Andrea Purgatori, svelate le cause della morte. I figli: “Siamo increduli”

Emergono nuovi dettagli sulla prematura scomparsa del giornalista Andrea Purgatori: le parole dei figli

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Martina Dessì

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Una scomparsa così improvvisa da non lasciare neanche il tempo di capire il perché. Andrea Purgatori se n’è andato così, senza avvisare, in un 19 luglio rovente in cui tutti abbiamo ricordato la strage di Via D’Amelio, e solo ora emergono le cause della morte che vanno molto oltre la diagnosi certa che aveva ricevuto pochi mesi prima di venire a mancare. Un tumore ai polmoni che non gli avrebbe lasciato scampo con metastasi evidenti al cervello, si era detto, ma la famiglia ha voluto vederci chiaro. Dalle indagini è infatti emerso qualcosa per il quale i figli si sono detti addirittura increduli, benché fiduciosi nell’operato della magistratura.

Morte Andrea Purgatori, le parole dei figli

Edoardo, Ludovico e Victoria parlano per la prima volta a nove mesi dalla scomparsa del loro padre, Andrea Purgatori, avvenuta dopo breve malattia a luglio 2023. Una diagnosi che, inizialmente, non era sembrata nefasta tant’è che il giornalista romano si era sottoposto alle prime e pesanti cure con grande coraggio, fino al giorno della sua morte arrivato all’improvviso: “La diagnosi iniziale del maggio 2023 del professor Gianfranco Gualdi, del dott. Di Biase e della dottoressa Colaiacono di numerose metastasi celebrali era errata come è risultato senza incertezze dall’indagine autoptica disposta sul corpo di nostro padre”, hanno spiegato i figli.

Dalla consulenza medica disposta dal pm Giorgio Orano, sono emersi i punti deboli della terapia prescritta a Purgatori che, seppur affetto da un tumore ai polmoni in stadio avanzato, sarebbe morto a causa di un’endocardite batterica – ossia un’infezione delle valvole cardiache – e che poteva essere curata con un antibiotico. I tre figli non si spiegano quindi come sia stato possibile commettere un errore di questa portata che ha avuto “conseguenze gravissime, avendo condotto a immediate e importanti cure radio terapiche su tutto l’encefalo alla massima potenza e intensità, successivamente alle quali si è verificata una rapida decadenza fisica di nostro padre”.

Le conseguenze del presunto errore medico

“Una tempestiva diagnosi avrebbe consentito la somministrazione di adeguata terapia antibiotica che, qualora efficace, avrebbe con elevata probabilità logica concesso al Purgatori di sopravvivere più a lungo”, spiegano i consulenti, che specificano come la cura a base di farmaci avrebbe potuto allungargli la vita.

“La diagnosi di metastasi cerebrali, effettuata senza margini di dubbio, ha sviato il percorso terapeutico della reale patologia da cui era affetto: un’endocardite batterica che, non diagnosticata né curata, lo ha portato alla morte”, aggiungono i figli, che sottolineano anche come la terapia fosse continuata nonostante i diversi episodi ischemici che avevano colpito Purgatori nelle sue ultime settimane di vita.

I tempi in cui sarebbe stata contratta l’infezione non sono certi ma si sa che il giornalista è stato visitato il 10 luglio ed era già affetto da endocardite. Secondo quanto però è emerso dall’esame autoptico non sarebbe stata la radioterapia a determinare la sua rapida fine: gli interrogativi sono ancora moltissimi e le responsabilità tutte da accertare. La sua famiglia non si ferma e, già dai giorni successivi alla morte, avevano deciso di approfondire quello che è successo dopo la diagnosi di tumore.