Ecografia prostatica transrettale: che cos’è e a cosa serve

L'ecografia prostatica transrettale è un esame diagnostico che utilizza ultrasuoni per produrre immagini dettagliate della prostata e delle strutture circostanti, inserendo una sonda ecografica attraverso il retto

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

L’ecografia prostatica transrettale, in inglese “transrectal ultrasound (TRUS)”è un esame che utilizza un fascio di onde sonore per produrre immagini della prostata maschile e permettere così di diagnosticare eventuali problematiche a carico di quest’organo. Per esempio, può essere indicata in presenza di sintomi come difficoltà a urinare, prostata ingrossata, esami del sangue alterati (in particolare alterazioni del livello di PSA, l’antigene prostatico specifico), noduli trovati durante un esame rettale.  

L’ecografia è un esame sicuro, indolore e non invasivo, che non utilizza radiazioni ionizzanti, bensì ultrasuoni ad alte frequenze. Si basa sull’utilizzo di una piccola sonda chiamata trasduttore e un gel, che viene posizionato direttamente sulla pelle e che consente alle onde sonore di viaggiare avanti e indietro tra il trasduttore e l’area del corpo in esame. In pratica, le onde sonore ad alta frequenza veicolate dalla sonda, attraverso il gel, arrivano fino agli organi in esame: questi ultimi, in risposta, emettono onde di eco, che vengono raccolte dalla sonda e trasferite a un computer. Il computer elabora le onde sonore di ritorno e, sulla base di queste, crea delle immagini della zona. Poiché gli ultrasuoni catturano le immagini in tempo reale, possono mostrare la struttura e il movimento degli organi interni del corpo. Le immagini possono anche mostrare il sangue che scorre attraverso i vasi sanguigni.

L’ecografia prostatica transrettale fornisce immagini della prostata, ghiandola sessuale accessoria del sistema riproduttivo maschile, che si trova sotto la vescica e circonda l’uretra, e del tessuto circostante. Questo esame è più accurato dell’ecografia transaddominale per la valutazione della prostata, poiché la sonda è posizionata molto più vicino all’organo di interesse.

Ecografia prostatica transrettale

La ghiandola prostatica si trova direttamente davanti al retto, quindi l’esame ecografico, così come dice il nome stesso, viene eseguito per via transrettale, così da posizionare la piccola sonda di imaging il più vicino possibile alla ghiandola prostatica. La sonda ecografica, una volta inserita nel retto del paziente, invia e riceve onde sonore attraverso la parete del retto nella ghiandola prostatica. Le immagini sono prese da diverse angolazioni per ottenere la migliore visione possibile della zona.

Quando fare l’ecografia prostatica transrettale

Il medico potrebbe richiedere un’ecografia prostatica transrettale in presenza di:

  • un valore alterato di PSA (antigene prodotto dalla prostata, il cui livello nel sangue può innalzarsi in presenza di malattie prostatiche);
  • difficoltà a urinare;
  • anomalie rispetto alle normali modalità di minzione;
  • un nodulo sentito da un medico durante l’esecuzione di esame fisico di routine o durante un esame di screening del cancro alla prostata;
  • infertilità maschile, per cercare eventuali cause;
  • un tumore sospetto o già diagnosticato (per definirne meglio le caratteristiche).

Attraverso un’ecografia prostatica transrettale si possono diagnosticare malattie come l’iperplasia prostatica benigna (IPB), chiamata anche prostata ingrossata, o la prostatite, un’infiammazione localizzata. Inoltre, è possibile valutare una crescita anormale all’interno della prostata e indagare le cause dell’infertilità di un uomo. 

Ecografia transrettale con biopsia

Poiché gli ultrasuoni forniscono immagini in tempo reale, possono essere utilizzati anche per guidare procedure come le biopsie con ago, in cui si inserisce un ago nella prostata per prelevare e campionare le cellule da un’area anormale della ghiandola prostatica, che successivamente vengono sottoposte a specifici test di laboratorio. In genere, i campioni vengono prelevati da diverse zone della prostata comprese eventuali zone che sembrano anormali all’ecografia. Nella maggior parte dei casi, il medico raccoglierà 10-12 campioni di tessuto (chiamati nuclei). 

Il tessuto verrà poi inviato ai laboratori di anatomia patologica per l’esame istologico, grazie al quale si potrà fare una diagnosi definitiva. Questo processo potrebbe richiedere fino a 2 settimane per arrivare a completamento.

Prepararsi all’ecografia prostatica

L’ecografia prostatica transrettale non richiede particolari procedure di preparazione. Se è prevista anche una biopsia, però, potrebbe essere necessario sospendere l’uso di fluidificanti del sangue a partire da 7-10 giorni prima della procedura. Si potrebbe anche consigliare di ricorrere a un clistere per pulire l’intestino nelle ore che precedono l’esame. 

Chiaramente si raccomanda massima cura dell’igiene personale specialmente nelle ore precedenti all’esame.

Il giorno dell’esame è bene fare una colazione o un pranzo leggeri (a seconda dell’orario dell’appuntamento) e bere solo liquidi chiari (che includono succhi e brodi). È utile indossare abiti comodi e larghi. Potrebbe essere necessario rimuovere tutti i vestiti e i gioielli e indossare un camice. In genere, il paziente viene invitato a sdraiarsi su un fianco con le ginocchia verso il petto. 

Questo esame ecografico richiede solitamente meno di 15-20 minuti (può durare di più però in caso di biopsia) per essere completato.

L’ecografia prostatica transrettale è dolorosa?

Gli esami ecografici che prevedono l’inserimento del trasduttore in una cavità corporea possono produrre un minimo disagio. Anche l’ecografia transrettale può causare un lieve fastidio, ma comunque in genere è ben tollerata. Basti pensare che spesso l’esame rettale eseguito dal medico risulta più fastidioso. Se è necessaria una biopsia, bisogna mettere in conto un disagio aggiuntivo (dovuto all’inserimento dell’ago), sempre contenuto: la parete rettale, infatti, è relativamente insensibile al dolore nella regione della prostata. Il medico potrebbe somministrare comunque un anestetico per eliminare ogni fastidio. Inoltre, occorre considerare che l’esecuzione della biopsia aggiungerà tempo alla procedura. 

Al termine dell’esame, solitamente si è in grado di riprendere immediatamente le normali attività. Raramente, si può notare una piccola quantità di sangue nello sperma o nelle urine dopo la procedura.

In genere, il medico consegna il referto subito dopo l’esame. In alcuni casi, il medico può discutere i risultati con il paziente. Se necessario, potrebbero essere consigliate ulteriori indagini di approfondimento. 

Talvolta, potrebbe essere necessario un esame di follow-up, per esempio per valutare ulteriormente un problema con più visualizzazioni o con una tecnica di imaging speciale o per verificare se ci sono cambiamenti nel tempo. Gli esami di follow-up spesso rappresentano il modo migliore per vedere se eventuali trattamenti consigliati funzionano e se bisogna intervenire in altro modo. 

Pro e contro dell’ecografia prostatica transrettale

Benefici

  • L’ecografia transrettale è disponibile in molte strutture, facile da effettuare e meno costosa rispetto ad altri metodi di imaging. 
  • L’ecografia non utilizza radiazioni ionizzanti
  • La scansione a ultrasuoni può fornire un’immagine più chiara dei tessuti molli. Le immagini a raggi X invece non visualizzano correttamente questi tessuti. 
  • Gli ultrasuoni non causano problemi di salute e possono essere ripetuti tutte le volte in cui il medico li reputa necessari. 
  • Gli ultrasuoni forniscono immagini in tempo reale. Questo rende l’ecografia un ottimo strumento anche per guidare le procedure minimamente invasive come le biopsie con ago e l’aspirazione di liquidi.   

Rischi 

  • L’ecografia diagnostica standard non ha effetti nocivi noti sull’uomo.

Controindicazioni dell’ecografia transrettale

Gli uomini a cui è stata rimossa la coda dell’intestino (retto) durante un precedente intervento chirurgico non sono buoni candidati per l’ecografia della ghiandola prostatica perché questo tipo di ecografia richiede in genere il posizionamento di una sonda nel retto. Tuttavia, il medico può tentare di esaminare la ghiandola prostatica posizionando una normale sonda per ecografia sulla pelle perineale del paziente, tra le gambe e dietro lo scroto. Occorre sapere però che le immagini potrebbero non essere così dettagliate come con la sonda transrettale. Come test di imaging alternativo si potrebbe effettuare una risonanza magnetica del bacino. 

Il paziente dovrebbe informare il medico se ha una malattia polmonare o cardiaca o qualsiasi altra malattia; è allergico a dei medicinali; ha una valvola cardiaca artificiale; solitamente deve prendere antibiotici prima di una procedura dentale o chirurgica; segue delle terapie. In presenza di alcune di queste condizioni, potrebbe essere necessario seguire una cura antibiotica prima della biopsia.

Fonti bibliografiche: