Eliminare la poppata notturna, che si tratti di seno o latte artificiale, può essere un desiderio dei genitori, per fare sonni più tranquilli e continuativi. Anche se è un’esigenza comprensibile quella di mamma e papà, sappiamo che a guidarci nelle scelte, soprattutto se si tratta di alimentazione dei nostri bambini, deve essere il loro benessere. Eliminare la poppata notturna, tra l’altro, non garantisce che nostro figlio non si svegli più durante la notte, in quanto il risveglio potrà essere determinato da altro.
In questo articolo vedremo: quali sono i motivi più comuni dei risvegli nei bambini, quando arriva il momento giusto per eliminare la poppata notturna, come togliere il latte, e quale routine della nanna può aiutarci per un sonno il più continuativo possibile.
Indice
Bambini e neonati: perché si svegliano la notte
Sappiamo che molte di noi combattano, per anni, con i risvegli notturni dei propri figli e figlie. Ciò crea stanchezza, stress e spesso anche tensioni con il partner, qualora questi non si alzi per aiutare il bambino a riaddormentarsi.
Ci sono neonati che si svegliano spesso ma che, dopo qualche mese, regalano ai genitori notti magiche di sonno ristoratore, quelli che si svegliano pochissimo e bambini che per anni garantiscono occhiaie in famiglia.
Sappiamo dunque che non ci sono regole univoche, non esiste una soglia entro la quale essere sicuri che i propri figli dormino tutta notte senza svegliarsi una o più volte. I risvegli notturni non sono motivati sempre da fame o da sete ma possono dipendere anche da altri fattori.
Prima di tutto, i neonati ed i bambini hanno bisogno di dormire un certo numero di ore, tra giorno e notte, come anche di andare a dormire sempre ad un certo orario. Se arrivano a letto troppo stanchi o se ogni sera vengano messi a letto ad un orario diverso, il loro sonno (come il nostro!) ne risentirà anche a livello di risvegli.
I piccoli si svegliano anche se hanno il pannolino bagnato, se sono sudati, se necessitano di essere cambiati. Per questo, prima di metterli a letto, dobbiamo essere sicuri che siano comodi, asciutti e puliti e che dormano in un ambiente né umido né secco, lontani da fonti dirette di calore. Quando poi dobbiamo cambiarli, meglio farlo in penombra, rapidamente, avendo accanto a noi tutto l’occorrente.
Un altro motivo di risveglio notturno nei bambini può essere legato all’ambiente nel quale si riposa. La luce di una tv accesa, i rumori di auto strombazzanti sotto casa, ad esempio, possono causare interferenze al riposo notturno.
Anche quando è più grande, le primissime esperienze scolastiche, i cambiamenti che avverte nelle sue giornate al nido o alla materna, come anche la nascita di un fratellino o di una sorellina, possono portarlo a nuove paure o ansie notturne.
Per abituare i bambini a dormire tutta la notte non c’è una formula magica ma quello che è necessario sta nel monitorare per capire quale sia la causa ed agire su di essa. In genere, una vita regolare, garantita anche da una buona alimentazione, un adeguato numero di ore di sonno ed una consolidata routine, alla lunga danno innegabili benefici e risultati in termini di riposo notturno.
Poppata notturna: quando eliminarla
Abbiamo fatto una premessa sui risvegli notturni e sulle cause principali ma è innegabile che, in caso di neonati, i tanti risvegli possono essere determinati dal bisogno di essere allattati. L’allattamento è importante, non si tratta di soddisfare un capriccio, perciò i primi giorni, settimane e mesi dobbiamo comprendere che eliminarlo non è certamente un’ opzione. Avere bisogno di aiuto per allattare, è umano per cui, oltre a chiedere un sostegno professionale, possiamo anche coinvolgere il partner la notte, se le poppate diventassero troppo estenuanti.
Non dobbiamo sentirci in colpa, in quanto per un bambino la cosa più importante è vivere in un ambiente famigliare sicuro, affidabile, sereno. Una mamma che non riposa abbastanza, che dorme poche ore la notte, che il giorno continui a vivere pressioni familiari o professionali senza soluzioni di continuità, non garantisce al bambino la serenità sufficiente. I papà possono e devono essere di supporto: se la mamma allatta possono alzarsi con lei, far riaddormentare i piccoli, dopo che avranno ricevuto il latte, qualora non si addormentino immediatamente, inoltre possono offrire conforto ed aiuto direttamente alla donna; se invece le poppate sono offerte con il biberon, loro stessi, anche a turno, possono dare il latte la notte come il giorno. In questo caso, un’equa divisone dei compiti genitoriali può certamente giovare alla coppia ed al bambino.
Non tutti i bambini si svegliano la notte, ogni notte. Alcuni lo fanno solo all’inizio. In questo caso, è il neonato stesso che ci fa capire quando è arrivato il momento di poter eliminare la poppata notturna. Altre volte, invece, sembra che i segnali non arrivino. In questi casi, evitiamo di fare da sole ma parliamo con il / la pediatra di fiducia ed ascoltiamone i consigli, tenendo duro se ci viene detto di continuare. Piuttosto, se siamo davvero in panne, chiediamo aiuto ad una doula come anche al personale ostetrico, ma evitiamo soluzioni fai da te, determinate dal nostro stato di estrema stanchezza.
Del resto, le poppate notturne sono necessarie, lì dove il bambino continui a richiederle svegliandosi, sino ad un buon avviamento dello svezzamento dopo il quale il suo nutrimento verrà integrato con frutta, verdure, semola e così via. Il suo bisogno di latte, inteso come nutrimento unico e non sostituibile, gradualmente cesserà. Dunque le poppate notturne potrebbero diventare un bisogno di coccola, una fonte di rilassamento, più che la necessità vitale di nutrirsi come avviene all’inizio.
Come eliminare la poppata notturna
Dopo essersi confronti con un esito positivo del / della pediatra di famiglia, possiamo procedere con eliminare la poppata notturna in modo graduale ma deciso. Dobbiamo essere sicuri di volerlo fare, per evitare di tornare indietro, creando confusione nei bambini che vivono di certezze e routine.
Per eliminare la poppata notturna dobbiamo lavorare su quanto avviene prima di metterli a letto. Gradualmente, quello che dobbiamo fare, è spostare l’orario dell’ultima poppata per togliere quella delle due, delle tre o delle quattro di notte. Un bambino che beva il suo ultimo latte alle 23.30 o a mezzanotte potrebbe farsi tranquillamente un’intera notte di riposo senza svegliarsi. Dopo aver verificato che questo funzioni, sempre lentamente, spostiamo la poppata indietro, in modo che dopo un po’ basterà dare l’ultima poppata anche alle 21.00. La quantità di latte dovrà ovviamente essere quella richiesta in base alla fascia di età, ed ancora una volta il pediatra potrà aiutarci a capirlo, soprattutto se usiamo il biberon. In esso non vanno sciolti biscotti, zuccheri o altri alimenti o liquidi, soprattutto di notte.
Quando ci accorgiamo che la poppata notturna sia motivata più da una voglia di essere coccolati o rilassati, e lo vediamo nei casi in cui i piccoli si riaddormentino dopo aver bevuto pochi sorsi, possiamo aiutarci ad eliminare la poppata con un ciuccio.
Sui ciucci,pediatri, dentisti ed ostetriche hanno idee differenti fra di loro. Quello che possiamo dire è che demonizzarli non è mai la scelta giusta, se questi possono aiutarci. A volte, i bambini li usano di notte pochi minuti, per riprendere sonno, ed in tal caso non ci sono gli estremi per preoccuparsi sia in termini di palato o future malocclusioni sia di dipendenze difficili da eliminare. Tra l’altro, prima o poi, anche chi usa il ciuccio frequentemente lo toglie, per cui cerchiamo di non preoccuparci e di dare il giusto peso alle nostre scelte.
La routine della nanna
La routine della nanna può senz’altro aiutarci anche per eliminare le poppate come i risvegli notturni, soprattutto per bambini più cresciutelli! Non esiste un’unica routine della nanna ma delle buone regole che rispondano a ragionevolezza e buon senso. Perciò, se con noi e con nostro figlio/a non funzioni la routine della nostra amica, non vuol dire che saremo costrette a notte infauste per sempre, come del resto una corretta routine messa in atto per mesi, non ci garantisce notti serene in eterno.
Quello che dobbiamo cercare di fare è:
- non mettere mai a letto bambini troppo stanchi
- creare un ambiente che concili il sonno
- fargli un bagnetto/massaggini prima della nanna
- raccontargli favola/ninna nanna a luci soffuse
- rispettare sempre lo stesso orario pasto/nanna.
Importante è anche evitare video, giochi sonori, tv prima di metterli a letto. L’eccitazione visiva e sonora certamente non conciliano il sonno e lo possiamo testare noi adulti. Quello che è essenziale è che il bambino riconosca ciò che lo aspetta dopo una serie di azioni messe in atto. Egli/ella stesso si abituerà ad essere messo a letto, ad esempio, dopo il bagnetto. Si aspetterà la storia, prima che vegano spente tutte le luci e così via. Dicevamo che ciò non garantisce per sempre una messa a letto immediata ed indolore, ma semplifica la maggior parte della volte e darà frutti anche in futuro.
Molti genitori alle prime armi portano i bambini a cena fuori, o invitano amici a casa fino a tardi, con neonati che tengono in braccio o nella culletta accanto a loro, mentre si mangia e si chiacchiera. È sacrosanto per noi genitori svagarci, la socialità ed il divertimento non vanno eliminati quando i bambini sono piccoli. Ovviamente, dobbiamo trovare il modo per conciliare la nostra esigenza con il benessere dei nostri piccoli, in quanto è ovvio che egli/ella farà fatica a riaddormentarsi, dopo essere stato in mezzo alla confusione, al rumore, alla folla, alle luci. Trovare la nostra routine è importante anche per questo, per evitare di annullarci come adulti e come coppia ma preservando il neonato ed il bambino.