A cosa serve il breath test al lattulosio e quando farlo

Il Breath test al lattulosio valuta la presenza di crescita batterica eccessiva nell'intestino tenue misurando l'idrogeno nell'aria espirata dopo aver assunto lattulosio

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Il breath test al lattulosio, noto anche come test del respiro, è un procedimento diagnostico non invasivo che si avvale dell’analisi dell’aria espirata per determinare il tempo di transito oro-ciecale e per diagnosticare la sindrome da sovracrescita batterica dell’intestino tenue.

Il processo digestivo coinvolge primariamente lo stomaco e il duodeno, mentre l’assorbimento ottimale dei nutrienti avviene nei tratti intermedi dell’intestino tenue, il digiuno e l’ileo. Nel colon invece, l’assorbimento è focalizzato sull’acqua e gli elettroliti, e qui si trova anche una flora microbica abbondante e benefica che metabolizza sostanze non digerite o non assorbite.

Durante la fermentazione di queste sostanze, si producono gas come idrogeno, metano e anidride carbonica. Una parte di questi gas viene eliminata attraverso le flatulenze, mentre un’altra viene riassorbita dalla mucosa del colon e trasportata al sangue fino ai polmoni, da dove viene espirata. Se un eccesso di nutrienti non adeguatamente digeriti raggiunge il colon, la produzione di gas può aumentare notevolmente, causando sintomi quali gonfiore addominale, meteorismo, crampi e flatulenza. Inoltre, i nutrienti non assorbiti attirano acqua nel lume intestinale per effetto osmotico, potenzialmente provocando diarrea e aggravando i disturbi gastrointestinali.

La contaminazione batterica del piccolo intestino

La contaminazione batterica del piccolo intestino è un disturbo legato alla sovracrescita di batteri, generalmente presenti nel colon, negli ultimi tratti dell’intestino tenue. Il breath test al lattulosio viene consigliato ai quei pazienti che riferiscono disturbi gastrointestinali quali flatulenza, meteorismo, diarrea, distensione e crampi addominali.

Il lattulosio è uno zucchero artificiale, usato comunemente per combattere la stipsi. A differenza del lattosio (zucchero tipico del latte), il lattulosio non è naturalmente presente nel latte, ma è prodotto da processi di riscaldamento. Nel latte pastorizzato se ne trovano circa 3,5 mg/L. Non viene digerito nell’intestino tenue, ma arriva fino al colon, diversamente dal lattosio. La differenza principale tra i due zuccheri è quindi il loro metabolismo e le loro funzioni nell’organismo: il lattulosio non viene assorbito e ha effetti terapeutici legati alla sua fermentazione da parte della flora batterica intestinale, mentre il lattosio viene normalmente assorbito e utilizzato come fonte di energia, a meno che non ci sia un deficit di lattasi che impedisce la sua corretta digestione.

A cosa serve il breath test al lattulosio

L’esame serve a riconoscere nel paziente la presenza di alterazioni del sistema gastroenterico quali malassorbimento intestinale, contaminazioni batteriche e alterazioni del transito intestinale. In particolare, l’alterazione del tempo di transito oro-ciecale costituisce la misura indiretta della funzionalità del tubo gastroenterico.

Il tempo di transito risulterà, infatti, accelerato in caso di sintomi diarroici da ipermotilità e rallentato in caso di sintomi dispeptici dovuti a un lento svuotamento gastrico o in presenza di stipsi causata da una lenta propulsione della massa fecale.

Come si svolge il breath test al lattulosio

Il breath test al lattulosio viene effettuato la mattina a digiuno. Il paziente, dopo aver rispettato certe precauzioni nelle settimane precedenti, si sottoporrà al test che consiste nella raccolta di campioni di aria espirata, prima e dopo l’ingestione di lattulosio a intervalli regolari. L’esame dura circa 4 ore durante le quali le concentrazioni di idrogeno nell’aria espirata vengono misurate a intervalli regolari di 15-20 minuti. In poche parole serve a misurare la presenza di idrogeno nell’aria espirata dal paziente dopo l’assunzione di una dose prestabilita di lattulosio.

Se i livelli di idrogeno nell’aria espirata aumentano significativamente prima che il lattulosio raggiunga il colon (di solito entro 90 minuti), questo può indicare che i batteri si trovano in quantità eccessiva nel piccolo intestino (SIBO). Inoltre, il tempo di transito del lattulosio dal momento dell’ingestione all’apparizione di gas nel respiro fornisce una stima del tempo di transito oro-ciecale.

Come prepararsi al breath test al lattulosio

Il soggetto che deve sottoporsi al test del respiro per il lattulosio, deve rispettare alcune procedure, in modo che il risultato del test sia veritiero e reale.

Si tratta di piccoli accorgimenti da adottare nelle settimane precedenti allo svolgimento del test, in particolare:

  • nei 30 giorni che precedono l’esame, il paziente deve evitare l’uso di lassativi e antibiotici;
  • il paziente deve evitare l’uso di probiotici (fermenti lattici e yogurt) e latte di origine animale nei 15 giorni che precedono l’esame. Gli è consentito assumere latti di provenienza vegetale (soia, mandorla, riso, avena);
  • nelle 12 ore che precedono l’esame, il paziente deve astenersi dall’utilizzo di farmaci, a meno che non si tratti di farmaci salvavita come quelli per la pressione e per il cuore;
  • il paziente che ne fa uso normalmente può continuare ad assumere i farmaci salvavita, avendo cura, comunque, di evitare l’Eutirox, anche il giorno stesso dell’esame;
  • il medico deve assicurarsi, il giorno del test, che il paziente non abbia in corso una diarrea importante;
  • il giorno prima, il paziente deve seguire un preciso regime alimentare che verrà indicato dal medico;
  • dalle ore 21.00 del giorno che precede l’esame, il paziente deve osservare un digiuno completo, non fumare, bere liberamente acqua non gassata;
  • la mattina dell’esame, il paziente si laverà accuratamente i denti come al solito con spazzolino e dentifricio e successivamente eseguirà la pulizia del cavo orale con un collutorio;
  • il paziente deve presentarsi al test a digiuno e senza aver fumato e/o svolto attività fisica.

Il test è pericoloso?

Il test del è generalmente sicuro e non invasivo. Tuttavia, i pazienti con particolari condizioni di salute (come quelli con intolleranza ereditaria ai disaccaridi o quelli con una recente storia di ostruzione intestinale) dovrebbero discutere la propria idoneità al test con un medico. Inoltre, l’interpretazione dei risultati deve essere eseguita in un contesto clinico, considerando la storia medica del paziente e altri possibili disturbi gastrointestinali.

Fonti bibliografiche: