Ho messo al primo posto la famiglia, ma non lo rifarei

Se tornassi indietro forse sceglierei ancora di essere moglie e madre, ma non rinuncerei mai più ai miei sogni solo per compiacere gli altri

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

La verità è che parlarne non metterà tregua a quel senso di insoddisfazione perenne che caratterizza la mia quotidianità da anni. Ma non riesco a fare a meno di pensare a quanto siete fortunate voi oggi a essere sostenute dalle vostre famiglie: deve essere davvero confortevole sentirsi dire che potete essere esattamente chi volete. Che il solo fatto di essere donne non vi preclude alcuna possibilità e che non siete costrette a essere mogli e madri solo perché è questo che qualcun altro ha deciso per voi. Oppure potete esserlo perché lo desiderate, senza per questo rinunciare agli studi, al lavoro o ai sogni straordinari.

Un po’ vi invidio perché ai miei tempi tutto era diverso. E devo confessarvi che forse, se avessi avuto la forza di combattere le mie battaglie, le avrei vinte. Ma a quell’epoca il pensiero di deludere la mia famiglia, plasmata nei pensieri e nelle convinzioni dalla società che oggi chiamiamo obsoleta e stantia, mi terrorizzava. Così mi sono convinta che se tutte facevano così, semplicemente dovevo adeguarmi.

Certo è che non immaginavo che quel “mi prenderò cura di te” pronunciato da mio marito il giorno del nostro matrimonio si sarebbe trasformato in una totale perdita di indipendenza. Ma avevo scelto io di stare a quelle regole e di trasformarmi nella moglie giovane e perfetta che si sarebbe occupata della casa.

E anche quando sono riuscita a ottenerla quella indipendenza, seppur ritrovata in un lavoro che non aveva nulla a che fare con le mie passioni giovanili, ho dovuto dirle addio troppo presto, lasciando di nuovo tutto per diventare una brava mamma. Ho messo al primo posto la famiglia e i miei figli rinunciando a tutto il resto, esattamente come gli altri mi chiedevano di fare.

E non mi pento, intendiamoci, di aver trascorso il mio tempo a crescere quelle due bambine che oggi sono delle donne straordinarie, libere e indipendenti, e che mi rendono una madre orgogliosa. Ma sono certa che se non avessi lasciato tutto per loro, e per la famiglia, sarei comunque stata una buona mamma.

E anche ora, che le mie figlie hanno fatto le loro scelte libere da ogni convenzione e pregiudizio, io mi ritrovo ancora intrappolata in quella stessa prigione di tanti anni fa, con i genitori e i suoceri anziani che hanno costante bisogno di aiuto e di una presenza fisica. La mia.

Così mi ritrovo qui, a svolgere ruoli su ruoli che gli altri hanno scelto per me, mentre la mia vita scivola via velocemente senza che io abbia davvero mai avuto il tempo e la possibilità di fare qualcosa che fosse esclusivamente mia. Ecco perché se tornassi indietro farei delle scelte totalmente diverse. Forse sarei ancora moglie, sicuramente sarei madre e figlia, ma non rinuncerei mai più ai miei sogni per gli altri.