Scuola 2025-2026, dal 6 in condotta allo smartphone: tutte le novità

Smartphone spenti, condotta sotto esame e Maturità rinnovata: l'inizio dell'anno scolastico 2025-2026 porta grandi novità

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

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L’anno scolastico 2025-2026 è alle porte: un momento di ripartenza per gli studenti che, quest’anno, oltre a libri, voti e momenti di confronto, porta con sé una serie di cambiamenti e novità destinati a far parlare studenti, insegnanti e genitori.

Tra le nuove regole sugli smartphone in classe alla condotta che diventa più decisiva che mai, la scuola si aggiorna: scopriamo insieme cosa cambia a partire dalla prima campanella di questo anno scolastico.

Scuola, addio ai telefoni in classe

Dimenticate TikTok e chat sotto il banco: nell’anno scolastico 2025-2026, gli smartphone in aula diventano un ricordo del passato. La nuova regola, confermata dalla circolare ministeriale, punta a creare un ambiente più concentrato, dove lo studio torna protagonista.

Ogni scuola potrà decidere come applicare la norma: alcuni istituti sceglieranno di custodire i telefoni per tutta la durata delle lezioni, altri si limiteranno a farli spegnere durante le lezioni. Una regola che, dopo le scuole minori, coinvolge anche quelle superiori ma con alcune eccezioni: in casi specifici, ad esempio per studenti con disabilità, la regola può essere modulata per rispondere alle esigenze individuali.

Non significa però rinunciare alla tecnologia a scuola: per finalità didattiche resta confermato l’impiego di pc, tablet e lavagna elettronica, secondo le modalità programmate dalle scuole nell’esercizio della propria autonomia didattica e organizzativa. Così, mentre il cellulare personale resta “in pausa”, le lezioni possono sfruttare tutti gli strumenti digitali utili per imparare e sperimentare.

Il risultato? Più dialogo tra compagni, maggiore attenzione agli insegnanti e,  perché no, un po’ di sollievo per chi si sente sempre distratto dai social. Una piccola rivoluzione che promette di cambiare la dinamica quotidiana delle classi.

Il voto in condotta che conta davvero

Se prima il famoso “6 in condotta” sembrava un dettaglio trascurabile, dal 2025-2026 diventa un vero protagonista della vita scolastica. Un voto insufficiente in condotta pari a 6 non significa però bocciatura immediata: l’esito è sospeso fino al completamento di un elaborato a tema cittadinanza, un piccolo progetto che invita lo studente a riflettere su rispetto delle regole, convivenza con i compagni e responsabilità nella comunità scolastica.

Se invece il voto è 5 o inferiore, la conseguenza è più seria: lo studente rischia la non ammissione all’anno successivo. Comportamenti come bullismo, cyberbullismo o atti di violenza, fisica o verbale, saranno affrontati con maggiore severità. L’obiettivo è chiaro: creare classi più serene, dove disciplina e rispetto reciproco diventano strumenti di crescita, senza togliere spazio alla creatività e alla socialità.

Le novità della maturità

A partire da quest’anno scolastico, anche l’esame di Stato subisce qualche modifica. La prova torna a chiamarsi Maturità e porta con sé alcune novità pensate per rendere l’orale più snello ma anche più significativo. La prima grande modifica riguarda le materie: non si parlerà più di tutto il programma dell’anno scolastico, ma di quattro materie principali scelte a inizio anno.

Anche la commissione cambia: meno membri, da sette a cinque, con un presidente, due membri interni e due esterni, tutti formati appositamente per guidare gli studenti nel colloquio. Si punta a un approccio più fluido e personale.

Un punto fermo resta però fondamentale: fare scena muta, non presentarsi o evitare l’orale non è un’opzione. Per superare la Maturità non basta un voto matematico positivo: è necessario affrontare tutte le prove previste, senza scorciatoie.