Quante volte al giorno bisognerebbe fare la pipì

Perché facciamo la pipì e quante volte e con quale frequenza dovremmo farla durante la giornata?

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cos’è l’urina e perché la produciamo

L’urina è un prodotto di scarto costituito da acqua e soluti che il nostro corpo elimina grazie a una serie di processi che avvengono nel sistema urinario. Il sistema urinario è costituito da due reni, due ureteri, dalla vescica e dall’uretra. I reni sono deputati a filtrare costantemente il sangue, depurandolo da ciò che non serve e, grazie al loro lavoro consentono di regolare in modo preciso il volume plasmatico, il pH del sangue e la concentrazione plasmatica di numerosi soluti, tra cui sodio, potassio, calcio, magnesio, fosfato, cloruro e bicarbonato. I reni controllano dunque il volume e la composizione di tutti i liquidi corporei e rimuovono sostanze estranee e prodotti di scarto del metabolismo attraverso l’urina.

I reni ricevono sangue grazie alle arterie renali, diramazioni dell’aorta che raggiungono ciascun rene. Il sangue che arriva ai reni viene dunque filtrato, rimuovendo i soluti e l’acqua che non servono e che diventeranno urina. Ciò che invece serve all’organismo, viene riassorbito. Una volta ripulito, il sangue torna in circolo attraverso le vene renali. Grazie ai reni, ogni giorno eliminiamo attraverso la pipì additivi alimentari, farmaci, residui di pesticidi presenti negli alimenti così come urea e acido urico che si generano durante il catabolismo di proteine e acidi nucleici.

I reni inoltre svolgono numerose altre funzioni fondamentali per l’organismo. Questi organi infatti contribuiscono a regolare la pressione sanguigna sul lungo periodo, sono necessari all’attivazione della vitamina D – importante per regolare i livelli di calcio e fosfati nel sangue nel plasma – e mantengono stabili i livelli di glucosio nel sangue in caso di digiuno prolungato.

La minzione

Quando nei reni si concludono i processi di filtrazione, riassorbimento e secrezione, ciò che resta viene escreto sotto forma di urina. L’urina viaggia dai reni all’uretere verso la vescica dove si accumula fino al momento dell’eliminazione, cioè alla minzione. Generalmente l’urina scorre in modo continuo verso la vescica fino a quando questa si riempie. Quando la vescica si espande oltre un certo limite, si attivano i recettori presenti nella parete dell’organo inducendo il riflesso della minzione.

Si tratta di un riflesso che, normalmente, può essere controllato in modo volontario: l’urina può infatti essere trattenuta per un certo periodo – anche se trattenere la pipì è sconsigliato – ed emessa in modo volontario. Lo svuotamento della vescica avviene infatti grazie al rilassamento volontario del muscolo del pavimento pelvico e del collo della vescica, seguiti da una contrazione volontaria del muscolo destrusore. In alcuni casi, come nell’incontinenza, si perde parzialmente o totalmente la capacità di trattenere la pipì per una diminuzione del tono muscolare del pavimento pelvico, situazione che può essere trattata grazie agli esercizi di Kegel. L’allenamento dei muscoli del pavimento pelvico consente di rinforzare la muscolatura coinvolta nella minzione, riducendo eventuali perdite di urina, diminuire il bisogno di fare pipì nel corso della giornata, anche durante la gravidanza, dopo il parto, in menopausa e con l’avanzare dell’età.

Quante volte al giorno si fa la pipì

La quantità di urina prodotta nel corso di una giornata e la frequenza della minzione variano da persona a persona, dall’alimentazione e dalla quantità di liquidi introdotti. In linea generale la capacità della vescica negli adulti è di 300-400 millilitri e, quando la vescica è sana, questa immagazzina l’urina senza causare dolore o disagi e il riflesso della minzione si verifica in modo intermittente durante la giornata, ogni tre o quattro ore circa, in base all’apporto di liquidi. Normalmente facciamo la pipì circa otto volte al giorno e mai o al massimo una volta durante la notte. La frequenza con cui si fa pipì tende ad aumentare in gravidanza, se si assumono farmaci diuretici, tisane contro la ritenzione idrica o se si beve molta acqua, superando i 2,5 litri al giorno. Alcune bevande, inoltre, sono in grado di stimolare la diuresi: se si consumano spesso tè, caffè, bevande gassate, bevande alcoliche, spremute di agrumi, bevande dolcificate con edulcoranti artificiali, la frequenza di minzione può essere anche di dieci o più volte al giorno.

Quando la pipì scappa molte più volte al giorno (o durante la notte) o se ne producono piccoli volumi per volta o se non si è in grado di fare la pipì, potrebbe esserci un’anomalia. La stessa cosa vale se non si riesce a trattenere la pipì non appena si percepisce lo stimolo, se durante la minzione si prova dolore o bruciore e se nelle urine è presente del sangue. Variazioni del volume, della frequenza e del colore delle urine, così come la presenza di sangue o dolore, potrebbe essere legata a infezioni e infiammazioni della vescica – come nel caso della cistite – calcoli renali, malattie che interessano l’apparato urinario, ma anche a diabete, obesità e ad altre patologie, dunque è bene rivolgersi al proprio medico in caso si dovessero riscontrare anomalie.

 

Fonti:

International Journal of Clinical Practice