Lo psicologo di base è realtà in Italia: ecco dove e come funziona

Un cambiamento radicale e significativo nell'approccio alla salute mentale, che rende il supporto terapeutico più accessibile a tutti i cittadini

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

Oggi più che mai, la necessità di avere un sostegno psicologico a portata di mano sta diventando sempre più impellente. In Italia, questa consapevolezza si sta diffondendo sempre più rapidamente. A seguito della pandemia, gli allarmi si sono rincorsi, le voci si sono fatte sempre più forti e i cuori sempre più pesanti. Le conseguenze di questa crisi sanitaria senza precedenti sono state devastanti e l’eco del suo impatto continua a risuonare tuttora nei nostri giorni. Ecco perché l’idea di avere uno psicologo sempre disponibile sta diventando non solo un desiderio, ma una reale necessità.

Eppure, l’accesso alle sessioni di psicoterapia rimane un ostacolo per molti. Se da un lato il settore privato spesso presenta costi proibitivi, dall’altro nel settore pubblico la burocrazia tesse la sua tela intricata e spesso incomprensibile. Di fronte a questa realtà, l’opinione pubblica ha iniziato a spingere governi e giunte a ripensare le modalità di accesso alle sessioni di psicoterapia. La richiesta è chiara: abbiamo bisogno di un sistema che faccia della salute mentale una priorità e che renda la psicanalisi accessibile a tutti.

Attualmente, si avvertono forti segnali di svolta a livello nazionale e regionale che potrebbero finalmente introdurre lo psicologo di base nel panorama sanitario. Un traguardo significativo per l’Italia nel campo della salute, ma anche un enorme passo avanti verso un futuro in cui il benessere mentale viene considerato alla pari dell’equilibrio fisico.

Psicologo di base: tutto quello che devi sapere

Nonostante non esista ancora una legge specifica che regoli la figura dello psicologo di base, i venti di cambiamento stanno soffiando attraverso i corridoi del potere legislativo. Nel novembre 2023, la Commissione Affari Sociali della Camera ha adottato un testo fondamentale: “Istituzione del servizio di psicologia di assistenza primaria nell’ambito del servizio sanitario nazionale“, un passo importantissimo verso il riconoscimento e l’integrazione dell’assistenza psicologica all’interno della rete di servizi sanitari del Paese.

Come delineato nel documento, questa figura professionale è destinata a “garantire un primo livello di intervento psicologico che prevede la rapida presa in carico del paziente e a svolgere un’attività complementare con gli altri servizi sanitari e socio-sanitari“. In altre parole, lo psicologo di base agirà come una sorta di primo soccorso per la salute mentale, fornendo un punto di accesso immediato e conveniente per coloro che necessitano di supporto psicologico.

Il documento traccia una visione futura in cui l’importanza delle cure mentali venga riconosciuta come una parte essenziale del benessere generale. In ogni distretto sanitario, sarà garantita la disponibilità di uno psicologo di assistenza primaria per ogni 4-7 medici di medicina generale o pediatri di libera scelta, promuovendo un approccio più integrato e sensibile alle diverse esigenze di ciascun individuo. Questa figura professionale sarà un punto di riferimento per le persone, le famiglie e la comunità, avvicinandosi alle loro realtà quotidiane e offrendo un sostegno immediato quando necessario.

Ecco la situazione in Italia: facciamo il punto

In un’audace spinta di autonomia e innovazione, diverse regioni italiane sono al centro di un importante cambiamento nel settore della salute mentale, sottolineando l’impegno verso un approccio più olistico per garantire il benessere dei cittadini.

Ad esempio, la Lombardia ha recentemente compiuto un passo significativo verso un sistema sanitario più inclusivo con l’approvazione di una legge che disciplina l’istituzione e l’introduzione della psicologia delle cure primarie. Nonostante i dettagli pratici, come i tempi e le modalità di richiesta, siano ancora in fase di definizione, l’approvazione della legge segna un punto di svolta nella storia della sanità lombarda, ponendo le basi per un futuro in cui la psicologia diventi parte integrante dei servizi di base offerti alla popolazione.

La Campania, d’altra parte, ha dimostrato un autentico spirito pionieristico, distinguendosi come la prima regione italiana ad introdurre formalmente la figura dello psicologo di base. Questa innovazione, resa possibile grazie alla legge regionale del 3 agosto 2020 n. 35, è diventata operativa nel 2023, segnando un momento storico e commovente nell’assistenza sanitaria della regione.

Infine, sarà la Toscana a fare da apripista con l’approvazione di due delibere regionali che aprono la strada alla sperimentazione. Questa iniziativa consentirà a numerosi professionisti di offrire un supporto psicologico prezioso operando direttamente all’interno delle case di comunità.