Barilla: congedo parentale di 12 settimane retribuito al 100% per mamma e papà

La multinazionale italiana del settore alimentare ha introdotto una nuova politica aziendale che tutela i genitori e che prevede un congedo parentale di 12 settimane per le mamme e i papà

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

In Italia è allarme nascite: sono sempre più in aumento le persone che rinunciano a diventare genitori o posticipano questo momento. Il motivo? Il nostro non è un Paese a misura di famiglia, non è un Paese a misura di mamma.

Diventare genitore in questo periodo storico, nonostante le promesse, gli inviti e le esortazioni da ogni fronte, è un vero e proprio atto di coraggio, un’impresa ad alto rischio senza garanzie né tutele che va, soprattutto, a discapito della controparte femminile. A causa dei congedi parentali non adeguati, né tanto meno equilibrati, molte mamme sono spinte a cambiare lavoro, a ridurre il loro orario e, nel peggiore dei casi, a lasciarlo. Perché la discriminazione, a livello sociale e legale, è ancora tanta. E perché nel nostro Paese le normative vigenti non permettono ai partner di sostituire le mamme nella cura dei figli.

Così, dove non è ancora arrivata la legge con tutele specifiche volte a ristabilire un equilibrio tra vita privata e professionale per entrambi i genitori, ci pensano i privati. Esemplare è il caso della multinazionale italiana del settore alimentare Barilla. L’azienda di Parma, infatti, ha deciso di cambiare la policy aziendale per introdurre un congedo parentale di 12 settimane, esteso a mamme e papà in maniera indistinta, con una retribuzione pari al 100% dello stipendio in essere.

Congedo parentale: il caso Barilla

A partire dal 1° gennaio del 2024, tutti i dipendenti del gruppo Barilla potranno contare su una nuova misura volta a ristabilire gli equilibri familiari. L’azienda parmense, infatti, garantirà a ciascun genitore, e indistintamente, 12 settimane di congedo retribuito al 100%. La nuova policy si estenderà a tutti, al di là del genere e dell’orientamento sessuale, e sarà applicata anche in caso di adozioni.

A essere coinvolti saranno più di 8.000 lavoratori Barilla che, grazie a questa iniziativa, potranno contare su un supporto reale e aggiuntivo, decisamente più vantaggioso di quello che prevede – per esempio – la legge italiana. Basti pensare, infatti, che il congedo di paternità in Italia prevede solo 10 giorni di assenza. Pochi, ma neanche troppi, se pensiamo che fino a poco tempo fa questo periodo aveva una durata di appena 5 giorni.

La situazione, nel resto d’Europa, è decisamente migliore. In Spagna, per esempio, i neo genitori hanno gli stessi diritti e i permessi, potendo contare su ben 16 settimane di congedo retribuito al 100%. In Norvegia, invece, i neo papà possono contare su 46 settimane, anche queste pagate al 100%.

Un esempio da seguire

A seguire i virtuosismi europei, che lasciano indietro il Belpaese, ci hanno pensato alcune aziende Made in Italy che hanno scelto di aumentare i giorni di congedo parentale per i loro dipendenti. Lo hanno fatto per garantire il benessere personale dei lavoratori, ma anche per colmare tutti i vuoti lasciati dalle normative italiane.

Lo ha fatto anche Barilla che, nel spiegare la nuova policy che entrerà in vigore il 1° gennaio del 2024, ha annunciato l’impegno a valorizzare la genitorialità, indipendentemente dal sesso e dai ruoli. La misura, che riguarderà tutti i lavoratori del gruppo, prevede che vengano applicate le normative del Paese vigente qualora queste siano più vantaggiose.

“Vogliamo garantire ai nostri dipendenti il tempo necessario per stare al fianco dei propri figli” ha dichiarato Maurizio Cannavacciuolo del gruppo Barilla – “Ma anche un benessere tale da permettere un ritorno al lavoro sereno”.