Un regalo per noi stessi? Non tornare a casa per Natale

Il rientro per le feste può essere un trauma: ecco quando evitarlo ad ogni costo.

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Redazione

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Natale è, forse, il giorno più desiderato ed atteso dalla maggioranza delle persone che abitano questa terra. Non esiste un’altra data capace di riunire sotto lo stesso tetto, e con la stessa efficacia, famiglie distanti chilometri. Tutti si gongolano della gioia della festività invernale, e si beano, coccolandosi tra pranzi in famiglia e regali costosi.

Lo scenario appena descritto, per alcuni, rappresenta la visione di una vita ideale nell’Iperuranio. Non tutti vivono una situazione da “Seventh Heaven”. Anzi, in parecchi casi, quello che dovrebbe essere il nido si tramuta in una trappola senza via di scappo.

Le situazioni famigliari sono uno degli argomenti più complessi di cui si possa trattare. Ogni persona porta appresso a sé una storia a parte, ed è praticamente impossibile generalizzare.
L’unico unico fattore comune dovrebbe essere il risultato: se tornare a casa distrugge ogni singola particella della vostra anima, allora forse sarebbe il caso di restarci lontano. Anche per il 25 dicembre.

Ci sono diversi campanelli d’allarme che, nel corso dei giorni antecedenti alla fantomatica partenza, possono metterci in allarme per spingerci a prendere la fatidica decisione di non rientrare.

Il primo, tra questi, è sicuramente la percezione del disagio che ci causa il suddetto viaggio. Confronti scomodi, parenti ubriaconi o violenti, situazioni di bullismo o di anaffettività:  gli incontri indesiderati, durante questi tipi di reunion, sono all’ordine del giorno. Inoltre, la combinazione esplosiva che potrebbe scaturire da questo tipo di stress a ricordi legati ad eventi traumatici possono portarci ad una profonda depressione.

Un altro campanello d’allarme riguarda proprio la volontà di rientrare verso casa in questi giorni festivi. Durante questi periodi, spesso si manifesta in noi il desiderio di essere altrove, lontani da situazioni scomode, imbarazzanti o, semplicemente, lesive per la nostra psiche.
Tornare a casa dovrebbe essere un piacere, non un tormento per l’anima.

Inoltre, l’obbligo morale di rientrare a casa durante le festività non deve, assolutamente, essere in alcun modo un valido motivo per rientrare. Costringere noi stessi a compiere delle azioni contro la nostra volontà è più dannoso che utile, specie se le azioni che scaturiscono da questa decisione si trasformano in altri eventi traumatici da catalogare ed elaborare.

Le festività natalizie dovrebbero essere un periodo di serenità e di pace. Uno stacco dal perenne tumulto della vita moderna, che ci ossessiona con i suoi ritmi frenetici e le sue visioni distorte di come dovremmo essere. Prenderci cura di noi stessi è il miglior regalo che possiamo farci per celebrare questo periodo, e non rientrare a casa per Natale, in questi casi, è sicuramente il più gradito di questi doni.