Rabbia e menopausa: il collegamento esiste, ma non sarà un altro tabù

Gli sbalzi d'umore sono reali e gli esperti confermano il collegamento tra rabbia e menopausa. Ma questa consapevolezza non sarà un altro tabù

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Pubblicato: 8 Luglio 2023 12:53

Esistono alcune emozioni, che riguardano tutti, che sono intense e fanno paura. Reprimerle non serve a niente e, anzi, ha un effetto controproducente che non fa che minare il nostro benessere fisico e psichico. Ansia, tristezza, rabbia e nervosismo sono stati d’animo che ci rendono vulnerabili, ma al contempo umani. Fuggire da questi non è possibile. Possiamo, però, metterci all’ascolto di quello che proviamo per analizzare le cause e le conseguenze, per intraprendere dei percorsi di consapevolezza e sì, anche per chiedere aiuto.

È proprio della rabbia che oggi vogliamo parlarvi, di quell’emozione furibonda e apparentemente implacabile, che nasce e cresce dentro di noi tutte quelle volte che sentiamo di aver subito un ingiustizia o un torto. Quando sentiamo la necessità di difenderci da pericoli, siano essi reali o immaginari.

Rabbia che, a volte, può farsi più intensa in determinati periodi della vita, piuttosto che in altri. L’adolescenza, per esempio, e anche la menopausa. Il collegamento, tra queste emozioni e quel momento fisiologico che tutte le donne naturalmente attraversano, esiste ed è reale, ed è confermato anche da diversi studi scientifici. Ma questa consapevolezza non sarà un altro tabù.

Come affrontare la menopausa

“La menopausa non è una malattia”, lo scrive il Ministero della Salute e lo ribadiamo anche noi tutte le volte che per paura, vergogna o inconsapevolezza, le persone scelgono di non parlarne, trasformando quello che è un momento fisiologico e naturale della vita delle donne nell’ennesimo tabù.

La menopausa fa parte della nostra vita, della crescita e dell’evoluzione femminile. Non si può fermare, non si può contrastare  e non si può nascondere, anche se spesso è proprio questa la prospettiva di chi ha paura di affrontare questo grande cambiamento che coincide con la fine della fertilità.

Come tutti i cambiamenti, anche questo momento fisiologico spaventa. È normale, sarebbe strano se fosse il contrario. Ma è solo parlandone, e coinvolgendo tutti nelle discussioni del caso, che è possibile ridimensionare i dubbi e i timori che girano attorno all’argomento. Perché poi si sa che le cose che non si conoscono sono destinate a fare paura.

Ecco perché abbiamo bisogno di parlarne, e di farlo indipendentemente dal sesso che ci appartiene o dall’età anagrafica. Abbiamo bisogno di sfatare i miti più comuni sulla menopausa, di parlare del cambiamento che subisce l’organismo durante questo momento, di chiedere aiuto, se ne abbiamo bisogno, e di condividere le nostre esperienze personali.

Una missione, questa, condivisa da tantissime persone, tra cui influencer e celebrities che si sono unite negli ultimi anni per dare voce a tutte le donne e per scardinare, finalmente, uno degli ultimi tabù della società contemporanea. Un eco dalla risonanza mediatica internazionale che trova terreno fertile anche nella Giornata Mondiale della Menopausa istituita dall’International Menopause Society (IMS) e celebrata ogni 18 ottobre.

L’obiettivo condiviso è quello di informare e supportare emotivamente le donne che si preparano a vivere, o che stanno già affrontando, questa fase della vita, ma anche per sensibilizzare tutti, controparte maschile compresa, con l’invito di affrontare con serenità gli argomenti e tutti cambiamenti legati alla menopausa.

Chiaro è che non basta una sola giornata per cambiare le cose. È necessario il supporto di tutti per mettere in atto il cambiamento e per creare consapevolezza. Parlarne, e farlo ancora, con le amiche, con il partner e con i familiari è il modo migliore che abbiamo per diffondere la conoscenza sull’argomento.

Come la menopausa incide sugli sbalzi d’umore

Sono diversi i motivi per i quali la menopausa fa paura. A volte si tratta di una mera questione sociale, che affonda le radici nel retaggio culturale che ancora permea il pensiero comune, e che attribuisce il valore della donna alla maternità. Con la fine del periodo fertile, quindi, il timore che si instaura, anche inconsciamente nelle donne, è proprio quella di venire meno al ruolo imposto dalla società.

I timori, naturalmente, sono legati anche alle conseguenze che porta con sé questo momento e a tutti quei cambiamenti che influenzano il corpo e la mente, in maniera più o meno impattante. Ma anche in questo caso, conoscere ciò che la natura ha riservato per la controparte femminile, è il modo migliore per affrontare questo inedito percorso in totale serenità.

Può succedere, infatti, che il periodi della perimenopausa, e quello della menopausa vera e propria, possano influenzare il benessere mentale e emotivo. Sono molti, infatti, gli studi che parlano di sbalzi d’umore reali e concreti, confermati poi dalle stesse esperienze femminili che restano comunque diverse e oggettive.

Quello che sappiamo è che la maggior parte delle donne, durante questo momento, subisce dei veri e propri sbalzi d’umore. Secondo Ymea, per esempio, il 45% delle donne in menopausa dichiara di avere delle alterazioni emozionali che riguardano, appunto, la rabbia e l’irritabilità. A queste si aggiungono poi anche l’ansia, le tensioni, la perdita di concentrazione e quella di autostima, unite alla carenza di un sonno di qualità.

Rabbia e menopausa: il collegamento

Gli sbalzi d’umore più diffusi, nel periodo della menopausa, riguardano proprio l’ira e il nervosismo che possono esplodere anche senza un’apparente motivo. Questi cambiamenti repentini sono attribuibili agli scombussolamenti ormonali e alla riduzione di estrogeni.

È proprio la diminuzione dei livelli di estrogeni, secondo gli esperti, a portare delle conseguenze sia a livello fisico che emotivo. Chiaramente, alle modifiche ormonali, si aggiungono tutte quelle situazioni quotidiane in cui la pazienza è messa alla prova. Le situazioni lavorative, quelle personali o familiari, infatti, diventano terreno fertile degli sbalzi di umore.

Conoscere queste conseguenze, anche a livello emotivo, è molto importante. La consapevolezza, infatti, ci aiuta a non demonizzare la presenza di queste emozioni intense ma, al contrario, ci invita ad accoglierle e affrontarle. A volte la rabbia è strettamente legata ai cambiamenti ormonali che si verificano durante la fase di transizione e nella menopausa vera e propria. Altre volte, invece, sono enfatizzati da queste, ma affondano le radici in altri problemi che hanno bisogno di essere individuati.

La prima cosa da fare, ovviamente, è quella di mettersi all’ascolto dei propri sentimenti. A volte il nervosismo attraversa una fase temporale molto breve. Altre volte, invece, il senso di malessere resta radicato. In quei casi, come abbiamo più volte ribadito, è importante chiedere aiuto, farsi supportare dagli amici e dalla famiglia e parlare delle proprie emozioni a cuore aperto.

Ci sono poi tutta una serie di accortezze che aiutano a gestire meglio il nervosismo e la rabbia e che, più in generale, possono aiutare a condurre uno stile di vita sano dopo i 40 anni. Il sonno, per esempio, gioca un ruolo decisivo negli sbalzi d’umore: è importante impostare una routine fatta di quantità giusta, ma soprattutto di qualità.

Mindfulness, yoga e tecniche di respirazione possono essere dei veri e propri alleati per gestire le situazioni di rabbia, ansia e stress. Ma l’azione più importante, che si può e si deve compiere, è quella di non smettere di prendersi cura di sé.