Il carico mentale è un peso invisibile che grava soprattutto sulle donne

Il tempo libero, quello da dedicare a noi stesse e ai nostri interessi, non può più essere un'opzione. Ed è quello il punto di partenza per liberarsi del sovraccarico mentale

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Si chiama mental load, e come il nome stesso suggerisce è quel sovraccarico mentale che aleggia prepotentemente nella testa e nella quotidianità delle persone, in tutte quelle che, così prese dagli impegni familiari, personali e professionali, non riescono mai a staccare per davvero. Le conseguenze, di una mente sempre affollata e carica di pensieri, minano inevitabilmente il benessere psicofisico. E farne le spese, ancora una volta, sono le donne.

Cos’è il carico mentale

I nostri ritmi quotidiani sono sempre più veloci, frenetici e affannati. E non lo sono per nostra volontà, quanto più per necessità di sopravvivere. Perché è la società odierna che ci ha insegnato che se non corriamo rischiamo di restare indietro. Così ecco che tutti, chi più e chi meno, trascorriamo le giornate a destreggiarci tra gli impegni quotidiani e il lavoro, la responsabilità della casa e la gestione dei figli, trascurando o rinunciando completamente al tempo libero.

Chi paga le spese di questi ritmi sempre più veloci e insostenibili sono, ancora una volta, le donne. Perché se è vero che il carico mentale è qualcosa che ci riguarda tutti, è anche vero che questo peso invisibile grava soprattutto sulla controparte femminile.

Non che questa notizia ci stupisca poi molto. Anche se le cose stanno cambiando, e lottiamo ogni giorno per una parità di genere che si rifletta nell’ambito del lavoro e in quello domestico, è inutile negare che la maggior parte delle questioni organizzative, relative alla casa e alla famiglia, sono a carico delle donne.

Giornate scandite da impegni e doveri, che giorno dopo giorno diventano più stancanti, e che ci ricordano che ormai il tempo libero non è più un diritto. Quante persone si trovano in questa situazione? Tante, lo sappiamo. Il carico mentale è la conseguenza a tutto questo: la parte organizzativa della gestione domestica e familiare. Perché anche quando i compiti, come è giusto che sia, sono divisi con il partner, l’aspetto organizzativo è sempre gestito da noi. Questo, inevitabilmente, porta a delle conseguenze che non si possono trascurare.

”Il mental load è quello stato ansiogeno che ci pervade quando sentiamo di aver fallito per non aver rispettato la tabella di marcia che ci eravamo imposti o quando il pensiero di non riuscire a gestire alla perfezione ogni aspetto della nostra vita ci fa sentire oppressi e inermi” – ha dichiarato la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo“Queste sensazioni negative, che sembrano non volerci mai dare pace, sono gli ingredienti di quel cocktail nocivo e pericoloso che porta il nome di carico mentale”.

Come liberarsi del carico mentale

Un mental load eccessivo, questo è chiaro, rischia di avere gravi ripercussioni sulla nostra salute, fisica e mentale. E queste, in realtà, si sono già palesate nella gran parte della popolazione femminile italiana. Secondo i dati diffusi da Unobravo, infatti, l’ansia e la depressione sono diffusi nelle donne il doppio rispetto alla controparte maschile. E questo è un dato allarmante che non si può sottovalutare.

Tuttavia, riconoscere il carico mentale, può aiutarci a liberarci di questo e a trovare un equilibrio che ci permetta di avere una vita serena e appagante sotto ogni punto di vista. “Il primo passo per emanciparsi da questo tipo di ansia è riconoscerla” – spiega la psicoterapeuta Perris – “Per questo è importante dare sempre ascolto alle proprie emozioni e non trascurarle”. Tra i campanelli d’allarme da non trascurare, ci sono quei sensi di colpa legati all’errata consapevolezza di non aver fatto abbastanza”.

Questi, poi, sono accompagnati da segnali fisici che non devono essere sottovalutati, come la stanchezza, l’insonnia o gli sbalzi di umore. Riconoscerli, dunque, è il primo passo per lavorare su noi stesse, per trovare un nuovo equilibrio quotidiano volto a restituire la serenità e il benessere, anche con l’aiuto del partner e degli esperti.

Il tempo libero, inoltre, non può più essere un’opzione. Secondo la Dottoressa Perris, infatti, è necessario ritagliarsi del tempo per se stessi, e per la propria realizzazione, senza più rinunciare alla carriera, agli interessi o alle aspirazioni personali.