Educatore cinofilo: come lavora, quando può essere utile e a chi

Rivolgersi ad un educatore cinofilo è importante durante tutta la vita del tuo cane per garantirgli il benessere necessario

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Francesco Livini

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale, esperto nella cura, diagnosi e trattamento delle malattie con uno spiccato interesse per l'ortopedia. Dirigente medico veterinario nelle Marche da oltre 6 anni, per DiLei scrive nella sezione Pets.

Ancora oggi ci sono tanti dubbi e tante idee sbagliate sulla professione dell’educatore cinofilo: proviamo a fare un po’ di chiarezza. L’educatore cinofilo è una figura di riferimento molto importante per chi ha un cane. Molto spesso, però, non è chiaro quando rivolgersi all’educatore cinofilo e quanto possa effettivamente fare la differenza in termini di complicità e serenità della convivenza con il proprio cane.

Al fine di darvi qualche informazione in più in materia, di seguito riportiamo qualche prezioso spunto dell’educatrice e preparatrice di cani allerta diabete, Sara de Cristofaro. La maggior parte delle persone suppongono che ci si debba rivolgere all’educatore cinofilo soltanto nel caso in cui compaiano problemi comportamentali del proprio cane. In realtà, ci sono molti altri momenti nei quali sarebbe opportuno rivolgersi ad un addestratore cinofilo.

Quando rivolgersi all’educatore cinofilo

Nella fase di scelta del cane

Il nostro consiglio è quello di rivolgersi all’educatore fin dalla fase di scelta del nostro fedele compagno. Una semplice chiacchierata potrebbe aiutarci nella selezione del cane più adatto, valutando le esigenze ed il tipo di vita che conduciamo in relazione alle peculiarità specifiche di razza. Questo di solito non avviene e solitamente la scelta viene fatta in autonomia.

Per capire se siamo pronti a prendere un cane

Consultare un educatore cinofilo potrebbe farci riflettere su aspetti fondamentali, come ad esempio: quanto tempo abbiamo a disposizione e che tipo di interazione desideriamo con il nostro cane, se abbiamo la possibilità di portarlo con noi durante qualche attività giornaliera oppure se dovrà rimanere a casa, se vivrà all’interno dell’abitazione oppure all’esterno, se abbiamo le idee sufficientemente chiare rispetto agli aspetti economici correlati al sostentamento di questo animale domestico e alle profilassi sanitarie di competenza specifica del medico veterinario, che sarà necessario consultare per qualsiasi altra problematica di salute.

Queste sono solo alcune delle criticità da valutare e da tenere in considerazione per compiere una scelta consapevole durante la selezione del nostro futuro fedele compagno. Gestire un cucciolo di cane è impegnativo soprattutto nella fase iniziale in cui è necessario stabilire i ruoli e definire quelli che sono i comportamenti idonei e adatti al contesto familiare, determinare le abitudini routinarie come l’ora della pappa, della passeggiata, il suo momento di gioco, tutte attività che richiedono un investimento in termini di tempo da parte del proprietario.

Al contrario, un soggetto già adulto ha una necessità metabolica, energetica e gestionale decisamente inferiore, poiché ha già appreso i comportamenti di base e, oltre ad avere un maggiore autocontrollo sia per le uscite che per i suoi momenti di solitudine, riesce anche ad autogestirsi nei bisogni.

Sembrano aspetti di poco conto, ma se valutati correttamente, possono fare la differenza tra due situazioni agli antipodi: la perdita di pazienza del proprietario per la gestione di una situazione che arriva all’esasperazione, tanto da pensare di abbandonare il cane e la serenità ed il quieto vivere nell’instaurare una relazione uomo-animale basata sulla fiducia e sul rispetto reciproco.

Quando il cane arriva a casa per la prima volta

L’altro momento utile per consultare l’educatore cinofilo è quando avviene effettivamente l’ingresso nella casa, ovvero quando il cane, che sia cucciolo o adulto, inizia ad integrarsi con la sua nuova famiglia. In questo modo sarà possibile iniziare con il piede giusto ed impostare le corrette abitudini.

È comunque utile fare riferimento e confrontarsi con l’educatore in qualsiasi momento della vita del cane: questo ci aiuterà infatti, a comprendere l’animale, facilitando l’integrazione e l’inserimento nel contesto familiare, grazie a consigli utili per la sua gestione pratica di tutti i giorni.

Quando si verificano problemi nel comportamento

Quando invece si palesano problematiche comportamentali conclamate è opportuno rivolgersi all’esperto, al fine di arginare quanto prima la problematica mettendo in atto le dovute azioni correttive. Solitamente, se le manifestazioni comportamentali vengono prontamente gestite in fase iniziale, non dovrebbero presentarsi particolari difficoltà nella risoluzione.

Un educatore cinofilo, infatti, può aiutare nella gestione dell’animale attraverso un percorso formativo ed una formazione specifica realizzati su misura del proprio amico a quattro zampe per favorire un legame quanto più possibile positivo tra uomo e cane.

Cosa fa un educatore cinofilo

L’educatore cinofilo è un mediatore nel rapporto uomo-cane, ovvero un professionista che lavora con il cane e con il proprietario, al fine di stabilire una corretta relazione, ottimizzare l’intesa e il giusto inserimento dell’animale nel contesto familiare, stabilendo i ruoli e promuovendo la ripetizione di modelli comportamentali adeguati.

Chiaramente in fase iniziale questa figura è molto utile per imparare a leggere ed interpretare il metodo comunicativo del cane nell’interazione con i suoi simili, con l’uomo e anche nella sua fase esplorativa dell’ambiente che lo circonda, soprattutto durante la sua fase di sviluppo.

Oltre ad aiutarci nella relazione con il cane, l’educatore insegna esercizi e giochi per interagire in modo divertente con il proprio animale, oltre a spiegare l’apprendimento per l’utilizzo di strumenti necessari nella quotidianità, come il guinzaglio, il collare o la pettorina, il cappotto o la museruola.

Ancora, l’educatore cinofilo dà consigli per la gestione quotidiana del cane e rappresenta quel fattore che può fare la differenza quando ci troviamo ad affrontare situazioni più complesse con il nostro cane. Ad esempio, una situazione complessa può essere rappresentata dal dover insegnare al cane come salire le scale a chiocciola, una scala mobile oppure sentirsi tranquillo e sereno dentro un ascensore. Per alcuni soggetti, queste possono essere cose assolutamente naturali, mentre per altri è necessario un po’ di lavoro per far sì che vivano tali momenti come esperienze positive.

Inoltre, confrontarsi periodicamente con questa figura specializzata ci consentirà di rilevare prematuramente eventuali comportamenti problematici o che potrebbero diventare tali, suggerendo il migliore iter per affrontarli e superarli.

L’educatore cinofilo serve solo a chi è inesperto?

Un’altra idea molto diffusa è che debbano rivolgersi all’educatore cinofilo quei proprietari che si trovano alla prima esperienza e che quindi sono ancora inesperti. In realtà non è così, perché ogni cane è un universo a sé.

Entrano in gioco, infatti, fattori interindividuali che relazionati al contesto ambientale potrebbero determinare il manifestarsi di comportamenti animali difficili da gestire anche per chi non è alle prime armi. A volte compaiono problematiche perché si fanno confronti con l’animale avuto in precedenza, ad esempio. Bisogna invece considerare la singolarità di ogni avventura e vivere l’unicità del proprio cane in termini di carattere, di indole, di esperienze passate e di tipologia della relazione che si instaura con il proprietario.

Come relazionarsi con l’educatore cinofilo

Un altro aspetto fondamentale che i proprietari devono comprendere è che il compito ed il ruolo dell’educatore cinofilo non è sovrapponibile a quello di un mago, che con la bacchetta magica da un giorno all’altro può eliminare l’aggressività di un cane, le cattive abitudini apprese o i comportamenti poco graditi del nostro animale.

L’educatore guida la relazione, può addestrare il cane ma non si sostituisce al proprietario e lo accompagna nel percorso di apprendimento di modelli comportamentali corretti, che andranno ripetuti nel tempo fino a renderli un’abitudine routinaria e semplice.

L’educatore non lavora solamente sul cane: anche quando i problemi comportamentali sono esclusivamente riconducibili all’animale, l’educatore suggerisce il corretto approccio da tenere durante quella manifestazione al proprietario, poiché è lui il responsabile del cane e lui deve imparare a gestire le situazioni di difficoltà, mostrandosi solido, sicuro e fermo nell’atteggiamento.

L’obiettivo è quello di creare un setting sereno ed accogliente in cui potenziare la relazione uomo-animale e facilitare quei comportamenti desiderati che verranno appresi dal cane mediante l’approccio del condizionamento operante con rinforzo positivo. Il tempo di lavoro necessario varia in base alla situazione, alla tipologia di problematica da affrontare, all’impegno e alla costanza applicate, in primis dal proprietario.

Come riconoscere un professionista serio e preparato

Un educatore cinofilo serio e preparato lavora principalmente sulla relazione tra il proprietario ed il cane, focalizzandosi sulla comprensione reciproca, non perdendo di vista le esigenze e i bisogni del cane. L’aspetto centrale del suo lavoro è la costruzione di un rapporto di fiducia con l’animale, che deve essere rispettato per ciò che è. Questo è importante da ricordare perché capita a volte che i proprietari abbiano aspettative irrealizzabili che non tengono conto delle peculiarità delle diverse razze canine.

Ogni educatore cinofilo possiede un suo bagaglio esperienziale che gli consente di approcciarsi alle problematiche dei nostri amici a quattro zampe con il suo metodo strutturato. Quindi, non si può definire a priori ciò che dovrebbe fare un professionista per essere considerato serio e preparato.

Si può tuttavia evidenziare quali metodiche non devono sicuramente essere consigliate, come ad esempio l’utilizzo di metodi punitivi come strumento educativo e strategie aggressive per gestire soggetti problematici. Per intenderci, l’educatore non picchia il cane e non insegna al proprietario come farlo, non fa discorsi relativi al concetto di dominanza gerarchica, di capo branco o alpha per riferirsi al rapporto con il cane, non asseconda richieste particolari del proprietario che potrebbero generare nel cane condizioni di malessere o disagio.

La scelta dell’educatore cinofilo

Se avete letto con attenzione quanto scritto sopra, ora siete consapevoli di quanto è delicata la scelta dell’educatore cinofilo giusto, che lavori per migliorare il vostro legame di affettività e complicità con il cane, potenziando la relazione.

Il consiglio è quello di seguire la sensazione di sintonia che si percepisce sia a livello umano che durante l’interazione con il proprio cane, perché a prescindere dalla professionalità, l’educatore deve essere in grado di creare un legame emotivo, conquistandosi la stima del proprietario: solo in questo modo quest’ultimo si sentirà sicuro, si fiderà delle indicazioni e dei suggerimenti e li metterà in pratica con il suo cane, ottenendo risultati significativi e duraturi.