes ai genitali. Il virus si diffonde attraverso il contatto sessuale e il contatto pelle a pelle. L’HSV-2 è molto comune e altamente contagioso, indipendentemente dal fatto che si abbia o meno una ferita aperta. 

Poiché il virus muore rapidamente al di fuori del corpo, è quasi impossibile contrarre l’infezione attraverso il contatto con servizi igienici, asciugamani o altri oggetti utilizzati da una persona infetta. L’herpes genitale rappresenta la più diffusa patologia ulcerativa a trasmissione sessuale nel mondo ed è considerata un problema di salute globale.

L’Herpes genitale è altamente contagioso e viene trasmesso principalmente durante i rapporti sessuali di tutti i tipi (vaginali, orali e anali) attraverso i fluidi corporei o il contatto diretto delle vescicole con i genitali. Negli ultimi anni l’Herpes genitale causato dall’HSV-1 è diventato sempre più frequente e viene trasmesso generalmente durante un rapporto orale attraverso il contatto diretto dei genitali con le vescicole presenti sulle labbra o nel cavo orale di un soggetto infetto.

Esistono due fattori che aumentano il rischio di contrarre l’herpes ai genitali:

  • sesso femminile: le donne sono più vulnerabili da questo punto di vista perché il virus si trasmette più facilmente da uomini a donne che non viceversa;
  • avere più partner sessuali: ogni partner sessuale aggiuntivo aumenta il rischio di essere esposti al virus che causa l’herpes ai genitali.

I sintomi dell’herpes genitale

La maggior parte delle persone infette non sa di aver contratto l’HSV perché non ha alcun segno o sintomo o perché ha segni e sintomi molto lievi. Quando presenti, i sintomi possono iniziare da due a 12 giorni dopo l’esposizione al virus. Ecco le manifestazioni più comuni di herpes ai genitali: 

  • dolore o prurito: si potrebbero provare dolore e/o prurito nell’area genitale fino a quando l’infezione non scompare;
  • piccole protuberanze rosse o minuscole vesciche bianche: queste lesioni possono apparire sull’area genitale da pochi giorni a poche settimane dopo l’infezione;
  • ulcere: le ulcere possono formarsi quando le vesciche si rompono e trasudano o sanguinano. Le ulcere possono rendere doloroso urinare;
  • croste: la pelle potrebbe formare croste mentre le ulcere guariscono.

Durante il focolaio iniziale, la persona potrebbe anche avere segni e sintomi simil-influenzali come linfonodi ingrossati all’inguine, mal di testa, dolori muscolari e febbre.

Herpes genitale maschile

Gli uomini possono sviluppare piaghe sul pene e/o sullo scroto. Le donne, invece, possono avere lesioni nella zona vaginale, sui genitali esterni, sulla cervice. Entrambi, poi, possono avere piaghe su: glutei; cosce; ano; bocca; uretra (il tubo che consente all’urina di defluire dalla vescica verso l’esterno).

Le ferite tendono a comparire laddove l’infezione è entrata nel corpo. Si può diffondere l’infezione toccando una piaga e poi strofinando o grattando un’altra area del corpo, compresi gli occhi. 

Herpes genitale e recidive

L’herpes genitale, una volta entrato nel corpo, vi rimane: si annida nelle cellule e può “risvegliarsi” in qualsiasi momento, specie nei periodi di stress e di difese immunitarie basse.

Il disturbo si manifesta in modo diverso da persona a persona. In alcuni casi, i segni e i sintomi possono ripresentarsi, di tanto in tanto, per anni. Altre persone, invece, vanno incontro a numerosi episodi ogni anno. Spesso, comunque, i focolai tendono a diventare meno frequenti con il passare del tempo.  

Durante una ricaduta, poco prima che compaiano le piaghe, si potrebbero avvertire:

  • bruciore, formicolio e prurito nel punto in cui l’infezione è entrata per la prima volta nel corpo;
  • dolore nella parte bassa della schiena, a glutei e gambe. Tuttavia, le recidive sono generalmente meno dolorose della malattia originale e le piaghe generalmente guariscono più rapidamente.

Le complicanze dell’herpes genitale

Le complicanze sono in genere associate a un’infezione da HSV-2 e si manifestano in soggetti immunodepressi, in particolare nelle persone con infezione da HIV. L’Herpes genitale in questi casi ha spesso una presentazione clinica più grave con recidive più frequenti.

Le complicanze associate all’herpes genitale possono includere:  

  • altre infezioni a trasmissione sessuale: avere piaghe genitali aumenta il rischio di trasmettere o contrarre altre infezioni sessualmente trasmissibili, incluso l’AIDS;
  • infezione neonatale: i bambini nati da madri infette possono essere esposti al virus durante il parto. Ciò può provocare danni cerebrali, cecità o morte per il neonato; 
  • problemi alla vescica: in alcuni casi, le piaghe associate all’herpes genitale possono causare infiammazione intorno all’uretra (il tubo che trasporta l’urina dalla vescica all’esterno). Il gonfiore può chiudere l’uretra per diversi giorni, richiedendo l’inserimento di un catetere per drenare la vescica;
  • meningite. In rari casi, l’infezione da HSV porta all’infiammazione delle membrane e del liquido cerebrospinale che circondano il cervello e il midollo spinale;
  • infiammazione rettale (proctite): l’herpes ai genitali può portare all’infiammazione del rivestimento del retto, in particolare negli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini.

Diagnosi dell’herpes genitale

In presenza di sintomi sospetti o di dubbi, rivolgersi al medico, che in genere diagnostica l’herpes ai genitali sulla base di un esame fisico e dei risultati di alcuni test di laboratorio, come:  

  • coltura virale: questo test prevede il prelievo di un campione di tessuto o il raschiamento delle piaghe per un successivo esame in laboratorio;
  • test della reazione a catena della polimerasi (PCR): la PCR viene utilizzata per copiare il DNA da un campione di sangue, tessuto da una ferita o dal liquido spinale. Il DNA può quindi essere testato per stabilire la presenza di HSV e determinare quale tipo di HSV ha il paziente;
  • esame del sangue: questo test analizza un campione di sangue per individuare la presenza di anticorpi HSV e rilevare così un’eventuale infezione da herpes pregressa.

Con la sierologia, infatti, andiamo a ricercare gli anticorpi specifici anti-HSV-1 e HSV-2 nel sangue. Tutti i pazienti che hanno contratto il virus continuano a produrre minime quantità di IgG. La presenza di anticorpi anti-HSV-2 indica più probabilmente un’infezione genitale, mentre la presenza di anticorpi anti-HSV-1 può indicare un’infezione orale o genitale. Nel paziente sintomatico, sia i test virologici che sierologici sono in grado di determinare se si tratta di un’infezione primaria o di una recidiva.

Come curare l’herpes genitale

Non esiste una cura specifica per questa malattia. Il medico potrebbe prescrivere una cura con farmaci antivirali, per ottenere i seguenti benefici: 

  • durante un focolaio iniziale, aiutare le piaghe a guarire prima;
  • ridurre la gravità e la durata dei sintomi nelle infezioni ricorrenti;
  • diminuire la frequenza delle recidive;
  • ridurre la possibilità di trasmettere il virus dell’herpes ad altre persone.

I farmaci antivirali usati per l’herpes ai genitali includono l’aciclovir e il valaciclovir. Il medico può consigliare di prendere il medicinale solo quando si hanno i sintomi oppure di assumere un determinato farmaco ogni giorno. Questi farmaci sono generalmente ben tollerati, con pochi effetti collaterali.

Le persone che hanno l’herpes genitale devono astenersi dall’attività sessuale, se presentano vescicole o altri sintomi perché possono trasmettere l’infezione al partner. 

Come prevenire l’herpes genitale

I suggerimenti per prevenire l’herpes alle vie genitali sono gli stessi di quelli per prevenire le altre infezioni sessualmente trasmissibili, ossia:

  • limitare il contatto sessuale a una sola persona che non ha infezioni;
  • chiedere al partner di usare un preservativo in lattice durante ogni contatto sessuale;
  • evitare i rapporti se uno dei partner ha un focolaio di herpes nell’area genitale o altrove. 

Se si aspetta un bambino e si sa di avere l’herpes genitale o si hanno sospetti in questo senso, informare il medico. Il medico può consigliare di iniziare a prendere farmaci antivirali per l’herpes in fase avanzata di gravidanza per cercare di prevenire un focolaio intorno al momento del parto. Se la donna ha un focolaio quando inizia il travaglio, probabilmente le verrà suggerito di sottoporsi a un taglio cesareo per ridurre il rischio di trasmettere il virus al bambino.

Fonti bibliografiche: