Le nostre mani sono un capolavoro della natura. Formate da 27 ossa, hanno molte funzioni: afferrano, toccano, accarezzano, digitano, comunicano, trasmettono le sensazioni tattili. Per questo, se si “inceppano” possono subentrare diverse conseguenze.
Uno dei disturbi più comuni a carico delle estremità superiori è rappresentato dall’artrosi, ossia una malattia degenerativa caratterizzata da un consumo della cartilagine articolare. Ecco quello che c’è da sapere sull’artrosi alle mani.
Indice
Cos’è l’artrosi alle mani
L’artrosi alle mani è una malattia infiammatoria cronica che consiste in un lento ma inesorabile consumo della cartilagine che avvolge le articolazioni delle dita e/o del polso, proteggendole e aiutandole a muoversi. L’usura può anche far sì che altri tessuti dell’articolazione producano cellule infiammatorie, che la danneggiano ulteriormente. A causa della perdita della cartilagine, le ossa articolari sfregano l’una contro l’altra, provocando dolore e la formazione di becchi ossei o osteofiti. In genere, l’artrosi alle mani colpisce più frequentemente:
- l’articolazione trapezio-metacarpale, che è localizzata alla base del pollice, dove il dito incontra il polso. L’usura dell’articolazione del pollice è nota come rizartrosi (artrosi trapezio-metacarpale) e si verifica quando la tensione dei legamenti stabilizzanti diminuisce. Del resto, si tratta di una zona molto sollecitata dalle attività quotidiane, per esempio durante l’utilizzo di tastiere o la presa di una bottiglia;
- le articolazioni più vicine alla punta delle dita;
- le articolazioni medie delle dita.
Più raramente sono interessate le articolazioni della base delle dita.
Cause dell’artrosi alle mani
Ci sono alcuni fattori che aumentano il rischio di soffrire di artrosi alle mani:
- età: più passano gli anni e più aumentano le probabilità di sviluppare questa malattia;
- sesso: rispetto agli uomini, le donne hanno il doppio delle probabilità di soffrire di artrosi alle mani;
- peso: le persone più magre sono meno a rischio rispetto ai soggetti obesi;
- lesioni precedenti, per esempio fratture e lussazioni ossee. In molti casi, l’innesco del danno alla cartilagine è una lesione precedente, come un osso rotto o un legamento strappato tra le ossa carpali. Può succedere che questo problema non venga diagnosticato per molto tempo e quindi, nel corso degli anni, si possa sviluppare l’artrosi alle mani;
- predisposizione genetica: chi ha altri casi di artrosi alla mano in famiglia è più vulnerabile;
- problemi articolari pregressi, come infezioni, legamenti allentati, uso eccessivo e mal allineamento delle articolazioni;
- presenza di reumatismi.
Altri trigger possono includere: stress; variazioni della pressione barometrica; fare lo stesso movimento più e più volte; infezioni; sforzi.
Sintomi dell’artrosi alle mani
I sintomi più comuni dell’artrosi alle mani sono il dolore, la rigidità e la scarsa mobilità, che variano di intensità a seconda dei casi e potrebbero peggiorare nel tempo. Il dolore potrebbe diventare costante e più acuto e la rigidità potrebbe impedire alla persona di piegare completamente le articolazioni delle dita.
Chi soffre di questa condizione potrebbe avere difficoltà a portare una borsa della spesa, così come ad aprire una bottiglia e/o a fare giardinaggio. Non di rado, i sintomi peggiorano con il tempo freddo e umido e migliorano quando fa caldo. Può anche succedere che i sintomi peggiorino al mattino.
Artrosi alle mani e noduli
L’artrosi alle mani può causare altri problemi, come:
- la comparsa di protuberanze ossee vicino alle articolazioni delle dita, i cosiddetti “nodi”. I nodi di Bouchard si formano sull’articolazione centrale di un dito e i nodi di Heberden si verificano sull’articolazione vicino alla punta del dito;
- la formazione di cisti, ossia protuberanze piene di liquido, vicino alle articolazioni della punta delle dita;
- i “crick”: chi soffre di artrosi alle mani potrebbe avvertire degli strani crepitii. Si tratta del suono delle superfici delle articolazioni che sfregano l’una contro l’altra;
- il gonfiore e l’arrossamento, segni di infiammazione intorno a un’articolazione;
- la debolezza: il dolore e il danno articolare possono rendere più difficile le attività di vita quotidiana. Da qui, possono insorgere condizioni come ansia e depressione;
- deformazione delle articolazioni: il gonfiore, la rottura della cartilagine e dell’osso possono modificare la forma delle articolazioni.
Il medico che diagnostica e cura l’artrosi alle mani
In presenza di sintomi sospetti è importante non fare finta di nulla, ma rivolgersi al proprio medico, che potrebbe poi inviare da un medico ortopedico e/o un reumatologo. Senza trattamento, infatti, l’artrosi è destinata a peggiorare nel tempo. È importante, dunque, ottenere una diagnosi e un piano di terapia il prima possibile.
In alcuni casi gli specialisti possono diagnosticare l’artrosi alla mano semplicemente osservando l’articolazione e facendo un’attenta anamnesi, che consiste in un colloquio approfondito con il paziente per conoscere i sintomi avvertiti e la storia clinica personale e famigliare.
Al momento dell’ispezione, il medico non dovrebbe limitarsi al segmento in cui il paziente riferisce dolore, ma valutare almeno tutto l’arto superiore. L’esame obiettivo consta di diversi passaggi: ispezione, palpazione, mobilità passiva e attiva delle articolazioni, valutazione di forza, sensibilità.
Per confermare la diagnosi ed escludere la presenza di altre malattie, come un’artrite reumatoide, possono poi avvalersi di tecniche di imaging come:
- la radiografia, che consente di ottenere immagini su vari piani, individuando la perdita di cartilagine e altri danni;
- la risonanza magnetica (CT/MRT), che permette di esaminare più da vicino le ossa e i tessuti molli.
Il medico può anche prescrivere esami del sangue, soprattutto per escludere altri tipi di artrite come l’artrite reumatoide, patologie neurologiche o l’insufficienza renale.
Criteri diagnostici
I criteri clinici per l’artrosi sintomatica della mano proposti dall’American College of Rheumatology sono:
- dolore, indolenzimento o rigidità delle mani;
- rigonfiamento duro del tessuto in almeno due articolazioni selezionate;
- gonfiore di meno di tre articolazioni metacarpofalangee;
- rigonfiamento duro del tessuto di almeno due articolazioni interfalangee distali o deformità di almeno una delle articolazioni selezionate. Le articolazioni selezionate, a entrambe le mani, sono:
- l’articolazione interfalangea distale del II e del III dito;
- l’articolazione interfalangea prossimale del II e del III dito; le articolazioni
Come curare l’artrosi alle mani
Non esiste una cura definitiva per l’artrosi alle mani, ma esistono molte strategie per proteggere le articolazioni e sentirsi meglio. Il medico potrebbe consigliare uno o più di questi trattamenti per alleviare il dolore e facilitare i movimenti delle mani:
- uso di farmaci antidolorifici, come il paracetamolo e i FANS, che aiutano a mitigare il dolore;
- ricorso a dispositivi immobilizzanti: in alcuni casi è indicato il ricorso a dispositivi immobilizzanti, come stecche o tutori, per tenere la mano in una posizione stabile, allo scopo di ridurre il dolore;
- terapia occupazionale della mano: si tratta di esercizi e strategie utili per svolgere le attività quotidiane che vengono insegnati al paziente da un esperto chiamato terapista della mano. Per esempio, il professionista potrebbe insegnare a portare i sacchetti della spesa sopra l’avambraccio invece che con le dita. Vi è necessità di un approccio soprattutto in categorie di lavoratori o sportivi sottoposte a un uso eccessivo delle articolazioni della mano (es. sarti)
- esercizi specifici di fisioterapia, per migliorare la forza e la gamma di movimento e per alleviare il dolore;
- dispositivi di assistenza, come penne speciali, utensili da cucina e altri strumenti con impugnature grandi, che sono più facili da usare;
- applicazione di ghiaccio o calore: il ghiaccio può ridurre il gonfiore e il dolore, mentre il calore può sciogliere le articolazioni rigide;
- creme medicate, che possono dare sollievo quando applicate sulle articolazioni doloranti;
- iniezioni di cortisone nell’articolazione, per ridurre i fastidi.
Talvolta, vengono suggeriti integratori di glucosamina e condroitina per l’artrosi alle mani, che sembrano essere abbastanza promettenti per il trattamento generale delle patologie artrosiche.
Se i trattamenti conservativi non hanno funzionato o se i sintomi sono tali da ostacolare i movimenti delle mani, il medico potrebbe consigliare il ricorso a un intervento chirurgico. Un’opzione è la fusione articolare, in cui il chirurgo fonde insieme le ossa: questa operazione riduce il dolore, ma diminuisce i movimenti che si possono eseguire con l’articolazione. Si potrebbe anche optare per un intervento chirurgico che rimuove e sostituisce l’articolazione.
Fonti bibliografiche: