I condilomi, detti anche “creste di gallo” a causa della loro superficie irregolare, sono lesioni di natura benigna. Si manifestano come escrescenze o protuberanze visibili su cute e mucose e si contraggono attraverso i rapporti sessuali.
A causare i condilomi è il Papilloma Virus, lo stesso che provoca le verruche sulla pelle: in natura ci sono oltre un centinaio di Papilloma Virus e, di questi, solo alcune decine infettano, in genere, i genitali. Una minoranza ulteriore è in grado di determinare dei cambiamenti a carico delle cellule che possono predisporre al cancro.
I condilomi si manifestano sui genitali e/o intorno all’ano, ma possono svilupparsi anche attorno o dentro la bocca. In genere indolori, compaiono come escrescenze a superficie irregolare, isolate o raggruppate, di colore rosa o bruno e di dimensioni variabili, associate spesso a prurito.
Secondo gli ultimi studi pubblicati, i condilomi rappresentano la malattia a trasmissione sessuale maggiormente riscontrata in Italia. Si manifestano soprattutto nelle persone di sesso maschile, di età compresa tra i 15 e i 40 anni, tendono a ritornare nel tempo. Di rado risultano causati da tipi di HPV in grado di provocare tumori maligni.
Indice
Le infezioni da Papilloma Virus
I condilomi sono causati dal Papilloma Virus.
L’infezione da Papilloma Virus Umano (Hpv, Human Papilloma Virus) è molto diffusa e, a volte, si manifesta attraverso lesioni benigne della cute e delle mucose. In casi rari, può portare l’insorgenza di forme tumorali come il tumore della cervice uterina, l’unica forma di neoplasia riconosciuta come totalmente riconducibile ad un’infezione virale. Ad oggi sono oltre 120 i tipi di Hpv distinti e classificati in base al rischio di trasformazione neoplastica: dodici i ceppi classificati ad alto rischio, due quelli responsabili dell’evoluzione tumorale dell’infezione. I sierotipi 6 e 11 sono da soli responsabili di circa il 90% delle verruche genitali e non vengono in genere associati al rischio di trasformazione neoplastica maligna.
Il Papilloma Virus si replica sfruttando le cellule della cute e delle mucose e promuovendone una crescita eccessiva (iperplasia) che provoca le tipiche formazioni: condilomi o papillomi della cute e delle mucose. Spesso queste escrescenze sono rivestite da uno strato di cheratina (ipercheratosi), tipica di alcune forme dell’infezione. I tipi più pericolosi di HPV sono, tuttavia, quelli che provocano lesioni ad evolutività maligna nelle vie respiratorie superiori (laringe, faringe, lingua, tonsille, palato, naso) o ai genitali maschili e femminili (glande, pene, scroto per l’uomo, perineo, vagina, utero, cervice uterina per la donna).
In base al tropismo i papilloma virus si suddividono in due categorie: HPV cutanei e HPV mucosali.
I Papilloma Virus cutanei sono responsabili di lesione localizzate sulle mani e sui piedi note come verruche comuni volgari. I Papilloma Virus mucosali sono invece responsabili delle lesioni del tratto ano-genitale, sia negli uomini che nelle donne. Portano alla formazione di condilomi acuminati quando sono appartenenti ai sierotipi a basso rischio. Con il progredire dell’infezione e la sua conseguente evoluzione in forma tumorale, i sintomi tipici sono fastidio e dolore durante i rapporti sessuali o perdite ematiche dopo lo stesso (un evento che può manifestarsi anche fuori dal periodo mestruale o dopo la menopausa). Altri sintomi sono perdite vaginali acquose talvolta maleodoranti e dolori in zona pelvica.
Come si presentano i condilomi e sintomi
I condilomi compaiono sulla pelle o sulla mucosa degli organi genitali, nella regione intorno all’ano e in casi rari nella bocca e nella gola. Sono piccole escrescenze rosacee o brunastre di forma allungata, singole o multiple. In linea di massima non provocano danni rilevanti agli organi coinvolti ma, spesso, si ripresentano e portano all’inevitabile intervento per rimuoverli.
Per via della loro superficie irregolare e poiché si presentano sotto forma di piccole vegetazioni esofitiche, verrucose, biancastre o peduncolate, sono detti anche “creste di gallo”. Se le lesioni sono presenti da lungo tempo e sono associate a tumefazioni, un prelievo di tessuto per l’esame istologico è indispensabile.
Al di là della lesione, decisamente visibile, altri sintomi che possono presentarsi sono:
- prurito anale e/o vaginale
- gonfiore in sede anale
- sanguinamenti vaginali
- uretrorragia (emissione di sangue dall’uretra, anche separatamente dalla minzione)
Le cause dei condilomi
La trasmissione dei condilomi avviene per via sessuale: può dunque essere diffusa attraverso rapporti vaginali, anali o anche orali. In qualche caso c’è la possibilità di trasmissione attraverso oggetti. Infine, la madre può contagiare il neonato al momento del parto.
Le probabilità di trasmissione da un partner infetto ad uno non infetto e la durata della contagiosità non sono conosciute con certezza. L’infezione, in genere, si esaurisce in breve tempo ma a volte il virus può restare vivo nelle cellule anche per tempi decisamente lunghi.
Essendo una patologia contagiosa a trasmissione sessuale, esiste un rapporto diretto tra il numero di partner e l’incidenza dei condilomi. Ovviamente anche il mancato utilizzo del profilattico, e ciò vale anche per tutte le altre patologie trasmesse sessualmente (HIV, sifilide, gonorrea), può essere la causa della comparsa dei condilomi. In molti casi i soggetti sono contagiosi anche a loro insaputa.
Diagnosi
Ogni tipo di lesione di tipo verrucoso che appare sulla mucosa o sulla pelle degli organi genitali potrebbe essere un condiloma.
In linea di massima si tratta di lesioni che vengono principalmente notate dallo stesso paziente. Questo può avvenire attraverso il tatto o la vista e, solo in questo caso, si ricorre ad una visita medica. Già all’osservazione si può individuare se le lesioni riscontrate possono essere considerate condilomi, dopodiché l’esame istologico sarà in grado di confermare la loro natura.
Quali trattamenti per curare i condilomi
Sono due i tipi di trattamento che si possono applicare per curare i condilomi: medico e chirurgico. Il trattamento medico prevede l’applicazione di podofillotossina, una soluzione in gel o crema da stendere nell’area interessata. L’utilizzo deve avvenire ciclicamente (2 volte al giorno per 3 giorni e poi 4-7 giorni di riposo) per un massimo di quattro volte. Un’altra soluzione medica è l’Imiquimod, una crema topica immunomodulatrice che viene applicata sulla zona interessata.
Se invece si deve ricorrere al trattamento chirurgico per eliminare i condilomi genitali, si può fare affidamento a tre tipologie di interventi:
- vaporizzazione con apparecchio a radiofrequenza
- Laser Vaporizzazione, che permette una riepitelizzazione più rapida con esiti cicatriziali quasi sempre assenti
- Escissione con ansa diatermica in caso di grosse masse floride
Per essere risolutiva la cura deve eliminare completamente il virus allo scopo di evitare che i condilomi ricompaiano nei mesi successivi. In ogni caso, anche se le lesioni sono completamente rimosse, il virus può rimanere annidato nel tessuto senza causare disturbi e portare nel tempo (mesi, anni) alla ricomparsa dei condilomi.
Le complicazioni e i controlli periodici
Anche l’intervento effettuato per eliminare i condilomi può portare a complicanze che possono presentarsi nel corso dell’intervento e nel post-operatorio. Per affrontare al meglio la presenza di condilomi è importante effettuare controlli periodici per evitare le recidive. È proprio questo uno dei problemi più complicati da affrontare quando si presentano tali lesioni: le recidive si osservano in più del 10% delle pazienti. La disseminazione del virus avviene molto facilmente e, anche dopo mesi, possono ripresentarsi i condilomi sulla cute della regione vulvare, perianale o anale.
Come fare prevenzione sui condilomi
Il primo metodo per proteggersi dai condilomi è l’utilizzo del preservativo, sebbene non sia del tutto efficace in quanto non copre tutta l’area interessata dall’infezione. Tuttavia, è fondamentale usarlo per evitare di contrarre malattie sessualmente trasmissibili più o meno gravi.
Ad essere raccomandata è inoltre la vaccinazione contro il Papilloma Virus (HPV), in quanto protegge efficacemente non solo dai condilomi ma anche dai tumori provocati dall’HPV. Il vaccino HPV è raccomandato per ragazzi e ragazze prima dell’inizio dell’attività sessuale, poiché è più efficace se somministrato prima dell’esposizione al virus. Tuttavia, è importante sottolineare che anche gli individui che hanno già iniziato l’attività sessuale possono beneficiare della vaccinazione.
Attualmente, ci sono diversi tipi di vaccini contro l’HPV disponibili, che proteggono contro diverse varianti del virus. Alcuni vaccini proteggono contro due o quattro tipi di HPV, mentre altri proteggono contro nove tipi di HPV, inclusi quelli associati a verruche genitali e vari tipi di cancro.
La vaccinazione prevede 2 dosi (la seconda dopo 4-6 mesi) se avviene prima del 15° compleanno. In seguito, sono necessarie 3 dosi (la seconda dopo 1-2 mesi, la terza dopo 4-6).
Fonti bibliografiche:
- Anna-Lise Williamson, Recent Developments in Human Papillomavirus (HPV) Vaccinology
- Mayo Clinic, Genital warts