Per una Papa donna forse è troppo presto, ma i tempi sono ormai maturi per una donna arcivescovo. La Chiesa d’Inghilterra segna una svolta epocale e, per la prima volta nella storia, permette a una donna di sedersi sullo scanno riservato all’arcivescovo di Canterbury, tra le figure di maggior rilievo nella gerarchia cattolica anglicana. Si chiama Sarah Mullally, ha 63 anni e un passato da infermiera.
La prima donna a capo di una Chiesa
La Chiesa cattolica esiste da più di duemila anni. Quella d’Inghilterra vanta oltre 500 anni di storia documentata e, in questi cinque secoli, non era mai accaduto che fosse una donna a trovarsi in cima alla sua piramide di potere. Da quando fu eletto il primo arcivescovo di Canterbury – circa 1.500 anni – questo è stato sempre e soltanto un uomo.
Oggi, a ricoprire la massima carica nella gerarchia anglicana, è una donna. Sarah Mullally è, di fatto, la prima donna a ricoprire la massima carica di una qualsiasi grande religione. È lei a rappresentare e guidare tutti gli 85 milioni fedeli di credo anglicano nel mondo.
Chi è Sarah Mullally
Sarah Mullally ha 63 anni, due figli e un passato da laica. È soltanto nel 2004, a 42 anni già compiuti, che inizia a prestare servizio come vice curato a Battersea, diocesi a sud di Londra. Prima di allora, dedicò la propria vita ad aiutare il prossimo come infermiera. Per oltre 35 anni è stata infermiera oncologica nel Servizio Sanitario Nazionale, per poi diventare la più giovane responsabile infermieristica d’Inghilterra, a 37 anni. Il suo contributo all’infermieristica e all’ostetricia, le valsero nel 2005 il riconoscimento a Dama e una visita da parte della Regina Elisabetta.

L’arcivescova a sostengo dei diritti Lgbtqia+
Dal 2018 Sarah Mullally è vescovo di Londra, la seconda carica più importante della Chiesa anglicana. Negli anni si è fatta conoscere per un approccio decisamente liberale alla dottrina cattolica. A chi non riusciva ad accettare una donna vescovi di Londra ribatté: “Credo che la diversità ecclesiale in tutta Londra debba prosperare e crescere; tutti dovrebbero essere in grado di trovare un ruolo spirituale”.
Nel 2012, sul suo blog, espose la propria posizione sull’aborto definendosi “come pro-choice piuttosto che pro-life. […] Muovendomi verso il pro-vita quando si riferisce alla mia scelta e poi consentendo la scelta quando si riferisce agli altri”.
Da vescovo di Londra ha concesso la possibilità per i sacerdoti di benedire le coppie omosessuali. “So che ciò che abbiamo proposto come soluzione non è sufficiente per molti, ma troppo per altri. – spiegò – Prego che quanto concordato oggi rappresenti un passo avanti per tutti noi all’interno della chiesa, comprese le persone LGBTQI+, mentre continuiamo a impegnarci a camminare insieme”.
Il ruolo delle donne nella Chiesa cattolica
A differenza della Chiesa anglicana – che ha ammesso le donne al sacerdozio nel 1992 – la Chiesa cattolica romana non consente alle religiose di ricoprire una funzione liturgica riconosciuta, di poter, cioè, ambire al sacerdozio. In Vaticano, le donne restano dietro le quinte, nonostante le aperture registratesi con il pontificato di Francesco.
Il Papa recentemente scomparso nominò il primo Prefetto donna nella storia della Santa Sede, suor Simona Brambilla. Una donna, Barbara Jatta, volle alla guida dei Musei Vaticini e un’altra, suor Raffaella Petrini, come Segretaria generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.