Harry rompe il silenzio sull’incidente: la sua verità

Harry e Meghan sono rimasti coinvolti in un incidente che i loro portavoce hanno definito "quasi catastrofico". La sua versione

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Martina Dessì

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Un incidente automobilistico che poteva avere un epilogo nefasto. Harry parla per la prima volta della “catastrofe” alla quale poteva andare incontro con sua moglie Meghan, rimasta coinvolta con lui e la madre Doria nella collisione, e spiega come quest’evento abbia fatto riaffiorare i dolori ricordi legati alla tragica scomparsa di Lady Diana. Il Principe ha infatti ripercorso rapidamente quelle ore, proprio come ha fatto nel suo memoir Spare, nel quale ha raccontato di aver guidato lungo il tunnel dell’Alma, per capire cosa potesse essere successo in quell’assurda corsa nella quale ha perso la vita sua madre. A distanza di quasi 26 anni, la storia si ripete.

Harry, le sue parole dopo l’incidente

Un inseguimento catastrofico che ha definito – sentito dal Times – come “l’esperienza più vicina che abbia mai provato”, riferendosi proprio all’incidente di Parigi del 31 luglio 1997 nel quale hanno perso la vita sua madre Lady Diana Spencer e il suo fidanzato Dodi Al-Fayed. Che questa fosse la paura più grande di Harry è apparso chiarissimo dopo l’uscita del suo libro di memorie, nel quale ha dedicato ampio spazio alla morte della Principessa e al trauma che ne è conseguito.

Un lutto che il Duca di Sussex non ha mai veramente superato, arrivando persino a ripercorrere la galleria sotto il Pont de L’Alma, a passo pericoloso, per capire quali potessero essere stati gli ostacoli trovati dall’autista che stava portando via sua madre dell’Hotel Ritz per raggiungere l’abitazione di Al-Fayed. Lei, come lui, era terrorizzata dai paparazzi. In particolare, temeva per i suoi figli e per la loro sicurezza.

Una storia che si ripete e che il Principe Harry ha cercato di evitare in tutti i modi, trasferendo la sua famiglia in California e lasciando la Famiglia Reale, della quale non fa più parte come membro ufficiale. Le parole dei loro portavoce hanno infatti disegnato uno scenario molto simile a quello al quale avevamo assistito (o che ci è stato raccontato) nel 1997: “La scorsa notte, il Duca e la Duchessa di Sussex e la signora Ragland sono stati coinvolti in un quasi catastrofico inseguimento automobilistico per mano di un gruppo di paparazzi molto aggressivi. Questo incessante inseguimento, durato più di due ore, ha provocato più collisioni che hanno coinvolto altri conducenti sulla strada, pedoni e due agenti della polizia di New York”.

La smentita della Polizia e la verità su Diana

Una notizia, quella dell’incidente catastrofico, che è stata smentita dalla Polizia di New York, dove il Duca e la Duchessa si trovavano per i Women of Vision Awards della Ms. Foundation: “Il NYPD ha assistito la squadra di sicurezza privata che proteggeva il Duca e la Duchessa del Sussex. C’erano numerosi fotografi che hanno reso il loro trasporto impegnativo. Il Duca e la Duchessa del Sussex sono arrivati ​​a destinazione e non sono stati segnalati incidenti, convocazioni, feriti o arresti”.

Sulla morte drammatica della Principessa Diana pendono ancora troppi interrogativi. La dichiarazione dell’alto ufficiale David Douglas – parte dell’indagine sulle varie teorie complottistiche sulla scomparsa della Principessa definita Operazione Paget, non ha lasciato spazio a molti dubbi: “Quando guardi la maggior parte degli incidenti, scopri che esiste una catena di eventi, e se una qualsiasi di quelle catene di eventi si fosse spezzata, potrebbe non aver portato a ciò che è accaduto. Ad esempio, se avessero indossato le cinture di sicurezza, i nostri esperti ci dicono che probabilmente c’era l’80% di possibilità che sarebbero sopravvissuti all’incidente“. Douglas ha confermato che si è trattato di un tragico incidente.