Bonus per chi assume donne vittime di violenza: cos’è e in cosa consiste

La recente legge di bilancio ha introdotto numerosi aiuti per le donne vittime di violenza. Tra queste, si segnalano sgravi per chi assume donne vittime di violenza: come funziona

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Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

Ci sono delle importanti novità per quanto riguarda le donne vittime di violenza. La legge di bilancio 2024, nota anche come legge 213 del 30 dicembre 2023, contiene una parte molto interessante che riguarda la lotta contro la violenza di genere in Italia. Tra le sue disposizioni, spiccano gli incrementi dei fondi destinati a varie misure di sostegno alle donne vittime di violenza. Queste nuove disposizioni promettono di fare la differenza nella vita di molte donne, offrendo loro un sostegno tangibile e un percorso verso una vita libera e sicura.

Secondo i dati dell’Istat del 2022, circa il 60% delle donne che hanno cercato assistenza presso i centri antiviolenza segnalavano difficoltà economiche, trovandosi in situazioni di disoccupazione, occupandosi delle faccende domestiche o lavorando in condizioni non regolari.

Un incentivo per i datori di lavoro: come funziona

Una delle principali novità è l’introduzione di uno sgravio contributivo per i datori di lavoro che assumono donne vittime di violenza di genere. Questa misura mira a favorire l’inserimento lavorativo di donne che hanno subito violenze, offrendo loro una possibilità di riscatto e autonomia economica.

I datori di lavoro nel settore privato hanno la possibilità di richiedere l’esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali. Coloro che assumono una donna che ha subito violenza possono ottenere un’esenzione completa dai contributi previdenziali (ad eccezione dei premi Inail) fino a un massimo di 8.000 euro all’anno.

Per i contratti a tempo indeterminato, questo beneficio dura fino a un massimo di 24 mesi, mentre per i contratti a tempo determinato l’esenzione è valida per 12 mesi (con la possibilità di estenderla a 18 mesi nel caso in cui il contratto diventi a tempo indeterminato).

Chi può essere assunta

Le donne che ricevono assistenza da un centro antiviolenza e beneficiano del Reddito di Libertà, un sostegno economico mensile di 400 euro introdotto nel 2020 in risposta alla pandemia e rinnovato annualmente, sono idonee per questa tipologia di assunzione.

Il problema della privacy

Chiaramente, in questo senso nasce la questione che riguarda la privacy e la protezione delle informazioni personali delle donne vittime di violenza domestica che cercano un impiego.

La divulgazione della loro situazione può essere un passo difficile e delicato. Un’idea interessante, come spiega Mariangela Zanni, consigliera nazionale della rete Di.Re. in un’intervista a Donna Moderna, è l’ipotesi di un accordo tra il centro antiviolenza e la direzione del personale dell’azienda per definire procedure che assicurino la riservatezza sul luogo di lavoro, soprattutto per le donne che hanno lasciato il rifugio. Resta aperta la questione di chi sia responsabile per garantire l’attuazione di tali standard e la protezione delle informazioni riservate.

Aumento dei fondi destinati al cosiddetto Reddito di Libertà

Ma non è tutto: la legge di bilancio 2024 prevede anche un significativo aumento dei fondi destinati al Reddito di Libertà per le donne vittime di violenza. Questo programma, introdotto già ne 2020, vedrà un incremento di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026, oltre a 6 milioni di euro annui a partire dal 2027. Questo aumento garantirà un maggiore sostegno finanziario alle donne in situazioni di vulnerabilità, consentendo loro di ricostruire le proprie vite in modo indipendente e sicuro.

Inoltre, i fondi per il contrasto alla violenza di genere saranno notevolmente potenziati. Diverse iniziative riceveranno un incremento di finanziamenti, tra cui il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, che sarà arricchito di 4 milioni di euro annui per gli anni 2024, 2025 e 2026. Questi fondi saranno destinati all’attuazione di misure cruciali volte a contrastare la violenza maschile contro le donne e a rafforzare la rete dei servizi pubblici e privati di prevenzione e assistenza.

Un altro importante aspetto della legge di bilancio è l’allocazione di 20 milioni di euro annui per gli anni 2024, 2025 e 2026 per la realizzazione di case rifugio destinate alle donne vittime di violenza. Questi spazi sicuri offriranno alle donne un luogo dove trovare protezione e supporto mentre ricostruiscono le proprie vite lontano dall’abuso e dalla paura.