Consumo d’acqua e industria della moda: come ridurre gli sprechi?

L'acqua è un bene prezioso e nell'industria della moda ne viene sprecata tanta: come si può ridurre questo spreco?

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Angela Inferrera

Consulente di stile

Consulente d'immagine, fashion editor ed esperta di moda sostenibile.

Pubblicato: 22 Giugno 2023 08:15

Il consumo di acqua è uno dei principali motivi per cui l’industria della moda è così impattante sull’ambiente. I processi industriali in cui l’acqua viene coinvolta sono tantissimi e molto spesso la maggior parte dei consumatori non ne sono minimamente consapevoli. Ecco qualche aspetto a cui prestare attenzione.

Perché l’acqua è importante nel sistema moda

Quanta acqua viene consumata

Secondo il report di Ellen Mac Arthur Foundation, associazione che lavora a progetti di moda circolare, A New Textiles Economy: Redesigning fashion’s future, l’industria del tessile e della moda (includendo la coltivazione del cotone) consuma circa 93 miliardi di metri cubi di acqua all’anno, cioè il 4% dell’acqua dolce globale. Solo l’abbigliamento consuma 62 miliardi di metri cubi di acqua all’anno, quindi, a conti fatti, quasi due terzi dell’intero settore.

Dove viene usata l’acqua

L’acqua viene usata in tantissime fasi della produzione: pensate solo a quella utilizzata per l’irrigazione dei campi di cotone, ad esempio. Per produrre una t-shirt, ad esempio, vengono utilizzati ben 2700 litri d’acqua, una quantità enorme. Pensate che per un paio di jeans ce ne vogliono 3800. Il denim infatti è uno dei tessuti che richiedono la maggiore quantità di acqua per la sua produzione.

Oltre alla produzione della fibra tessile, il cotone, anche i lavaggi a cui viene sottoposta la tela denim richiedono un enorme consumo di acqua, che, soprattutto nei paesi in cui non ci sono normative di filtraggio, finisce, con tutti i pigmenti inquinanti, direttamente in mare. Relativamente al denim, per esempio, c’è da dire che ci sono dei lavaggi ecologici che permettono di recuperare l’acqua o di consumarne meno rispetto a quelli tradizionali, ma la verità è che la strada da percorrere è un’altra. Continuate a leggere.

jeans e canotta bianca su un letto
Fonte: 123RF
La tela denim è tra i tessuti che consumano più acqua

Riduciamo lo spreco comprando meno

Avete presente quando si dice che la soluzione più semplice è quella giusta? Ecco anche in questo caso si tratta di un assioma corretto: per inquinare meno, basta comprare di meno. Non mi stancherò mai di dirlo: è l’acquisto compulsivo il vero guaio, il comprare senza bisogno e senza logica, cosa che vale per la moda e per qualunque altra cosa (alzi la mano chi non ha un pensile di tazze scompagnate o un cassetto pieno di cancelleria inutilizzata).

Il vero segreto per inquinare meno è acquistare solo se veramente quello che stiamo per comprare ci serve. In questo modo evitiamo che vengano prodotti nuovi capi, con un consumo di ulteriori risorse idriche, ma non solo.

ragazza che tiene un manifesto
Fonte: 123RF
Non acquistare in modo compulsivo è il modo miglior per sprecare meno risorse, anche idriche

Riduciamo lo spreco di acqua comprando di seconda mano

Anche acquistare di seconda mano è un grosso aiuto al risparmio di risorse idriche. In questo modo utilizziamo capi che sono già presenti, senza richiedere all’industria tessile di realizzarne di nuovi. Dobbiamo sempre fare questi ragionamenti su larga scala: se la richiesta si comprime, prima o dopo le aziende dovranno fare i conti con l’esigenza di una minore quantità di produzione.

ragazza davanti ad una cascata
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Se acquistiamo di seconda mano e solo quello che ci serve, abbiamo un atteggiamento consapevole