Il momento in cui si riceve l’anello di fidanzamento, viene descritto da alcune persone come particolarmente toccante ed indimenticabile, quasi più del matrimonio. Se in passato si dovevano seguire delle regole ben precise per consegnarlo, magari in presenza di entrambe le famiglie, oggi si può essere più flessibili, rendendo la sua consegna un momento intimo, privato e senza dubbio con una buona dose di effetto sorpresa.
Essere insicuri, a questo punto della vostra relazione, potrebbe essere lecito poiché molte altre domande potrebbero affollarsi nella tua testa: dirà sì oppure no? Le piacerà il gioiello che ho scelto?
Per rispondere a questa domanda, abbiamo creato una guida completa sull’anello di fidanzamento perfetto per la futura sposa, facendo qualche tappa nel passato e nelle origini della tradizione di questo importante anello, simbolo di amore, promessa ed impegno.
Indice
Storia dell’anello di fidanzamento
Per comprendere le origini dell’anello di fidanzamento, bisogna andare molto in la nel tempo. Il suo uso, infatti, viene attribuito a volte all’antica Roma e altre agli egizi. Stando a documentazioni ufficiali, però, il primo anello di fidanzamento venne regalato nel 1477: era un gioiello di diamanti e venne dato in dono da Massimiliano I, arciduca d’Austria, alla sua futura moglie Maria di Borgogna.
Il suo rimpiazzo con la fede avvenne nel 1517 con la Riforma Protestante. Agli anelli di fidanzamento puri e semplici fecero seguito, durante l’umanesimo, gli anelli segreti il cui scopo era quello di essere parte di quello che sarebbe stato, poi, l’anello scambiato durante le nozze. Prese piede, poi, anche l’idea di incidere frasi sull’anello con l’intento di suggellare eternamente l’amore.
Il momento effettivo in cui l’anello di ribalta ebbe la sua consacrazione fu nel 1938. In quell’anno, la compagnia De Beers che si occupava dell’estrazione e della commercializzazione dei diamanti, decise di mettere in piedi una campagna pubblicitaria per gli anelli di fidanzamento con le gemme preziose. Per farlo, scomodarono attrici di Hollywood. Le sponsorizzazioni furono messe in campo ciclicamente ma bisognerà aspettare il 1947 per il celeberrimo claim: Un diamante è per sempre ideato dalla copywriter Frances Gerety.
Dall’America, la tradizione di regalare un anello di fidanzamento sbarcò persino in Giappone, portato dalle truppe americane.
Il solitario più famoso della storia è nato nel 1886 ed è in platino. Composto da un unico diamante, elevato da sei griffe è il Tiffany Setting nato appunto nell’iconica gioielleria di New York.
Inutile dire che, con il tempo, divenne simbolo di promessa di nozze ma anche di sicurezza finanziaria se, malauguratamente, il matrimonio dovesse essere annullato. Il gioiello, infatti, diventerebbe proprietà esclusiva della sposa soltanto dopo le nozze (dovrà essere comunque restituito se si tratta di un gioiello di famiglia). Ora, è doveroso arrivare ad un punto importante: quanto spendere per l’anello di fidanzamento?
Quanto spendere per l’anello di fidanzamento
Il costo dell’anello dovrebbe dipendere dalla disponibilità economica del partner che lo regala. Alcuni dettami del passato volevano che il costo del gioiello fosse pari o superiore ad un mese o due di stipendio dello sposo. Una regola che ha subito delle variazioni, vuoi per l’aumento di prezzo dei gioielli, vuoi per strategie di vendita.
Coloro che amano rispettare le tradizioni si ritroveranno a scegliere un anello con diamante che non è certo economico. Questa pietra dura viene scelta per la sua resistenza e andrà a simboleggiare l’amore indissolubile che la coppia andrà a coronare con le nozze. In ogni caso, molte spose scelgono di rompere la tradizione, scegliendo una pietra che rispecchi maggiormente la loro personalità e quindi, via libera a: zaffiri, rubini, acquamarina, smeraldi e quant’altro. Attenzione, però, si dice che l’opale non vada bene per questo gioiello poiché potrebbe portare male all’unione.
Tieni bene a mente che, la regola non scritta del costo dell’anello di fidanzamento, potrebbe venir meno. Ai solitari super costosi, infatti, i neo sposi millennials preferiscono, spesso e volentieri, monili vintage tramandati da generazioni oppure creazioni artigianali particolari.
Se volessimo quantificare, un anello di fidanzamento moderno può avere un prezzo che parte dai 50 euro (se non è realizzato in oro, ad esempio) ai 1000/1500 euro (come base per un bel solitario in diamanti).
Come scegliere l’anello di fidanzamento
Negli Usa e in Uk si sta facendo strada l’abitudine di andare ad acquistare l’anello di fidanzamento in coppia. In questo modo, si sceglierà sicuramente un gioiello che starà bene a chi deve indossarlo, senza bisogno di aggiusti, e di suo gusto. Naturalmente, il momento del regalo non coinciderà con la proposta di matrimonio e verrà meno l’effetto sorpresa però c’è chi lo trova più pratico. Il tutto sta nella decisione della coppia che, magari, potrebbe aver già parlato dell’argomento.
In ogni caso, per scegliere l’anello di fidanzamento perfetto, soprattutto se si compra da soli, bisognerebbe considerare alcuni criteri. In primis, lo stile della propria fidanzata/fidanzato e ai messaggi che magari lancia, velatamente o meno. L’acquisto del gioiello dovrà essere pianificato con attenzione: non è detto che già al primo giro in gioielleria, si uscirà con l’anello dei sogni per il proprio amato.
Per rendere la scelta più facile, si può scegliere di farsi accompagnare dalla migliore amica di lei, dalla propria madre o futura suocera oppure da qualcuno che conosce bene il partner. Aiuterà nella scelta ma anche, eventualmente, a rimanere con i piedi per terra.
Data l’importanza del significato simbolico del gioiello che si sta per acquistare, sarebbe meglio pianificare un budget. Non importa quanto sia ampio: il gioiello deve essere prezioso, vuoi per le pietre di cui si compone, vuoi per il lavoro di ricerca che c’è dietro. Insomma, non bisognerebbe rinunciare alla qualità del gioiello: del resto il futuro consorte dovrà indossarlo tutti i giorni, ci si auspica, per tutta la vita o almeno fino alle nozze.
Per quanto riguarda la tempistica, l’anello dovrebbe essere regalato durante la proposta di nozze. Questa andrebbe fatta un anno prima della data effettiva del matrimonio.
Come scegliere il diamante
Se l’idea è quella di regalare il classico solitario, ci si deve preparare a spendere, anche parecchio. Per valutare un diamante, facendosi consigliare dal gioielliere, si devono tenere da conto le 4C. La prima riguarda i carati; la seconda il taglio della pietra; la terza il colore dalla D alla Z (più è chiaro più è prezioso); la quarta la chiarezza (clarity) ovvero una caratteristica interna alla pietra che indica quanto è puro (IF è il più prezioso che significa senza inclusioni). Se non si dispone di un budget troppo alto, bisognerebbe prediligere colore e taglio piuttosto che purezza, dato che le imprecisioni della pietra difficilmente sono visibili da una persona non esperta.
Ad influire sulla scelta del solitario ci sarà anche il taglio del diamante. Il più famoso è il taglio brillante. Ne esistono, però, molti altri tra cui spiccano quello princess, a goccia, a cuore, marquise, ovale e smeraldo. La maggior parte dei tagli più famosi e richiesti necessita di una pietra piuttosto grande. Non meno importante la montatura che, insieme alla pietra, dovrà essere in linea con lo stile dell’amato a cui andrà regalato il gioiello: una semplice fascia in oro bianco, giallo, rosso, platino, potrebbe essere scelta invece di una lavorazione filigranata o di un cerchio in titanio. Le scelte sono infinite.
Se si volesse essere certi della pietra che andrà a comporre il vostro anello di fidanzamento, sarebbe meglio acquistarne una senza montatura. In questo modo, si potrà scegliere la pietra e risparmiare. In ogni caso, la pietra dovrebbe essere accompagnata da un certificato di autenticità che ne attesti i parametri fondamentali. Se si sceglie un gioielliere o un orafo di fiducia non dovrebbero esserci problemi anche se si dovesse decidere di voler cambiare il gioiello, nel caso in cui non sia di massimo gradimento.
La misura dell’anello di fidanzamento
E la misura? Conoscere la misura di anello non è proprio così immediato. L’unico modo per ottenerla con (quasi) certezza è quello di servirsi di un anello del proprio amato. Ovviamente, in Italia l’anello va portato all’anulare della mano sinistra, quindi l’anello prescelto dovrà andare bene su quel dito. Se non si può sottrarre e portare con se dal gioielliere, niente paura.
Basterà ricreare il cono che serve per misurare gli anelli, piegando un foglio classico di carta a cono. Al suo interno, farai scivolare l’anello e potrai misurarne il diametro con una riga. I dati ottenuti potranno essere convertiti con delle apposite tabelle che si trovano anche online. Intanto, gli orafi dichiarano che la misura perfetta di anello non esiste.
Cosa succede se la misura è sbagliata? Anche qui non c’è da preoccuparsi. In passato, si credeva che portare a stringere un anello di fidanzamento appena ricevuto portasse male. Oggi si può fare o si può evitare acquistando un ferma anello da portare insieme al gioiello appena regalato.