Gravidanza: come calcolare il peso del feto

Calcolare il peso del feto in gravidanza è fondamentale sia per la salute del bambino che per quella della mamma

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Redazione

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Molte mamme durante la gravidanza vorrebbero sapere quanto è grande il loro bambino e quant’è il peso e la lunghezza del feto. Sapere quanto peso il piccolo quando è ancora all’interno del pancione della donna è molto difficile, ma si può effettuare comunque una stima soprattutto dopo le prime ecografie.

Il peso del feto in gravidanza

D’altronde conoscere il peso del feto non serve solo a placare la curiosità della futura mamma, ma anche ad accertarsi che il piccolo stia crescendo nel modo giusto durante i vari mesi della gravidanza. Calcolando il peso del feto si può infatti capire se tutto sta andando bene oppure se il bambino presenta un ritardo nella crescita. Quando la mamma si avvicina all’ottavo e al nono mese poi tutte queste informazioni possono essere sono utili per pianificare il parto, stabilendo ad esempio se sia necessario o meno un cesareo.

Come calcolare il peso del feto in gravidanza

Il peso del feto si può calcolare anche a casa e a farlo possono essere gli stessi genitori. Come? Utilizzando i dati che sono presenti nelle ecografie di controllo, ossia il diametro biparietale (Bpd) e la circonferenza addominale (Ac). A questi dati, espressi in millimetri, devono essere espresse alcune formule matematiche: la Formula di Shepard e la Formula di Campbell e Wilkin. La prima viene utilizzata per calcolare il peso, mentre la seconda prende in considerazione la circonferenza addominale.

Il ritardo nella crescita del feto viene indicato con l’acronimo IUGR ed è una condizione clinica in cui il bambino non cresce in modo soddisfacente e presenta un peso inferiore alla media. I ritardi nella crescita del feto possono essere di due tipi: asimmetrico, con una rapida riduzione della crescita del piccolo nel terzo trimestre, solitamente in corrispondenza con la ventiseiesima settimana, oppure simmetrico con una crescita particolarmente lenta che può essere provocata da infezioni contratte in gravidanza oppure da malattie di origine familiare.