Anisocoria: cos’è, sintomi, cause, cura

L'anisocoria è una condizione in cui le pupille degli occhi hanno dimensioni diverse, spesso dovuta a problemi neurologici o oculari

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Chiara Sanna

Ottico

Diplomata in Ottica e Optometria, è abilitata ed esercita la professione di Ottico, affiancandola al proseguimento dei suoi studi in Scienze Infermieristiche.

Pubblicato: 24 Maggio 2024 09:45

Le pupille, ossia le parti nere al centro degli occhi, cambiano dimensione per regolare la quantità di luce che entra nell’occhio. Le pupille sono grandi al buio (midriasi) per far entrare più luce e piccole in caso di luce intensa (miosi). Di solito, le pupille di ogni occhio si dilatano o si restringono contemporaneamente. Se questo non succede, le pupille possono assumere dimensioni diverse.

Il termine medico che indica la presenza di pupille di dimensioni diverse è anisocoria. L’anisocoria è un sintomo di molte patologie, ma non è una patologia a sé stante.

Succede però che le pupille abbiano diametro diverso: una può presentare midriasi, ed essere più larga di cinque millimetri, mentre l’altra regolare; o al contrario una delle due può essere molto piccola, evidenziando una miosi, e l’altra no.

L’anisocoria può essere distinta in tre diverse categorie:

  • fisiologica
  • meccanica
  • patologica

Anisocoria fisiologica

Si verifica quando le pupille sono naturalmente di dimensioni diverse. È il tipo di anisocoria più comune. La differenza tra le dimensioni delle pupille non è superiore a 1 millimetro. L’anisocoria fisiologica può essere temporanea o permanente, a seconda dei singoli casi. Circa il 15-30% della popolazione soffre di anisocoria fisiologica. La differenza tra le dimensioni delle pupille è più o meno costante, anche quando la luce cambia, e di solito non è preoccupante.

Anisocoria meccanica

Quando la differenza di diametro delle pupille è causata da eventi esterni come un trauma cranico o oculare, un’infiammazione, l’assunzione di farmaci (per esempio antichinetosici) o di sostanze, interventi chirurgici come la cataratta o ancora un intervento dell’oculista per svolgere un determinato esame, si è di fronte ad anisocoria meccanica. Di solito si risolve in breve tempo.

Anisocoria patologica

Se l’asimmetria non è fisiologica né causata da fattori esterni temporanei, allora si tratta di anisocoria patologica, legata cioè a una malattia che colpisce l’iride, la pupilla o ancora il sistema nervoso che invia le informazioni alle pupille stesse.

Sintomi dell’anisocoria

Nell’anisocoria l’unico sintomo è dato dalla differenza di diametro delle pupille, perché qualsiasi altro sintomo correlato è in realtà legato all’eventuale patologia che l’ha scatenata.

In linea di massima, quando l’anisocoria è fisiologica non è presente nessun altro sintomo, mentre qualora fosse meccanica o patologica si potrebbero avere molti altri disturbi, non tutti a carico dell’apparato visivo. Per questo è importante rivolgersi all’oculista qualora si noti una differenza nella dimensione delle pupille, in particolare se si manifestassero altri sintomi come:

  • mal di testa
  • fotofobia
  • nausea
  • crisi epilettiche
  • vertigini
  • palpebra calante
  • febbre
  • torcicollo
  • offuscamento della vista
  • diplopia
  • perdita della vista
  • dolore toracico
  • dispnea
  • ptosi
  • anidrosi

Cause dell’anisocoria

Come è facile intuire, quando l’origine è fisiologica non esistono cause da ricercare per spiegare l’anisocoria: semplicemente, qualcuno nasce con una pupilla più grande e una più piccola.

Quando invece si verifica un cambiamento del diametro di una pupilla, le cause possono essere diverse.

Interventi esterni possono causare una variazione temporanea della dimensione delle pupille, come traumi cranici o oculari, per esempio l’urto contro un oggetto contundente in un solo occhio o un pugno. Anche alcuni interventi chirurgici che interessano l’apparato visivo possono causare anisocoria, così come l’assunzione di farmaci (scopolamina, destrometorfano, colliri a base di tropicammide o policarpina) o droghe come la cocaina e l’ecstasy.

L’anisocoria patologica, invece, può avere diverse cause, principalmente malattie legate al cervello e al sistema nervoso. All’origine dell’asimmetria delle pupille patologica troviamo:

  • emorragia cerebrale
  • aneurisma
  • sindrome di Horner
  • pupilla tonica o sindrome di Adie
  • irite
  • uveite
  • glaucoma
  • tumori
  • meningiti
  • encefaliti
  • iridociclite
  • sifilide
  • ictus
  • neurite ottica

Diagnosi dell’anisocoria

La diagnosi dell’anisocoria dipende ovviamente dall’insorgenza della stessa. La fisiologica sarà probabilmente già presente alla nascita.

Quando però una dimensione diversa delle due pupille è conseguente a un trauma cranico o è associata ad altri sintomi, in particolare forte emicrania, nausea e vertigini, è bene prevedere subito una visita oculistica.

In questo primo step, l’oculista si occuperà di ricostruire l’anamnesi del paziente per capire quali altri sintomi siano presenti, se ci siano stati traumi o se la persona abbia assunto particolari farmaci o droghe. Si esaminano poi le pupille in reazione alla luce e non si trascurano l’accomodazione e i movimenti extraoculari.

In seguito quindi a una visita generale, lo specialista potrebbe sottoporre il paziente al test dei colliri, un esame specifico per vedere la reazione delle pupille e molto utile per verificare la presenza della sindrome di Horner.

La diagnosi di questa asimmetria, però, interessa anche altri specialisti, proprio perché potrebbe essere causata da diverse patologie. Qualora la visita oculistica non portasse frutti, sarebbe necessario effettuare un emocromo completo, includendo gli esami per le infiammazioni oculari e quelli per la meningite. Per quest’ultima potrebbe essere anche prescritta una puntura lombare con analisi del liquido cerebrospinale.

Può essere utile effettuare una tomografia computerizzata e una risonanza magnetica per verificare la presenza o meno di tumori, aneurismi, danni al nervo oculomotore e sindrome di Adie.

In definitiva, quando ci si accorge che all’improvviso una pupilla misura più o meno dell’altra, è bene recarsi in prima istanza dall’oculista, che saprà poi eventualmente indirizzare verso altri specialisti o esami più specifici per capire la causa dell’anisocoria e trattarla.

Come si cura l’anisocoria

Come succede spesso per i disturbi che colpiscono l’occhio, curare l’anisocoria è possibile trattando il problema o la patologia che l’ha causata.

In alcuni casi potrebbe anche non essere necessario, perché di per sé l’asimmetria delle pupille non causa deficit visivi, tant’è che molte persone convivono con questa caratteristica senza che sia associata ad altro.

Altre volte però, è fondamentale risalire alla causa per poterla curare, perché potrebbe trattarsi anche di una patologia molto grave.

L’anisocoria meccanica può richiedere un intervento chirurgico per correggere i danni causati da un trauma, anche se non è sempre possibile ripristinare il corretto funzionamento del diaframma irideo.  Se il danno è dovuto a una condizione di fondo, come uveite o glaucoma, lo specialista svilupperà un piano di trattamento individualizzato.

Quali malattie si possono associare ad anisocoria?

  • La paralisi del terzo nervo cranico (TNP) a causa di un’emorragia cerebrale, un trauma o un aneurisma.
  • La sindrome di Horner: le persone che ne soffrono presentano una pupilla molto grande, ptosi palpebrale da quel lato, palpebra inferiore leggermente più alta, un occhio dall’aspetto infossato e poca o nessuna sudorazione su quel lato del viso.
  • La pupilla tonica o sindrome di Adie, si caratterizza per una pupilla che appare anormalmente grande in condizioni di luce, impiegando molto tempo a restringersi.
  • I problemi fisici agli occhi che possono causare pupille di dimensioni diverse includono: trauma oculare (come per esempio colpi o perforazioni dell’occhio), irite e uveite, glaucoma ad angolo acuto, tumori intraoculari.
  • Meningiti, encefaliti o intossicazione da alcol.

Anche l’assunzione di alcuni farmaci (Anticolinergici, Pilocarpina, Simpatoticomimetici) può  far sì che le pupille siano di dimensioni diverse.