Gravidanza e glaucoma: terapia e rischi

Durante la gravidanza e l'allattamento, molte donne lamentano delle modifiche alla propria capacità visiva, ma si tratta quasi sempre di situazioni transitorie. Diverso è il caso del glaucoma: approfondiamo il tema con l'intervento del ginecologo.

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Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Pubblicato: 4 Marzo 2024 13:01

Durante la gravidanza come anche durante l’allattamento, alcune di noi lamentano un peggioramento della vista. Effettivamente, come vedremo in questo articolo, si tratta di una possibilità reale e la causa è da ricercare negli ormoni.

Questo fenomeno non va confuso invece con una patologia ben più grave, soprattutto se presente nelle donne in gravidanza: il glaucoma. Tale malattia richiede una terapia specifica, come un serio supporto medico. Qui affronteremo, con il necessario e prezioso aiuto del dottor Antonio Simone Laganà, ginecologo, la tematica del glaucoma in gravidanza e come affrontarlo.

Ma, prima, una veloce premessa sui disturbi visivi in dolce attesa.

Glaucoma in gravidanza
Fonte: iStock
Sintomi, rischi, terapia del glaucoma in gravidanza

Gravidanza e disturbi della vista

Molte di noi hanno lamentato delle modifiche alla propria capacità visiva, in gravidanza e nei mesi successivi. Non si tratta di una sensazione ma di un dato concreto e piuttosto comune. In presenza di annebbiamento, calo visivo, secchezza oculare è probabile che gli estrogeni ed il progesterone, ormoni che causano anche la nausea come altre tipicità legate alla gravidanza, hanno messo lo zampino!

Senza entrare in eccessivi e complessi tecnicismi, che spetteranno agli esperti ai quali ci rivolgeremo, qui basta dire che i nostri occhi, a causa dell’azione degli ormoni, diventano più sensibili anche alle aggressione esterne. In questi casi, per quanto fastidio si possa provare, per quanta preoccupazione si possa avere di fronte ad un repentino calo della propria capacità visiva, bisogna rimanere serene, in quanto quasi sempre si tratta di situazioni transitorie e reversibili. Pochi mesi dopo la gravidanza o l’allattamento, la situazione rientrerà nei parametri precedenti.

Quello che potremmo fare, per monitorare la qualità della nostra vista ed il benessere dei nostri occhi, è una visita oculistica prima della gravidanza, o durante i primi mesi. In questo modo, avremo ben chiaro da quale situazione siamo partite e dove dovremo aspettarci di ritornare. Successivamente, ad allattamento terminato, o qualche mese dopo il parto, potremo sottoporci ad altra visita per una misurazione definitiva e completa. Ad ogni modo, secondo i dati scientifici che abbiamo oggi in possesso, sembrerebbe da escludere un danno visivo causato dalla gravidanza e dal parto.

Glaucoma in gravidanza
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Sintomi, rischi, terapia del glaucoma in gravidanza

Glaucoma: cos’è, sintomi, come si cura, chi colpisce

Discorso ben diverso, rispetto a quanto visto sopra, bisogna farlo per il glaucoma in gravidanza i cui rischi possono essere anche piuttosto gravi. Prima di approfondirli, vediamo cosa sia questa patologia, quali siano i sintomi, chi colpisce e quali sia la causa. Passiamo la parola al dottor Antonio Simone Laganà.

Il glaucoma è una patologia dell’occhio cronica e progressiva che causa un danneggiamento del nervo ottico, il nervo deputato alla trasmissione degli impulsi dalla retina al cervello, portando potenzialmente alla perdita della visione periferica fino ad arrivare, nei casi più gravi e non trattati, a coinvolgere anche la parte centrale del campo visivo. Il glaucoma, nella maggior parte dei casi, è causato da un aumento della pressione intraoculare, che è il fattore di rischio principale nell’insorgenza della patologia.

Il glaucoma può colpire maggiormente coloro che hanno un’età avanzata, generalmente superiore ai 40 anni, e coloro che hanno familiarità per la patologia. Inoltre, tra i fattori di rischio associati al glaucoma vi sono: miopia o ipermetropia elevate, spessore corneale ridotto, diabete mellito, ipertensione sistemica.

La terapia del glaucoma consiste essenzialmente nella riduzione della pressione intraoculare, che permette di arrestare o rallentare la progressione della malattia, preservando la funzione visiva. Tale terapia viene somministrata mediante colliri. Solo quando questi non sono più sufficienti, si ricorre alla chirurgia”.

Glaucoma in gravidanza
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Sintomi, rischi, terapia del glaucoma in gravidanza

Glaucoma in gravidanza: rischi e terapie

Abbiamo visto come il glaucoma sia una patologia particolarmente seria e che dunque non può e non deve essere trascurata in gravidanza. Essa meriterà tutta l’attenzione da parte degli specialisti che ci seguono in gravidanza, come del personale dell’ospedale che abbiamo scelto per il parto.

“La gestione del glaucoma durante la gravidanza è un problema complesso che richiede scelte specifiche che tengano conto dello stato della malattia, dell’epoca gestazionale, nonché dei potenziali benefici e limiti delle terapie disponibili e dei potenziali rischi sul feto, poiché i farmaci utilizzati per il trattamento del glaucoma sono sistemici e quindi non agiscono solo sull’occhio ma interessano tutto l’organismo e possono attraversare la barriera placentare entrando nel circolo fetale.

Quando è necessario il trattamento farmacologico, dovrebbero essere adottate misure per ridurre al minimo l’assorbimento sistemico. Nel trattamento del glaucoma in gravidanza è quindi sicuramente importante un approccio di tipo multidisciplinare, con un team formato da oculisti, ginecologi e neonatologi, a partire dalla pianificazione preconcezionale, determinando quindi le opzioni di trattamento a seconda dello stadio del glaucoma, con un’analisi adeguata delle varie terapie mediche, laser o chirurgiche attualmente disponibili, da adottare durante la gravidanza e anche durante l’allattamento. Andrà valutato, infine, se eseguire un taglio cesareo o se vi è la possibilità di un parto naturale.

L’obiettivo finale è raggiungere un equilibrio ottimale tra rischi e benefici di qualsiasi tipo di terapia (medica o chirurgica) e personalizzare il trattamento su base individuale al fine di ottenere i migliori risultati sia per la madre che per il feto. La gravidanza, salvo rare eccezioni, comporta una riduzione dei valori della pressione oculare e questo può essere un vantaggio per le pazienti gravide che soffrono di glaucoma”.