Specchio servo delle mie brame, chi è la più bella del reame? Chiedeva la Regina ogni giorno, davanti al suo specchio, per assicurarsi che quel primato non le venisse sottratto. L’epilogo della favola di Biancaneve, poi, lo conosciamo tutti, così come conosciamo quello di Narciso che guardando il suo riflesso si innamorò perdutamente di se stesso. Anche in questo caso, per lui, nessun lieto fine.
E che dire di noi, che oggi come non mai, siamo circondati dal riflesso della nostra immagine? Non solo di quella vista allo specchio, ma anche di quella che immortaliamo nei selfie, nelle istantanee destinate ai social network e tutte le volte che abbiamo una videochiamata, sia questa personale che professionale.
Non faremo la fine della Regina e di Narciso, questo no, eppure guardare così tanto, e in continuazione, il nostro aspetto riflesso non ci fa bene. E noi vi spieghiamo perché.
Specchio specchio delle mie brame
Nell’epoca dell’iperconnessione i nostri account social sono diventati la naturale estensione di noi stessi. Certo, abbiamo sempre la possibilità di mostrare ciò che desideriamo e solo a chi vogliamo, ma raramente rinunciamo a non esporci fisicamente. Lo facciamo su Instagram, su Facebook e su TikTok e, naturalmente, anche sulle dating app.
Lo facciamo anche con estrema facilità dato che scorrendo la galleria del nostro smartphone siamo pieni delle nostre fotografie, la maggior parte delle quali sono selfie.
Tutti ci facciamo dei selfie, posati o fintamente spontanei. Tutti apriamo la fotocamera del nostro cellulare, durante il giorno, per vedere se il make up è ancora intatto o se i capelli sono fuori posto. E se camminando da una stanza all’altra, troviamo uno specchio, ci fermiamo a fare lo stesso. Così come non manca mai una sbirciatina all’aspetto tutte le volte che dobbiamo entrare in una videocall, sia personale che professionale. Confermate che è così?
Sono certa di sì, anche se ormai quella di guardare il nostro aspetto attraverso tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione è diventata una pratica così abituale che neanche ci facciamo più caso. E invece dovremmo, soprattutto col fine di ridurre i contatti con il nostro riflesso. E sì perché guardarsi così tanto non fa bene. E ora vi sveliamo i motivi.
Selfie, webcam e specchi: guardare sempre il nostro riflesso non ci fa bene
Guardarsi tanto e spesso allo specchio, o attraverso la webcam, non fa bene. Se da una parte ogni tanto crogiolarsi nel proprio riflesso può aiutarci ad aumentare l’autostima e l’amore nei confronti di noi stessi, dall’altra rischia invece di farci affondare nel dismorfismo corporeo, soprattutto quando iniziamo a notare i difetti, a nasconderli con i filtri o a trovarli anche quando in realtà non sono tali.
Il disturbo di dismorfismo corporeo si può tradurre come una preoccupazione eccessiva dei difetti percepiti, anche quando non sono reali o lievemente visibili, e creano sofferenza e comportamenti ripetitivi ed eccessivi, come quello di guardarsi allo specchio, appunto, per vedere il proprio aspetto.
Ma anche chi per chi non soffre di questo disturbo, in realtà, lo specchio può trasformarsi in un nemico. Secondo gli esperti, infatti, anche se armati dalle migliori intenzioni, la costante vista del nostro riflesso può generare ansia ed emozioni negative.
A confermalo è stata una ricerca inglese pubblicata su Behaviour Research and Therapy che ha rivelato che anche chi non soffre di dismorfia può riscontrare effetti negativi dalla visione di se stesso prolungata. Analizzando un campione di uomini e donne è emerso che, nonostante la percezione di sé fosse abbastanza buona, specchiandosi per 10 minuti queste persone hanno manifestato disagio e ansia.
Il motivo? Secondo i ricercatori, l’esposizione così prolungata davanti al nostro riflesso non è naturale. Ecco perché forse è meglio lasciare gli specchi al loro posto e farsi qualche selfie in meno durante la giornata.