Orfani di femminicidio: Rosaria e Domenico vogliono cambiare cognome

Rosaria e Domenico non saranno più Diletto. Chiedono di prendere il cognome della madre uccisa brutalmente dal loro padre

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Rosaria e Domenico non saranno più Diletto, ma Ribecco. Onoreranno così, con il suo cognome, la memoria della loro mamma assassinata l’8 marzo a Cutro, proprio nella Giornata Internazionale della donna. Lo fanno perché il vuoto che ha lasciato è incolmabile, lo fanno soprattutto perché non vogliono portare il cognome di un omicida, quello del loro padre.

I due fratelli di Cutro, in provincia di Crotone, sono gli ennesimi orfani di femminicidio, le vittime rimaste in vita costrette a portare un fardello sul cuore troppo pesante, che resterà nel cuore per l’eternità.

Rosaria e Domenico sono i figli di Vincenza Ribecco che ora non c’è più, perché è stata uccisa da Alfonso Diletto, l’uomo che aveva promesso di amarla e rispettarla e che invece non lo aveva fatto mai. L’uomo che ha scelto per lei il suo destino sparando quel colpo di pistola in quel giorno di marzo, mettendo per sempre la parola fine alla sua esistenza.

Un omicidio, più vittime

C’è qualcosa di cui spesso non parliamo quando ci troviamo davanti ai femminicidi e riguarda il fatto che questi mietono più vittime di quante ne vediamo. Perché quelle donne, spesso, sono madri. E in molti casi, purtroppo, vengono uccise proprio davanti agli occhi dei loro figli e delle figlie, e anche quando questo non accade resta comunque un vuoto incolmabile, come quello di Rosaria e Domenico.

È stato proprio lui, Domenico, a trovare il corpo senza vita di sua madre, lui che era tornato a casa con un mazzo di mimose per lei, per celebrarla nel giorno internazionale della donna. E invece Alfonso Diletto era arrivato prima, ed evidentemente non soddisfatto di aver umiliato e picchiato la donna per tanti anni mentre lei cercava di tenere unita la famiglia, ha deciso che era arrivato il momento di toglierle la vita. E con un colpo di pistola l’ha fatto.

Così Alfonso è diventato il colpevole dell’omicidio di sua moglie. Ma non ha ucciso solo Rosaria quel giorno, ha anche privato i suoi figli dell’amore più grande che c’è, quello di una mamma.

“Ci vergogniamo del nostro cognome”

È difficile capire cosa provino Rosaria e Domenico oggi, dato che colui che ha strappato via la loro mamma è stato proprio l’uomo che li ha messi al mondo. È difficile provare a comprendere come i due fratelli andranno avanti, anche se sappiamo che lo faranno insieme, contando l’uno sull’altra.

È proprio insieme che hanno deciso di cambiare il cognome, così hanno già presentato l’istanza al prefetto. Adotteranno quello della madre, proprio come è successo a Vittoria Rea, un’altra orfana di femminicidio. Lo fanno perché vogliono onorare la memoria di Rosaria, perché non si sentono i figli di un omicida, perché non vogliono avere il cognome di chi ha firmato questo orrore.

“Il cognome di una persona” – si legge sul Quotidiano del Sud“deriva dal fatto di avere lo stesso sangue, e quindi lo stesso cuore, del padre. Ma io e mio fratello non abbiamo nulla in comune con quell’uomo e tutto ciò che siamo lo dobbiamo soltanto a nostra madre”.