Cane in casa: le regole per gestire al meglio gli spazi condivisi

Tutti i consigli per una convivenza serena con il vostro cane, sia in appartamento che in case più grandi.

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Sabrina Romani

Medico Veterinario

Sabrina Romani è medico veterinario e Istruttore Cinofilo per Cani da Compagnia. Per DiLei scrive articoli di approfondimento sull'educazione e il benessere dei nostri amici a quattro zampe.

Gli spazi di casa sono, insieme al cibo, fra i più forti indicatori di posizionamento sociale del nostro cane, per questo vanno amministrati con rigore e coerenza. Un cane che vive prevalentemente in casa a stretto contatto coi membri della famiglia sviluppa meglio il senso di affiliazione, sentendosi parte integrante del gruppo; al contrario, un quattrozampe che per molto tempo sta confinato all’esterno dell’abitazione si sente escluso dal branco familiare.

Il cane va educato fin da cucciolo a rispettare gli spazi casalinghi, soprattutto quelli di passaggio; bisogna insegnargli a non accucciarsi in mezzo a una stanza o in prossimità delle porte, onde evitare di doverlo scavalcare per passare, invadendo quello che considera il suo territorio.

Queste regole sono particolarmente importanti specialmente verso quei profili a forte attitudine territoriale, come ad esempio i cani da pastore guardiani. Nella gestione degli spazi esterni è necessario stimolare lo spirito collaborativo del cane nei nostri confronti, in modo da fargli capire che le azioni sue e nostre vanno coordinate. Un esempio: quando il cane ci avverte abbaiando dell’arrivo di un estraneo, dobbiamo chiedergli di smettere di abbaiare, per poi andare entrambi ad accogliere il visitatore.

L’uso del kennel e della cuccia

Prima di parlare della cuccia è indispensabile affrontare il discorso del kennel, una sorta di trasportino proporzionato alla taglia del cane e di varia fattura (tessuto, plastica, gabbia in metallo).

Sul kennel si sentono le opinioni più disparate, che vanno dalla condanna totale in quanto considerato strumento di prigionia all’entusiasmo assoluto. Il kennel non ha lo scopo di “rinchiudere” il cane, ma piuttosto serve a fornirgli un posto in cui sentirsi al sicuro e protetto. Non è un mezzo educativo, si tratta di un ausilio che se correttamente proposto al cane sin da cucciolo può risolvere parecchie situazioni (dall’esigenza di lasciare il quattrozampe da solo senza fargli correre rischi ai problemi di ansia da separazione). Ovviamente è necessario abituare il cane ad accettare il kennel in modo progressivo e senza costrizioni.

I canidi selvatici scavano delle tane in cui far nascere i cuccioli e allevarli finché non diventano abbastanza autonomi; pertanto, il concetto di rifugio protetto su tre lati e con apertura frontale è nel DNA del cane domestico. Una volta che il cane si sarà abituato al kennel, non avrà assolutamente alcun problema a stare al suo interno con la porta aperta o chiusa che sia.

Procedete così: somministrate alcuni pasti all’interno del kennel, lasciando la porta rigorosamente aperta. Poi, dopo un po’ di volte, date da mangiare al pet sempre all’interno del kennel ma questa volta chiudendo la porticina (abbiate cura di riaprirla se il cane manifesta disagio o agitazione). Potete anche aiutarvi con dei bocconcini prelibati o dei premietti.

Dopo qualche giorno di “condizionamento” Fido vivrà il kennel come la propria tana e potrete tranquillamente lasciarlo al sicuro, con porta chiusa, per qualche ora. Attenzione: mai rinchiudere il cane nel kennel per punirlo!

Quando usare il kennel

Il kennel si rivela utile in moltissime situazioni, ad esempio:

  • quando si hanno ospiti;
  • quando Fido è troppo agitato e salta addosso a tutti;
  • quando il cucciolo, a casa da solo, combina disastri e distrugge oggetti;
  • quando, per qualsiasi ragione, si vuole che il cane si calmi e si controlli;
  • quando si desidera che il cane rimanga momentaneamente al riparo mentre non ci si può occupare di lui.

cani in casa

Dove posizionare la cuccia

Il giaciglio del cane va posizionato in un posto tranquillo, lontano da zone di passaggio ed ingressi. La cuccia del cane (che sia uno stuoino, un lettino o un kennel) ha un forte valore sociale per il cane, in quanto ricordo ancestrale del luogo protetto dove i cuccioli di lupo venivano confinati dalle mamme per proteggerli dagli altri membri del branco e dai pericoli esterni.

La sistemazione “etologicamente” corretta è in una stanza non isolata della casa ma in posizione defilata, che non sia di passaggio e che si trovi lontana per quanto possibile dall’ingresso e dai vari accessi. Al cane va garantita una privacy totale: è necessario che i componenti della famiglia (bambini compresi) rispettino rigorosamente tale luogo.

A proposito dei bimbi: potrebbe rendersi necessario sistemare un cancellino, per lasciare al cane la possibilità di assistere alla vita familiare preservandolo però dalle intemperanze dei piccoli umani.

Il cucciolo e la solitudine

Il cane non ama stare da solo: i cani sono animali sociali, per loro la solitudine non è una condizione accettabile. Cane e componenti della famiglia umana diventano un unico nucleo, con cui l’animale ama trascorrere tutto il suo tempo. Per questo motivo, adottare un quattrozampe per poi lasciarlo da solo tutti i giorni, 8-10 ore al dì, non è affatto una scelta corretta. Tale situazione per il pet è estremamente difficile da affrontare e potrebbe predisporre all’insorgenza di una serie di problemi “scambiati” per noia o per dispetti ma che in realtà sono ben più gravi e complicati.

Cos’è l’ansia da separazione

L’ansia da separazione del cane è un problema comportamentale che si caratterizza per un elevato livello di stress conseguente all’allontanamento di uno o di tutti i componenti della famiglia. Le reazioni possono essere diverse: agitazione, vocalizzazioni, sporcare in casa, distruggere oggetti, mobili, porte, etc.

Per evitare che il cane soffra e crei problemi quando viene lasciato da solo è importante che venga educato ad aspettare tranquillo il ritorno dei suoi umani. Il modo più semplice prevede: abituarlo fin da cucciolo a periodi progressivamente sempre maggiori di solitudine, non rispondere a tutte le sue richieste di attenzione e premiarlo quando si comporta in maniera appropriata.

In ogni caso, tenete conto che un cucciolo non può essere lasciato solo a lungo! Una buona strategia ai fini educativi è impedire al cagnolino di seguire i proprietari dovunque: una porta chiusa deve essere una condizione normale e accettabile. È poi molto importante che il cane faccia un’adeguata attività sia fisica che mentale (passeggiate e giochi interattivi) per non cadere in noia e apatia.

In vostra assenza il cane ha sporcato o distrutto qualcosa? Evitate di sgridarlo o punirlo: non è ancora in grado di comprendere il motivo della punizione; piuttosto, create una routine, rendendo la giornata del pet più prevedibile possibile. Ricordate: al rientro a casa, interagite col cane solo quando è tranquillo, mai dargli attenzione se abbaia o mugola. Se poi nonostante i vostri sforzi le manifestazioni negative persistono rivolgetevi ad un medico veterinario esperto in comportamento.

cane da solo

Cani sul letto, si o no?

Cogliere nella vita di tutti i giorni ogni occasione per connettersi emotivamente con Fido è uno dei modi più efficaci per instaurare col quattrozampe una relazione felice. Ecco perché stare sul letto o sul divano assieme al peloso è addirittura raccomandabile. Dormire o riposare assieme al pet è un momento che al tempo stesso crea e richiede fiducia, si diventa l’uno il rifugio dell’altro. Anche la scienza ha dimostrato come il contatto fisico affettivo con un cane possa migliorare la nostra pressione sanguigna e liberare sostanze benefiche per l’organismo.

Se non vi va giù l’idea di avere Fido sul letto o sul divano, ponete sul pavimento una coperta ripiegata, un cuscino o qualsiasi altra cosa il cane possa usare come “cuccia”. I cani sono felici anche se non li facciamo salire su letti e divani, tuttavia, ci si priva di una meravigliosa occasione per una connessione emotiva ed intima.

Cani in cucina?

Quando ci sediamo a tavola per mangiare, molti cani cambiano completamente espressione e assumono un comportamento in grado di intenerire chiunque. Fido è abituato a recepire ogni dettaglio del nostro viso e sa bene come attirare la nostra attenzione. Poi, se c’è di mezzo il cibo, per ottenerlo, è capacissimo di sviluppare strategie anche molto astute.

Come comportarsi? Non esiste una risposta univoca, nel gestire questa dinamica entrano in gioco diversi fattori, come le personalità di umani e cani, le routine familiari e la condivisione degli obiettivi tra tutti i membri della famiglia. Offrire al cane un piccolo boccone del nostro cibo non è sbagliato in assoluto, a patto che non si tratti di alimenti che possono risultare pericolosi.

In linea generale, se il cane richiede cibo da tavola è perché sa che lo può ottenere. Una volta che il pet avrà scoperto che la sua strategia ha funzionato, tenderà a riproporla nel tempo. Il cane apprende per tentativi e siamo sempre noi a decidere quali comportamenti premiare e quali no. Il quattrozampe si convincerà che, se vi guarda fisso e vi appoggia il muso sulla gamba mugugnando da sotto il tavolo otterrà un ottimo boccone.

Il problema sorge quando il comportamento di Fido diventa problematico, ossessivo e fastidioso. Per ottenere i risultati desiderati bisogna intervenire con coerenza: dovrete accordarvi con tutti i membri della famiglia su quale sia il comportamento da attuare e mantenerlo nel tempo senza deroghe. Alcuni cani desiderano solamente qualche avanzo quando sentono un odore particolare e, in questo caso, molto probabilmente non sarà un problema concederglielo prima di tornare a mangiare. Trattasi di un’efficace strategia per i cani più timidi o diffidenti o per quelli adottati da poco tempo che faticano ancora a lasciarsi andare in famiglia. Per loro  sentirsi per un istante parte del gruppo può essere un momento importantissimo di affiliazione, ci sarà tempo per intervenire e “correggere” il tiro.

“Il cane è l’unico animale che ha visto il suo dio.” (Anonimo)