La decisione di prendere un cane è comparabile a quella di sposarsi o avere figli, tanto è epocale. Il cane si può accogliere adolescente, adulto, anziano e, ovviamente, cucciolo. Visto che ogni cane e ogni età ha le sue caratteristiche e le sue esigenze, accogliere e gestire un cane adolescente, anziano, adulto o cucciolo non è la stessa cosa.
Oggi ci dedicheremo all’esperienza entusiasmante che è la gestione del cucciolo: ne ho parlato con Sara de Cristofaro, educatore cinofilo, esperta in cuccioli e preparatore di cane allerta diabete. Pronte a saperne di più?
Indice
Cosa significa gestire un cucciolo di cane?
Impostare in modo corretto la vita e la relazione con il cane fin dai suoi primi momenti a casa è fondamentale. Da questa relazione dipende come si svilupperà il nostro amico a quattro zampe, come sarà da grande e anche come sarà la vita insieme.
Chiaramente non è che se si parte con il piede sbagliato tutto è perduto, ma certamente iniziare bene aiuta a evitare dei problemi. Per questo bisogna impegnarsi davvero, non in modo superficiale: bisogna dedicarsi subito al piccolo come serve. Ora, la prima cosa da notare è che si parla di gestione del cucciolo, non di educazione.
Non parliamo di sgridare, punire, comandare, e men che mai dominare e sottomettere. Parliamo di gestire, interfacciarsi correttamente al piccolo, perché il cane da cucciolo inizia ad apprendere quelle competenze di cui ha bisogno per essere un animale sereno e felice, capace di affrontare e gestire ciò che la vita porta.
Aiutarlo è una responsabilità dei proprietari, che devono capire il suo carattere e la sua personalità, imparare quali sono le sue esigenze e rispettarle, imparare la sua comunicazione, capire come si sente, come gioca, quando è contento e quando è frustrato, come farlo calmare, imparare come insegnargli correttamente i comportamenti che deve conoscere per vivere serenamente insieme, e prepararlo alla vita.
Aspetti intangibili e tangibili della gestione del cucciolo
Gestire un cucciolo significa, pertanto, avere a che fare con gli aspetti intangibili e teorici della sua esistenza e con quelli più fisici e pratici. Tra gli aspetti intangibili della gestione del cucciolo, abbiamo:
- Conoscerlo, capirlo e rispettarlo per chi è;
- Abituarlo ai ritmi della famiglia;
- Fargli fare correttamente esperienza del mondo, seguendolo nelle sue scoperte, presenti e pronti a intervenire in caso di bisogno ma senza essere ossessivi, troppo protettivi o, al contrario, lasciarlo da solo ad affrontare e gestire tutto perchè è un cane e i cani se la sbrigano tra di loro;
- Intervenire subito, e nel modo corretto, su comportamenti non apprezzabili perchP, a differenza di quello che si pensa spesso, non passano da soli quando il cane cresce.
Invece tra gli aspetti pratici della gestione del piccolo, ci sono:
- Le uscite di tipi diversi – quelle per i bisogni, che devono essere frequentissime fino a che non impara a farli fuori, e quelle per conoscere il mondo;
- Il tempo e la mente da dedicare alla socializzazione;
- Lo sporcare in casa, inevitabile nei primi tempi;
- Il mordicchiare tutto e tutti;
- L’adattare la casa al piccolino;
- L’esserci sempre per la creatura, anche di notte, per sostenerlo, accompagnarlo e confortarlo;
- Il rispetto del suo riposo. Sì, può sembrare una sciocchezza ma è tanto importante: i piccoli (come i grandi d’altronde) non devono essere disturbati quando dormono, non ci sono figli, amici, parenti che vogliono spupazzarlo che tengano.
Coniugando questi aspetti e occupandosene nella maniera corretta, il cucciolo di cane viene perfettamente preparato alla vita.
Domande comuni sulla gestione del cucciolo di cane
L’arrivo di un cucciolo è esaltante, ma porta con sé una serie di domande comuni che possono diventare delle vere ossessioni. La prima è: farlo dormire sul letto, si può o no? Come abbiamo visto, dormire con il cane sul letto fa bene agli umani, al cane e alla relazione umano-canina e non ci sono ragioni a priori per non farlo.
Detto questo, quando si ha un cucciolo di cane è meglio aspettare che cresca per farlo salire e dormire sul letto. I motivi sono diversi, tra questi:
- Altezza del letto (può essere pericolosa per la creatura, potrebbe farsi male cercando di salire o mentre cerca di scendere);
- Movimenti degli umani (possono disturbare il suo sonno, che invece deve essere tranquillo);
- “Ricordini”: non sapendo ancora trattenersi potrebbe lasciare un ricordino sul letto e non è mai bello.
Dunque, invece di farlo dormire sul letto, finché è piccino è bene farlo dormire accanto al letto, nella sua cuccetta, così che senta la vicinanza, si senta protetto e lo si potrà confortare nel caso ne avesse bisogno.
Un’altra domanda comune è: il kennel, è da usare o no? Se è abituato perché in allevamento lo usavano, sì. Occhio però: deve essere usato solo come posto dove andare a ritirarsi quando ha bisogno di riposare per po’, tenendolo aperto e per tempi brevi. Un no assoluto è chiudere il cane nel kennel e lasciarlo lì anche per ore perché si ha paura che faccia danni in casa.
Terza domanda: le traversine o i giornali, sono da usare? Posto che il piccolo deve imparare a fare i suoi bisogni all’esterno per cui deve essere portato fuori spessissimo in uscite dedicate (senza distrazioni, quindi), giornali e traversine sono due cose diverse.
Le traversine potrebbero confondere il piccolo perché sono simili a tappeti, tappetini della cucina, del bagno e dell’ingresso e potrebbe quindi usarli pensando di usare la traversina. I giornali non creano questo problema. Quello che si può usare eventualmente, preferibilmente se si ha un balcone o un terrazzo, sono i tappeti erbosi che permettono al cane di non creare confusione sui materiali su cui si può fare la pipì.
Il cucciolo di cane: un nuovo inizio
Concludiamo con un altro punto. Anche se si ha già esperienza di cane, ogni cucciolo è un nuovo inizio e anche una nuove esperienza. Sia per come è la creatura sia per come sono i proprietari quando lo prendono, ogni cucciolo è l’inizio di una nuova storia, che si spera sia d’amore.
Non si deve cadere nell’errore di pensare che se anche si ha già esperienza di cane, tutto sarà come ci si ricorda: è diverso il cane, anche se della stessa razza; si è persone diverse e possono essere diverse le circostanze in cui si prende il piccolo.
Considerato tutto, quindi, è molto utile rivolgersi a un educatore cinofilo, che deve essere professionista, serio e preparato. Non è essenziale ma è molto utile e i benefici dei pochi e mirati incontri che servono per impostare bene la gestione e la relazione con il piccolo valgono per tutta la vita.