L’arrivo e poi la presenza di un cane (o più, ovviamente) nella vita dei loro umani è così dirompente che si può dire senza rischio di sbagliare che esiste un prima del cane e che dopo nulla è più lo stesso. Perché? Perché i cani sono animali incredibili e la relazione che si sviluppa tra loro e gli umani è unica.
Non è come quella di una dolce metà umana, non è come quella di un figlio, non è come quella di un amico, è un insieme di tutte e tre e anche qualcosa di altro e non è meno forte, anzi. Chi la prova per la prima volta si sorprende dall’intensità del sentimento che si prova per il proprio cane. Come è possibile?
La verità è che i cani riescono a toccare corde di fatto irraggiungibili dagli umani e danno qualcosa che gli umani non danno. Il cane c’è, è al tuo fianco no matter what, non ti giudica e non ti critica, semplicemente c’è, tu sei la sua umana e lui/lei ti vuole bene per quello. In cambio ricevono un attaccamento che ha dello straordinario. Basti pensare che è scientificamente provato che è più difficile affidare il cane che un figlio.
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Il coinvolgimento emotivo
Una volta provato l’amore del e per il cane è praticamente impossibile viverne senza, per via del coinvolgimento emotivo. È l’amore a rendere i cani così speciali, al punto da farci capire che la relazione con ognuno di loro è unica perché ogni cane è un mondo a sé.
Ognuno dà affetto a suo modo: c’è chi ti lecca le lacrime quando piangi, chi ti assiste quando stai male, chi si accoccola vicino a te. Ognuno sta al suo posto, ma tutti sono vicini e presenti uno per l’altro: chi ti si stende addosso, irruento ed esuberante, chi permette solo a te di occuparsi di lui/lei, e così ognuno nella sua unicità.
Lo stravolgimento pratico
I cani cambiano la vita anche dal punto di vista pratico, per diversi motivi: il primo, più basilare, sono le passeggiate. I cani hanno bisogno di passeggiare, e anche bene: le uscite per loro sono un esercizio per il corpo e la mente. Consentono loro di socializzare, di divertirsi, di scoprire il mondo, di rafforzare la relazione con i loro umani.
Con il cane si esce almeno tre volte al giorno, tutti i giorni, non ci sono se e non ci sono ma che tengano. Ogni età e ogni individuo poi ha le sue esigenze specifiche che devono essere rispettate. È anche se è vero che esistono i dogsitter, non si può e non si deve delegare ad altri la relazione con il cane e una parte importante di quella relazione è fatta dall’uscire, bene, insieme.
Un altro aspetto sono le uscite senza il cane. Ecco, tantissimi umani scoprono che con la presenza del quadrupede le uscite diventano complicate. Molto spesso non perché il cane non riesca a stare da solo quelle poche ore di una cena o di un cinema, ma perché gli umani non riescono a lasciarlo/a solo/a. Provare per credere.
E detto tra noi, molto meglio i proprietari che fanno qualche rinuncia pur di non lasciare soli i cani di quei proprietari per cui è normale lasciare regolarmente il cane solo per ore e ore o addirittura giorni (folle per quanto sembri, c’è anche questo).
Amore e adattamento
Avere un cane, amarlo e rispettarlo/a e soddisfare le sue esigenze richiede grande disponibilità e adattamento. Il cane è un essere vivente, ricco di emozioni, sentimenti, stati d’animo ed esigenze, sia individuali sia di specie, può vivere bene o male e l’ago della bilancia sono i suoi umani e l’amore, il rispetto e la dedizione che hanno nei suoi confronti.
Cosa vuol dire praticamente? Di tutto, considerato che ogni cane, oltre alle esigenze date dal suo essere cane, ha le sue esigenze individuali. Nel tutto, c’è un comun denominatore: i cani richiedono tanto tanto impegno, e la disponibilità a fare ciò di cui loro hanno bisogno (e non ciò di cui gli umani pensano abbiano bisogno) per stare bene.
Un nuovo modo di viaggiare
Chiudiamo con il capitolo viaggi, altra nota non necessariamente dolente ma sicuramente complicata dell’avere un cane: per chi ha il cane e non ama lasciarlo (cosa più che condivisibile) viaggiare non è semplice, non solo perché viaggiare con un cane è complicato in termini di case, alberghi, treni etc. ma anche perché non è detto che il peloso non soffra durante il viaggio.
Il proprietario che ama la sua creatura a quattrozampe in un modo di cui quasi quasi si vergogna temendo di essere preso per matto, cosa fa? Si adatta e a volte può anche voler dire rinunciare a viaggiare e alla fine non sentirne nemmeno troppo la mancanza.
Volendo riassumere in due punti perché c’è un prima-cane e poi nulla è più lo stesso: condividere la vita con un cane è un’esperienza emotiva e affettiva senza pari. E quegli esseri pelosi e quadrupedi riescono a farci fare cose che non faremmo per nessun altro.