La blenorragia è più comunemente conosciuta come gonorrea. Si tratta di un’infezione sessualmente trasmissibile causata da un batterio chiamato Neisseria Gonorrhoeae. A livello mondiale, è la seconda più diffusa infezione sessualmente trasmessa (IST) di tipo batterico dopo la clamidia. Solo in Italia, secondo l’Iss, dal 2017 al 2020 i casi di gonorrea sono raddoppiati.
La gonorrea può essere trasmessa sia agli uomini (il gonococco si localizza nell’uretra) sia alle donne (il batterio si trova nel liquido vaginale della cervice uterina) attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale e orale) non protetto. Inoltre, la gonorrea può essere trasmessa se si condividono sex toys infetti non adeguatamente sterilizzati.
Nelle donne i sintomi principali riguardano bruciori e difficoltà a urinare, secrezioni giallo-verdastri, dolore durante o dopo i rapporti sessuali, prurito vaginale e/o difficoltà a urinare. Negli uomini si manifesta con la comparsa di un’uretrite che prevede secrezioni abbondanti e dense di colore giallo-verdastro, sensazione di bruciore e difficoltà a urinare.
Si tratta di una patologia curabile con trattamenti antibiotici, che possono essere accompagnati da integratori e dall’applicazione di sostanze naturali che accelerano la guarigione.
Indice
Sintomi della blenorragia
Circa 1 uomo su 10 e quasi la metà delle donne colpite da gonorrea non presentano alcun disturbo e, quindi, non sanno di essere stati infettati. Tuttavia, i sintomi della gonorrea più diffusi per i soggetti sintomatici includono:
- perdite di colore verde o giallo dalla vagina o dal pene,
- bruciore durante lo svuotamento della vescica,
- perdite di sangue tra un ciclo mestruale ed il successivo, mestruazioni più abbondanti,
- perdite di sangue dopo un rapporto sessuale,
- dolore addominale alla palpazione della parte inferiore dell’addome della donna o dolori al tatto dei testicoli,
- infiammazione e gonfiore del prepuzio.
Inoltre, le persone che hanno rapporti sessuali di tipo anale od orale non protetti dal preservativo, possono sviluppare un’infezione al retto (che può causare fastidio, prurito, dolore o perdite anali), agli occhi (che può causare irritazione, dolore, gonfiore e lacrimazione) o alla gola (che non provoca, di norma, disturbi).
Cause della blenorragia
La gonorrea è causata da un diplococco Gram-negativo, la Neisseria Gonorrhoeae, che è possibile contrarre durante rapporti sessuali non protetti (rapporto vaginale, orale e rettale), ovviamente non è necessario che avvenga l’eiaculazione per la trasmissione. Qualsiasi persona sessualmente attiva è quindi un soggetto a rischio.
La gonorrea risulta più comune nelle persone con molti partner, ogni tipo di rapporto non protetto pone il soggetto a rischio di contrarre la patologia.
In caso di trasmissione della gonorrea dalla madre al neonato, o più raramente durante la gravidanza, la malattia può causare al bambino una grave forma di congiuntivite e di artrite settica. Inoltre, durante la gestazione, la presenza del batterio può aumentare il rischio di aborto spontaneo e di parto prematuro.
Il batterio responsabile dell’infezione sopravvive per poche ore e può essere facilmente reso inattivo dal calore o da un normale disinfettante.
Purtroppo, negli ultimi anni, sono stati individuati alcuni ceppi di batteri responsabili della gonorrea che sono resistenti all’azione degli antibiotici tradizionalmente utilizzati per il trattamento di questa patologia. Per questo motivo, la scelta del farmaco adatto deve essere effettuata sulla base dei risultati degli esami clinici e solo dopo aver identificato il ceppo specifico che ha causato l’infezione.
Per non contribuire allo sviluppo di resistenza ulteriore è importante assumere gli antibiotici esattamente come prescritto dal medico, completare l’intero corso di trattamento anche se i sintomi migliorano prima e sottoporsi a un controllo di follow-up per verificare l’efficacia del trattamento e monitorare eventuali ricadute. Inoltre, è essenziale evitare il sesso non protetto fino alla conferma da parte del medico della completa guarigione.
Diagnosi della blenorragia
La gonorrea può essere facilmente diagnosticata analizzando un tampone ricavato dalle secrezioni uretrali o cervicali o da una piccola quantità di urina. L’esame microbiologico si può eseguire anche se non si hanno disturbi ma bisognerebbe aspettare almeno una settimana dal rapporto sessuale sospetto.
Il medico prescrive queste analisi a:
- coppie che hanno disturbi riconducibili alla gonorrea,
- persone che hanno avuto un rapporto non protetto con un nuovo partner,
- individui già colpiti da infezioni sessualmente trasmesse,
- persone con un partner che ha una malattia sessualmente trasmessa,
- donne che hanno perdite vaginali o infiammazione del collo dell’utero, identificate nel corso di una visita ginecologica,
- donne in gravidanza o che programmano una gravidanza.
L’esecuzione del tampone, che verrà sottoposto all’esame microbiologico, richiede solo pochi secondi e non è doloroso. Il campione prelevato è diverso tra uomini e donne:
- nelle donne il medico esegue il tampone a livello della vagina o del collo dell’utero,
- negli uomini si raccoglie un campione di urina oppure si procede con un tampone uretrale.
Inoltre, è possibile indagare l’eventuale presenza dell’infezione anche in quelle zone dove meno frequentemente si sviluppano sintomi, come nel retto o nella gola: il medico può effettuare un tampone in tali aree e, osservandolo al microscopio dopo averlo colorato, può ottenere il risultato rapidamente.
Fattori di rischio e complicanze della blenorragia
Se non viene tempestivamente diagnosticata, la gonorrea può portare a problemi di salute cronici, inclusa la malattia infiammatoria pelvica, ovvero un’infezione dell’apparato genitale femminile che può provocare febbre, dolori addominali e pelvici, ascessi pelvici fino a portare alla sterilità.
Una donna che contrae la gonorrea in gravidanza può, durante il parto, trasmettere al neonato l’infezione provocandogli una congiuntivite neonatale. Tuttavia, si tratta di una eventualità che, almeno nei Paesi industrializzati, è praticamente scomparsa grazie alla profilassi antibiotica eseguita alla nascita.
Inoltre, la gonorrea può diffondersi dall’apparato genitale superiore a organi riproduttivi interni: l’utero, le tube di Falloppio e le ovaie, causando un’infiammazione pelvica. Questa condizione, nota come malattia infiammatoria pelvica (PID), può portare a gravi complicanze, tra cui dolore pelvico cronico, infertilità e gravidanze ectopiche.
Gli uomini, invece, possono incorrere in una diversa complicanza, ovvero l’epididimite. Questa condizione si manifesta come un’infiammazione acuta dell’epididimo – una parte dell’apparato genitale che collega i dotti efferenti dal retro di ogni testicolo al suo dotto deferente – che generalmente comporta dolore scrotale monolaterale e gonfiore. Se non trattata, l’infiammazione dell’epididimo e dei testicoli può portare alla sterilità.
La gonorrea non trattata può anche diffondersi alla prostata, causando un’infiammazione nota come prostatite. Questa condizione può causare dolore pelvico, difficoltà a urinare e altri sintomi urinari.
Una rara complicanza della gonorrea, che può coinvolgere entrambi i sessi, è l’infezione gonococcica disseminata, caratterizzata da dolore articolare, eruzioni cutanee, dolore muscolare, infiammazione dei tendini, endocardite e meningite.
Infine, i soggetti affetti da gonorrea hanno una probabilità maggiore, rispetto ai soggetti sani, di trasmettere e/o acquisire l’HIV.
Trattamenti e cure della blenorragia
Tipicamente la gonorrea viene trattata con una terapia antibiotica combinata, ovvero con la combinazione di una singola dose di ceftriaxone per iniezione intramuscolare seguita da una singola dose di azitromicina per bocca. Con questa terapia la maggior parte dei disturbi avvertiti dal paziente migliora in pochi giorni.
Le analisi devono essere ripetute una o due settimane dopo aver concluso la cura antibiotica per controllare se l’infezione sia ancora presente. I medici suggeriscono di astenersi dai rapporti sessuali almeno fino a quando non si ha la certezza della guarigione.
Se i disturbi non migliorano dopo la cura con gli antibiotici, bisogna rivolgersi nuovamente al proprio medico perchè potrebbe essere necessario ripetere la cura oppure eseguire nuovamente gli esami diagnostici per verificare la presenza di altre infezioni.
La cura antibiotica deve essere intrapresa non solo dal paziente che ha manifestato i sintomi, ma anche dal partner, indipendentemente dal fatto che presenti problematiche o meno. Una volta guariti dalla gonorrea, non ci sono forme di immunità: un soggetto che l’ha avuta in passato può contrarla nuovamente in futuro.
Rimedi naturali
L’unico modo per curare la gonorrea è la terapia antibiotica. Tuttavia, alcuni integratori e rimedi naturali possono aiutare a velocizzarne la guarigione, sostenendo quindi le cure farmacologiche. Tra questi:
- integratori probiotici,
- integratori prebiotici (a base di fibre),
- rimedi erboristici per stimolare il sistema immunitario.
Ci sono inoltre dei metodi supplementari per aiutare a trattare e prevenire i sintomi della gonorrea: dall’uso dell’olio di tea tree all’estratto di foglie di ulivo, ecco i più efficaci:
- Olio dell’albero del tè: l’olio dell’albero del tè è usato in molti rimedi casalinghi a causa delle sue varie proprietà antibatteriche, antisettiche e anti-fungine. Va usato solo come rimedio topico sulle infezioni da gonorrea visibili.
- Echinacea: è un integratore vegetale che può attivare le difese dell’organismo contro l’infiammazione.
- Aloe Vera: contiene un numero di composti antimicrobici come barbaloina, antracene, emodina e glicosidi e cromosomi di anthrone-C, così come l’acido salicilico, che è un buon agente antibatterico.
- Estratto di foglie di olivo: ha un forte componente antibatterico chiamato oleuropeina. Viene assunto solitamente sotto forma di integratore in pillola.
Prevenire la blenorragia
Prevenire la gonorrea è possibile adottando le opportune protezioni duranti i rapporti sessuali. In particolare:
- impiegando preservativi maschili o femminili ogni volta che si hanno rapporti di tipo vaginale e i preservativi maschili durante i rapporti anali;
- usando preservativi o barriere di lattice (dental dam) per coprire i genitali femminili, se si pratica il sesso orale;
- evitando di condividere sex toys senza averli adeguatamente igienizzati e coperti con un preservativo prima che siano usati da altre persone;
- sottoporsi regolarmente a test per le infezioni sessualmente trasmissibili, compresa la gonorrea, soprattutto se si ha più partner sessuali o si sospetta di essere stati esposti a un’infezione;
- poiché l’HPV (papillomavirus umano) può aumentare il rischio di contrarre la gonorrea, vaccinarsi contro l’HPV può contribuire indirettamente a ridurre il rischio di gonorrea.
Fonti bibliografiche:
- CDC, Gonorrhea
- Mayo Clinic, Gonorrhea
- Cleveland Clinic, Gonorrhea