Queste parole sono per te che, più che il principe azzurro, sei stato l‘antagonista sfrontato della favola d’amore che sognavo. Questo è tutto ciò che avrei dovuto dire e che invece ho conservato dentro di me, anche davanti alla certezza della fine.
E ora scrivo a te, che sei un perfetto sconosciuto, per dirti che non cercherò più ragioni per difenderti o una scusante per giustificare i tuoi errori, perché tu hai scelto di essere chi sei. Hai presente la storia del libero arbitrio, no?
Tutti la conoscono tranne te che, a ogni bugia detta, a ogni fatto e misfatto, hai sempre dato la colpa a me. Ero io che ero troppo sensibile o estremamente impulsiva, intollerante e gelosa al punto tale che dovevi per forza nascondermi ogni cosa per non farmi arrabbiare o non farmi rimanere male.
E mentre tu vivevi un’altra vita, all’ombra della nostra, io trascorrevo le mie giornate a sentirmi fortunata per aver incontrato l’amore. Certo, il nostro era imperfetto, ma del resto nulla contavano quei “piccoli errori” davanti a un batticuore così intenso.
Sai, a quei tempi ero troppo ingenua e innamorata per rendermi conto che questa scusa ti serviva solo per avere il potere sulla mia vita. Ma poi l’ho capito sai? Che l’amore è un’altra cosa e che la mia sensibilità non può essere il capro espiatorio del tuo egoismo.
L’ho compreso quando, dopo l’ennesimo tradimento, ho fatto le valige per andare via da te e guardandomi negli occhi mi hai detto “Sei tu che stai scegliendo di andartene”.
Che poi hai ragione, ho scelto io di andare via, e mai decisione fu più liberatoria e giusta per la mia felicità. Perché troppe volte avevo già commesso l’errore di restare, di amarti incondizionatamente giustificando tutte le tue scelte che non mi hanno mai vista al primo posto.
E adesso non servono a nulla le scuse, i messaggi d’amore a tutte le ore del giorno e le tue chiacchiere da bar dove dici ai miei amici che ti manco. Tutto quello che avresti dovuto fare era tenermi legata a te. Con amore e rispetto, con dolcezza e lealtà, e non calpestando le mie fragilità. Perché erano proprio quelle le cose che avresti più dovuto proteggere e amare, ma non l’hai fatto.
E ora mi hai persa per sempre.