La Milano Fashion Week, simbolo del glamour e della creatività, ha nuovamente illuminato la scena internazionale, lasciandoci a bocca aperta con le sue collezioni mozzafiato. Ma tra una passerella e l’altra, tra un flash e un applauso, ci sono momenti magici e collezioni straordinarie che forse sono sfuggiti al grande pubblico. Oggi, vogliamo portarvi alla scoperta di questi gioielli nascosti, quelle chicche della Milano Fashion Week che meritano di essere scoperte e celebrate.
La Milano Fashion Week non è solo un palcoscenico per i grandi nomi della moda, ma anche un crogiolo di talento, innovazione e sperimentazione. Quest’anno, alcuni dei momenti più indimenticabili non hanno trovato spazio nelle prime pagine, ma hanno comunque affascinato chi ha avuto la fortuna di viverli. Parliamo di collezioni che si sono distinte per originalità, sostenibilità e creatività, spingendo i confini della moda verso nuovi orizzonti.
Gucci: l’armonia dei colori nella nuova visione di Sabato De Sarno
Nel cuore pulsante della Milano Fashion Week, un evento ha catalizzato l’attenzione di critici, appassionati e insiders del mondo della moda: la sfilata di Gucci. Quest’anno, sotto la guida creativa di Sabato De Sarno, Gucci ha svelato una collezione che definisce non solo lo stile futuro della maison, ma incarna anche una celebrazione vibrante del colore. La sfilata, intitolata “I Maestri del Colore”, è stata una vera e propria sinfonia visiva, un omaggio alla maestria cromatica che ha da sempre contraddistinto l’arte in tutte le sue forme.
Dalle prime uscite in toni di grigio, animate da stivali in pelle rosso Ancora, la palette si è rapidamente trasformata, introducendo un caleidoscopio di colori che spaziavano dal senape al cammello, dal rosa peau d’ange ai vari toni di verde – acido, pistacchio, lime, color loden – fino ad arrivare al giallo limone, al prugna, all’azzurro impreziosito da tessuti, cristalli e paillettes che creavano riflessi argentei. Questa scelta di tonalità, selezionate con precisione e maestria, non solo ha spiccato nel contesto industriale grigio della location, la Fonderia Carlo Macchi alla Bovisa, ma ha anche evocato le sfumature angeliche degli affreschi di Pietro Cavallini. Il contrasto emerge come elemento fondamentale del nuovo stile Gucci.
La collezione gioca con le opposizioni: lungo contro corto, day against night, tessuti sartoriali pregiati contrapposti a veli trasparenti, struttura e flou, stile maschile e suggestioni couture. Questa dicotomia si manifesta in maniera evidente nei capi presentati: dai caban abbinati a leggeri abiti lingerie, ai cappotti dalla perfetta sartorialità che sfociano in cascate di frange flapper, creando un movimento scintillante che ricorre in tutta la collezione, dagli intarsi in anguilla e pelle Guccissima, ai maxi pull colorati.
Bottega Veneta si riconferma sinonimo di alta moda
Nella cornice inimitabile della Milano Fashion Week, Bottega Veneta ha nuovamente affermato il proprio status di emblema dell’alta moda, presentando la collezione autunno inverno 2024-2025. Sotto la guida visionaria di Matthieu Blazy, la sfilata ha trascinato gli spettatori in un viaggio emotivo e cromatico, ponendo al centro il dialogo tra gli abiti e lo spazio in cui si muovono, sottolineando come, in un mondo segnato da conflitti e incertezze, l’atto del vestirsi assuma un valore profondamente umano e rivoluzionario.
Blazy, attraverso le note dello show, ha trasmesso un messaggio di speranza e resilienza: in un’epoca di oscurità globale, l’eleganza diventa sinonimo di forza. La collezione è stata una metafora vivente di questo concetto, ispirata da un viaggio in Calabria, dove i cactus resistono e fioriscono su terreni aridi, simboli di resilienza e rinascita. La scenografia, arricchita da cactus giganti realizzati a mano dagli artigiani del vetro di Murano, ha creato un ponte visivo e tematico con la collezione, evidenziando la connessione intrinseca tra natura, arte e moda. Questi elementi, simbolo di resistenza e protezione, hanno offerto una cornice suggestiva per le creazioni di Blazy, che ha anche fatto riferimento alla tecnica del Shou Sugi Ban per enfatizzare il tema della rinascita dal fuoco.
Bottega Veneta, sotto l’ala creativa di Blazy, ha esplorato un’estetica che bilancia minimalismo e massimalismo, utilizzando la complessità strutturale e le lavorazioni raffinate come pilastri fondamentali. La collezione ha rivelato un nuovo inizio, caratterizzato da un lusso contemporaneo che non dimentica l’importanza dell’artigianalità e della tradizione. Elementi come le stampe che evocano i timbri sui passaporti, trench che ricordano quaderni a quadretti, giochi ottici, fiamme e frange, hanno trasformato il lusso in qualcosa di utilitario, senza mai rinunciare a quel tocco di eccentricità che trasporta lo spettatore in una dimensione alternativa. Questo approccio riflette una consapevolezza acuta del presente, dove l’eleganza diventa un gesto di speranza e un’ancora di salvezza in tempi turbolenti.
Missoni: un’odissea cromatica di righe e sogni
La sfilata autunno inverno 2024-2025 di Missoni, presentata alla Milano Fashion Week, si è rivelata un viaggio straordinario nel cuore dell’identità del brand, un omaggio vibrante alle righe che da sempre caratterizzano lo stile Missoni. Questa collezione è stata una vera lettera d’amore a questo motivo, esplorando la sua capacità di abbracciare il passato, vivere nel presente e proiettarsi verso un futuro sempre più vivido.
Fin dal lontano 1958, le righe hanno rappresentato per Missoni non solo un segno distintivo ma un vero e proprio linguaggio espressivo. L’aneddoto delle vetrine della Rinascente, dove i manichini bendati indossavano sciarpe a righe colorate, diventa metafora di un approccio al design che trascende la mera estetica per toccare le corde dell’emozione e dell’immaginazione. Filippo Grazioli, attuale direttore creativo, ha saputo catturare questa essenza, rendendo le righe protagoniste indiscusse della collezione, in un gioco di colori che evoca le composizioni di Ottavio Missoni, dove le tonalità si accostano come note musicali.
La sfilata di Missoni si è trasformata in un viaggio senza tempo, dove le righe diventano il filo conduttore di un racconto che unisce passato, presente e futuro. Questi elementi grafici si intrecciano in un dialogo costante tra memoria e innovazione, creando un movimento continuo che sfiora, si bacia e si rincorre in una danza cromatica senza fine. Le righe si manifestano in ogni possibile declinazione, materiale e colore, da quelle orizzontali a quelle verticali, diagonali e persino a zig zag, mostrando la versatilità e la creatività senza limiti del brand.
Jil Sander: l’alba di un nuovo minimalismo color block
Alla Milano Fashion Week, la sfilata autunno inverno 2024-2025 di Jil Sander si è distinta come una rivelazione nel panorama della moda contemporanea, introducendo una nuova visione del minimalismo. Questo approccio, definito minimalismo block color, segna un punto di svolta per il brand, noto per il suo design pulito e la sua palette ristretta. Lucie e Luke Meier, il duo creativo dietro a Jil Sander, hanno reinterpretato il minimalismo con una morbidezza e una profondità cromatiche che promettono di definire il guardaroba della prossima stagione.
La sfilata, ambientata su una passerella verde “mo mint” e accompagnata da una colonna sonora elettronica e sensoriale, ha offerto un viaggio nel minimalismo “addolcito”, caratterizzato da linee morbide e sinuose che abbracciano il corpo con una nuova dolcezza. Lontano dalle fredde geometrie tipiche del minimalismo classico, Jil Sander ha presentato una collezione che gioca con volumi a uovo, maniche bold e pantaloni fluidi, arricchiti da spacchi che aggiungono movimento e leggerezza a ogni passo. Il colore diventa protagonista inaspettato, con tonalità come il rosso lacca, l’azzurro celeste, il rosa baby, ma anche il sabbia, il marrone cioccolato e il verde oliva che si fondono in un sofisticato gioco di block color. Questa scelta cromatica non solo ravviva il minimalismo di Jil Sander ma lo eleva a una dimensione iper sofisticata, dove il colore assume un ruolo espressivo e profondamente emotivo.
Gli accessori e i dettagli giocano un ruolo cruciale nell’enfatizzare questa nuova estetica: dalla stola, reinterpretata come parte integrante dei capispalla, al tessuto quilted che esce dai confini tradizionali per abbracciare abiti e accessori con una nuova volumetria. Le maxi pochette, sia nella versione classica che in quella più irriverente “parrucca”, diventano simbolo del Quiet Luxury che caratterizza il brand, mentre le scarpe a punta rotonda rafforzano la visione di morbidezza e comfort che permea l’intera collezione. Infine, gli orecchini scultorei, veri e propri capolavori d’arte indossabile, completano ogni look, esaltando la texture tridimensionale e la ricercatezza che sono il leitmotiv della sfilata.